Il PD a Bologna tra congresso ed elezioni comunali

Questo post è stato scritto da Paolo Natali il 10 aprile, 2010

Sono due le scadenze politiche di fronte al PD bolognese nei prossimi mesi: il congresso provinciale e le elezioni comunali.

Esiste un legame tra questi due momenti? Se sì, io penso, come tenerne conto?pd2

Attraverso il dibattito congressuale il PD dovrà analizzare criticamente la propria vita e le proprie scelte di questi anni, esaminando con profondo spirito autocritico gli errori compiuti tra l’altro nella scelta della candidatura a Sindaco e nel rapporto tra partito ed istituzioni, e le opacità nella propria vita interna, senza masochismo e processi alle persone ma con coraggio e senso di responsabilità commisurati al ruolo di governo che anche le recenti elezioni regionali gli conferiscono.

Le premesse mi paiono positive, nel senso che già durante la campagna per le elezioni regionali e nei giorni scorsi sono stati presentati documenti utili all’avvio della discussione congressuale da parte di singoli o di associazioni (”Un nuovo PD per Bologna” e  “Per Bologna adesso”).

Non è il momento di esibire vuoti personalismi o affiliazioni a leaders nazionali o regionali: è opportuno che le carte vengano rimescolate ancora una volta e che dal mazzo vengano estratte le carte migliori, capaci di rilanciare il PD bolognese.

C’è un problema di tempi: ho letto che si prevede di concludere il congresso a metà giugno, col rischio che tra vacanze e Festa de l’Unità si riprenda l’attività politica a fine settembre.

E le elezioni comunali? Temo che nel PD si stia consolidando una sorta di “tacito realismo rinunciatario” : mentre ufficialmente si afferma (in realtà con sempre minore convinzione) la necessità che i bolognesi possano andare a votare al più presto (ottobre 2010) si è rassegnati (e forse tutto sommato si auspica) al fatto che il commissariamento duri un altro anno. I nostri parlamentari non dovrebbero lasciare niente d’intentato, perchè risulti chiaro a tutti che sono il Pdl e la Lega ad assumersi questa grave responsabilità politica: come ho già avuto modo di argomentare non è in discussione il merito delle scelte che il Commissario ha fatto e farà (o non farà), ma è un’anomalia politico-amministrativa grave che il commissariamento di una grande città come Bologna si protragga per oltre un anno (il che implica anche l’approvazione del bilancio di previsione 2011) e credo che qualunque forza politica consapevole delle proprie responsabilità dovrebbe adoperarsi per evitarlo.

Non lamentiamoci poi se i cittadini bolognesi, al termine di un così lungo commissariamento, si chiederanno a cosa serve la politica.

In ogni caso, anche se si voterà nella prossima primavera, il PD deve attrezzarsi fin d’ora per tale importante scadenza che avrà certamente un significato nazionale.

Credo che tutti ricordiamo la lunga (un anno) ed entusiasmante campagna elettorale di Cofferati, condotta dal candidato e dai partiti che lo sostenevano in uno stretto rapporto con i cittadini, con le associazioni e con le diverse espressioni della società civile. Allora si trattava di riconquistare la città dopo la sconfitta del 1999, ora si tratta ancora di riconquistare la città dopo la parentesi del commissariamento.

Per queste ragioni mi sembra chiaro che il congresso che sta per aprirsi non possa in alcun modo servire soltanto a disegnare gli organigrammi del PD bolognese, in modo autoreferenziale, ma debba anche rappresentare di fatto l’avvio della campagna elettorale. I bolognesi devono poter percepire che il congresso del PD non è un fatto che riguarda solo gl’iscritti a questo partito ma tutta la città.

Intanto, pur nella franchezza del dibattito politico, dovremo offrire l’immagine di un partito unito e non lacerato da una resa dei conti tra opposte fazioni, interessato al futuro della città e non ai destini personali dei suoi esponenti.

Al centro del dibattito dovranno esserci non solo le regole, lo stile e le modalità della vita interna del PD. Chi si candiderà alla sua guida non potrà esimersi dal proporre linee e contenuti programmatici essenziali da porre alla base del prossimo programma elettorale, criteri organizzativi della campagna elettorale, profilo dei candidati alle cariche elettive e modalità di scelta dei medesimi, perimetro della coalizione.

Intanto è importante e positivo che il coordinamento cittadino del PD abbia deciso di costituire cinque coordinamenti tematici formati da ex assessori e presidenti di commissione, membri dell’esecutivo e coordinatori dei Forum i quali, in stretto raccordo con ex consiglieri comunali ed ex presidenti e consiglieri di quartiere avranno il compito di mantenere un costante ascolto della città e dei suoi bisogni e di monitorare la gestione commissariale, collaborando con essa e sostenendola nelle scelte utili a Bologna, senza rinunciare ad eventuali osservazioni critiche o suggerimenti.

D tale lavoro scaturiranno anche spunti ed indicazioni utili alla definizione del programma elettorale che, al di là delle naturali continuità con il precedente incompiuto programma di mandato, presenterà le  novità e le discontinuità dettate sia dall’esperienza di questi ultimi mesi, sia dalle recenti necessità della città. Sarà poi compito del candidato sindaco e delle altre forze politiche della coalizione integrare e completare l’elaborazione programmatica.

Commenti dei lettori

Condivido “in toto”;il PD deve recuperare credibilita’riconquistando i voti “in trasferta” uno ad uno e porta a porta.

Assolutamente importante (come dici ) che il congresso provinciale PD riguardi tutti e non solo gli iscritti.

Buona Domenica!

#1 
Scritto da Giuliano Satanassi il 11 aprile, 2010 @ 14:07

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