Il dibattito congressuale nel PD (1)
Cari amici, se dicessi di avere le idee chiare sul dibattito che si sta sviluppando nel PD in vista del prossimo congresso e dell’elezione del segretario nazionale, non sarei sincero.
Invidio (ma fino ad un certo punto) coloro che con grande sicurezza hanno fatto già da tempo la scelta del candidato, e non mi riferisco agli amici di cui nei giorni scorsi ho ricevuto (e letto con attenzione) i messaggi con cui motivavano la loro scelta.
La scadenza congressuale è imprescindibile, ma temo che non rappresenterà un’occasione per ricreare entusiasmo attorno al PD e per rilanciare la sua azione politica.
L’attesa di un Obama o comunque di un leader capace di portare una ventata di nuovo, temo sia destinata a durare ancora a lungo.
Forse viviamo un paradosso: siamo un partito ad un tempo ancora poco democratico (nel quale certe decisioni vengono prese in circoli ristretti di fedeli) e troppo democratico (nel quale si discute molto e si offre talvolta un’immagine ed un profilo incerto: se ci pensate gli altri partiti, assai meno democratici, sono identificati dal loro leader, sia esso Berlusconi, Bossi, Di Pietro, Casini o….Beppe Grillo).
Anch’io alla fine farò la mia scelta e m’impegnerò nelle vicende congressuali, soprattutto a livello locale.
Intanto leggo, ascolto e rifletto.
Se non avete letto i testi dei discorsi di candidatura di Bersani e Franceschini cliccate su
presentazione-mozione-bersani presentazione-mozione-franceschini-16-luglio-2009
Commenti dei lettori
E’ una scelta difficile! Bersani sembra più legato al passato. E’ un buon oratore, ha dimostrato di saperci fare prima come presidente poi come ministro. Franceschini ha avuto il merito di rpendere un partito allo sbando dopo l’uscita di Veltroni e reggere allos contro elettorale. E’ più giovane ma non sembra abbia una linea politica ben definita. Marino non mi piace!
Commento sintetico, che condivido totalmente.
Di qui l’incertezza, che non è soltanto mia, evidentemente. Anche a livello nazionale c’è chi trova difficile la scelta.
Paolo