Flavio Delbono è il nuovo Sindaco di Bologna !
Flavio Delbono ha vinto nettamente il ballottaggio per l’elezione a Sindaco di Bologna con il 60,68 % dei voti contro il 39,32 % di Alfredo Cazzola. A fronte di un calo dei votanti (passati da 226.000 a 185.000) Delbono ha riconfermato i 112.000 voti del primo turno mentre Cazzola è salito dai 66.000 ai 73.000 del ballottaggio.
Il risultato nettamente positivo di Delbono, che ne rafforza l’immagine e l’autorevolezza, insieme ad una maggioranza consiliare forte e compatta (24 consiglieri PD, 2 dell’IDV, 1 dei comunisti ed 1 di sinistra per Bologna) rappresenta una condizione favorevole per un’efficace azione amministrativa, nell’interesse di Bologna e dei suoi cittadini.
Resta il rammarico di questo prolungamento di campagna elettorale che ci ha riservato non un supplemento di confronto sui programmi dei candidati ma un deprimente spettacolo di cui avremmo volentieri fatto a meno e di cui Cazzola porta la responsabilità.
Il PdL bolognese e la Lega escono pesantemente sconfitti da queste elezioni: essi non hanno saputo o voluto presentare un proprio candidato e ne hanno scelto, dopo molte incertezze e senza grande convinzione, uno che si è rivelato debole ed inaffidabile, inesperto, arrogante e violento, scontando per di più l’ambiguo civismo di Cazzola, sempre oscillante tra una presa di distanza dai partiti che lo sostenevano e la collaborazione con essi. Le pesanti divisioni con Guazzaloca e con l’UdC hanno fatto il resto.
Ora Delbono ed i partiti che lo hanno sostenuto (il PD innanzitutto), senza indulgere a sterili trionfalismi, dovranno mettersi subito al lavoro con energia, a cominciare dalla definizione della Giunta e degli assetti consiliari: sarà questo il primo banco di prova della capacità di governo e della coesione della coalizione.
Una parola anche sull’esito del referendum sulla legge elettorale: come si prevedeva la percentuale dei votanti è stata molto al di sotto del quorum e questo dovrà indurre ad una riflessione sulla validità di questo istituto e sulle condizioni per renderlo realmente utile. Personalmente non ho ritirato le schede per i primi due quesiti ed ho votato SI sulla scheda verde.
Paolo
Agenzia DIRE del 22/6/09 sullo svolgimento del ballottaggio. Per scaricare clicca su ballottaggio
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http://elezioni.comune.bologna.it/elezioni/risultati2009/
Commenti dei lettori
caro Paolo,
voglio anch’io commentare brevemente queste elezioni locali e questa tornata referendaria.
REFERENDUM.
L’istituto del referendum è il vero sconfitto di questa tornata elettorale: a livello nazionale si è battuto il record di partecipazione al voto stabilito nel 2005 in occasione della votazione sulla “fecondazione assistita”, quando si recò alle urne il 25,9% degli aventi diritto.
Per chi ha la mia età e ricorda le votazioni del ‘74 (divorzio), del ‘78 (legge Reale e finanziamento pubblico dei partiti) e dell’81 (aborto e altri argomenti) è inconcepibile che tre quarti degli elettori e delle elettrici non si rechino a votare per un referendum, ma il meccanismo messo in piedi dai nostri padri costituenti assegna anche ai non votanti, ed è un assurdo, il diritto d’influire sull’esito della votazione.
Se si vorrà davvero ridare un senso ad un procedimento politico di democrazia semidiretta, come avviene in tanti Paesi (Svizzera, Irlanda, Stati Uniti) occorrerà modificare l’art. 75 della Cost. It. che, appunto, prescrive che il referendum abbia valore legale solo se vi prende parte almeno la metà più uno del corpo elettorale.
In proposito, però, non nutro nessuna speranza perché tutti i partiti, di volta in volta, e, quando se ne è fornita l’occasione, anche la CEI hanno invitato a non votare.
LE ELEZIONI LOCALI.
A mio modestissimo parere, il vero vincitore di questa doppia consultazione è l’astensionismo: al primo turno ben un quarto del corpo elettorale non si recò ai seggi preferendo qualunque altra cosa (non certo il mare perché non era caldo!); al secondo la percentuale dei non votanti è salita al 37%. Meno male per il centro-sinistra che quest’ondata di non votanti non si è tradotta, come nel ‘99, in un insuccesso, perché altrimenti oggi saremmo qui a fare il conto delle vittime.
evidentemente Delbono è riuscito a convincere anche i più riottosi e a portarli alle urne o, forse, Cazzola con i suoi schizzi di fango ha indotto l’elettore medio di centro-sinistra a rispondergli per le rime.
così i venti punti di distacco inflitti da FDB al suo rivale al primo turno si sono sostanzialmente confermati e, in una certa misura ampliati.
Il PD è stato fortemente ridimensionato rispetto al dato, a mio parere sovradimensionato delle elezioni politiche del 2008: oggi il partito si situa in una posizione intermedia tra il 43% ottenuto nel 2004 (somma dei voti raccolti da DS e DL in quelle amministrative) e il 36-37% ottenuto nel drammatico ‘99 (DS 25% Democratici 11%, PPI 1%).
Certo, sulla carta la maggioranza che oggi sostiene l’amministrazione entrante pare più compatta di quella che doveva appoggiare quella di cofferati, ma questo si vedrà nel corso della legislatura e nel momento in cui dovranno essere prese decisioni d’importanza capitale per la città e per i cittadini.
A mio parere il PD dovrà ora dimostrare d’esser un partito davvero unito e non dovranno ricominciare i duelli fra presunti leader e aspiranti tali. Purtroppo scorrendo i giornali nazionali pare di capire che la tregua preelettorale stia per finire e che presto rivedremo l’inglorioso spettacolo che ci fu somministrato mesi fa.
Se le cose andranno così aumenteranno sia gli astenuti al voto, sia i voti dei nostri avversari.
La nuova amministrazione, poi, dovrà dimostrare rettitudine e capacità di dialogo e di confronto con la città e non dovrà rinciudersi in se stessa confidando in una sicura riconferma: stavolta è andata bene, ma la prossima non si sa!
Le questioni che a me paiono importanti sono:
1. Il decentramento verso i quartieri in vista di una loro trasformazione in municipi e, soprattutto, in vista della creazione dell’area metropolitana bolognese che dovrà comprendere anche i comuni della cintura, ma non tutta la provincia;
2. Una gestione del traffico e della mobilità che tenga conto delle esigenze anche di chi non può usare la macchina e deve servirsi di mezzi pubblici sempre più fatiscenti;
3. Un rilancio delle potenzialità culturali in questa città non solo in alcuni ambiti, come il cinema, ma anche nel campo della musica con un rilancio del ruolo dei nostri teatri di tradizione plurisecolare (il sindaco è anche presidente del Teatro Comunale).
4. UN Impegno anche per la riqualificazione del tessuto delle nostre scuole, oggi notevolmente bersagliate dal governo nazionale.
SALUTI E BUON LAVORO
PIER LUIGI GIACOMONI
PS. Non intendo disturbare oltre, ma se hai bisogno d’una mano, sono qua!