Commento ad una stazione della via Crucis
La sera del Venerdì Santo, nella mia parrocchia (S.Domenico Savio) si è svolta come di consueto la via Crucis, con il commento delle diverse stazioni.
Trascrivo di seguito il mio commento alla staz.VII “Gesù cade la seconda volta”.
Credo che non possiamo meditare questa sera sulla passione e morte di Gesù senza ricordare le vittime del terremoto in Abruzzo di cui proprio oggi si sono celebrati i funerali.Ricordare, forse, ancor più dei morti, i loro parenti superstiti, i loro amici e conoscenti che hanno avuto salva la vita ma che dovranno portare per giorni, mesi ed anni una croce fatta di dolore e sofferenza per chi non c’è più, per le case distrutte, per i beni e le cose care perdute per sempre sotto le macerie.
Che caduta è stata questa per loro! Una caduta da cui non sarà facile rialzarsi per proseguire il cammino della vita.
Chissà quanti fra loro chiederanno perché Dio ha permesso tutto ciò, o addirittura accuseranno Dio per aver caricato sulle loro spalle una croce così pesante da portare.
Ma saranno anche tanti, almeno io spero e prego per questo, che troveranno in Gesù, figlio di Dio, caduto sotto il peso della sua croce il venerdì santo, colui che, avendo patito le loro stesse sofferenze, sa confortarli ed essere loro vicino, nella persona di un vigile del fuoco, di un volontario, di un amico, o anche semplicemente con la grazia del suo spirito consolatore.
E che potranno trovare in Gesù, servo sofferente, la forza e la volontà di sollevarsi, di rialzarsi, di ricominciare il cammino tra le difficoltà e le asperità che la vita presenta, con lo sguardo fisso su di lui.
Anche per noi, la via dolorosa che Gesù accetta di percorrere fino al Calvario, possa essere motivo di contemplazione partecipe, sapendone trarre ragioni di solidarietà verso chi vive situazioni dolorose e di conforto per le sofferenze che la vita ci potrà riservare, conservando la fede e la speranza.