Lettera al Regno
Ho scritto in questi giorni una lettera al Direttore del Regno a proposito di due articoli della rivista sul Partito Democratico.
Eccone il testo
Dopo aver letto gli articoli di Gianfranco Brunelli apparsi sui nn.22/08 e 4/09 della rivista (”PD, procede la crisi” , “Dopo il PD”) sento il bisogno di esprimere qualche breve considerazione in merito.
Le analisi critiche contenute negli articoli sono in larga misura condivisibili ed interpretano bene la delusione di tanti cittadini che hanno creduto nel progetto dell’Ulivo e nel Partito Democratico che di quel progetto ha cercato di essere la traduzione politica.
Ciò detto tuttavia non posso nascondere le mie perplessità sulla mancanza di speranza e di aperture di credito in merito all’evoluzione futura che il P.D. può conoscere, anche tenendo conto con un po’ d’indulgenza delle attenuanti che è possibile invocare nel formulare un giudizio ed un bilancio comunque provvisorio: in particolare 15 mesi di vita sono, a mio parere, relativamente pochi rispetto alla novità ed alla difficoltà di un progetto così ambizioso. Si trattava (si tratta) infatti di dare rappresentanza politica unitaria a riformismi ed idealità convergenti su molti obiettivi ma anche segnati da diversità profonde, soprattutto sui temi etici.
Mi sembra presto insomma per decretare la fine di un progetto politico tanto impegnativo. Romano Prodi, che è certamente “persona informata sui fatti”, ha dichiarato autorevolmente che il “P.D. resta l’ultima speranza di salvare l’Italia”.
Perchè cosa c’è dopo il P.D., se non il P.D.? Certo un P.D. capace di far tesoro delle difficoltà, delle contraddizioni ed anche delle sconfitte, sapendone trarre insegnamento per una trasformazione della sua vita interna e della sua proposta politica: sono convinto che il tempo e l’esperienza possano giovare grandemente in tal senso.
Anche il giudizio di irrilevanza circa il ruolo dei cattolici nel P.D. mi pare ingeneroso e frettoloso: attendiamo almeno il congresso previsto in autunno per tracciare un primo bilancio di questi due anni.
Quindi va bene essere esigenti e formulare critiche anche severe, ma all’interno di un ragionamento che indichi comunque prospettive di sviluppo e di avanzamento democratico.
Mi auguro insomma di poter leggere in futuro su un giornale che stimo ed apprezzo ed al quale sono abbonato da molti anni, analisi e giudizi più equilibrati.
Paolo Natali
Commenti dei lettori
Ciao Paolo, condivido le tue osservazioni all’articolo del Regno citato. Per anni il Regno ha sostenuto tutto, dico tutto, ciò che ha fatto Prodi e l”ulivo. Ma sono passati + di 10 anni! Probabilmente non riescono a pensare che senza Prodi il PD può vivere ancora! io come te penso che il progetto resta valido. Che dentro ai circoli si respira, specialmente con l’arrivo di franceschini, più grinta e coesione nell’azione politica. Per quanto riguarda i cattolici nel PD,sarà verso il prossimo congresso, che saremo chiamati a mischiarci uleriormente e a fare lievito nella massa…, con anche prevedibili cambi di equilibri. Purtroppo il vento tira cda altre parti e la barca “dei cattolici” è un pò sotto tempesta!
by
remo quadalti
Caro Remo,
ti ringrazio molto e mi conforta la tua condivisione di quanto ho scritto. Mi auguro che sul prossimo numero della rivista ci sia qualche riscontro in merito.
Paolo
Caro Paolo,
ieri ho letto la tua lettera al direttore de “Il Regno”.
Premesso che condivido con te ogni auspicio per un miglior proseguimento
della vita del PD ti devo dire che condivido pienamente le analisi di
Gianfranco Brunelli. Certo sono “impietose” da un certo punto di vista, ma
lucide, equilibrate e soprattutto lungimiranti. Ho sempre seguito le sue
rubriche e mai ha sbagliato un’analisi politica, anche sul futuro politico.
Non c’è articolo in cui, per esempio, non prenda di mira D’Alema come figura
quanto meno ambigua all’interno del partito; e, notizia di ieri (Corriere
della Sera),… D’Alema ha annunciato un suo impegno in prima persona nella
scena politica nazionale. O fonda un nuovo partito oppure non si capisce se
ha vinto qualche elezione primaria all’interno del PD! A parte il caso
particolare leggo sempre con grande attenzione ciò che dice Brunelli; anche
se sono d’accordo con te che occorre anche ottimismo per affrontare il
futuro. Ma questo ottimismo sincero si richiede in particolare e soprattutto
agli alti dirigenti del PD.
Un caro saluto
Michele Ferrari