Il tormentone del CIVIS

Questo post è stato scritto da Paolo Natali il 29 luglio, 2010

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IL CIVIS

In questi giorni è andato in onda l’ennesimo tentativo del centrodestra bolognese, evidentemente a corto di argomenti seri, di  bloccare o almeno stravolgere il progetto CIVIS, facendo opera di disinformazione e giocando sulla memoria corta dei cittadini bolognesi (e sull’ inesperienza in materia del Commissario, che si è lasciata fuorviare ), pensando forse, in questo modo, di creare imbarazzo e di penalizzare il centrosinistra, incurante di recare danno, in realtà, alla città ed ai suoi abitanti.

La storia è nota.

La paternità del progetto è indiscutibilmente della giunta Guazzaloca che ne definì caratteristiche tecniche e tracciato (con il passaggio in centro attraverso S.Vitale in andata e Strada Maggiore al ritorno) da S.Lazzaro a Borgo Panigale, acquisì il finanziamento statale e ne affidò l’attuazione ad ATC che espletò la gara d’appalto e l’assegnazione al Consorzio Cooperative Costruzione.

La giunta Cofferati si ritrovò con Civis e Metrò (da Fiera a Staveco) ed apportò modifiche ai due progetti cercando di renderli più coerenti (come tracciato) alla effettiva domanda di mobilità, senza perdere i finanziamenti.

A questo punto la realizzazione del Civis ha incontrato le note difficoltà e ritardi esecutivi (soprattutto per la “pesantezza” delle cantierizzazioni che investono assi viari strategici per la mobilità urbana). Sia Zamboni che Saliera hanno fatto tutto il possibile per ridurre i disagi, peraltro non eliminabili. E’ stato anche raggiunto faticosamente l’accordo con la Soprintendenza ed ora, al punto in cui siamo, si tratta di procedere nella realizzazione del progetto, che, pur non rappresentando la soluzione ottimale, è destinato a migliorare sostanzialmente il sistema di trasporto pubblico locale: il mezzo è assai più silenzioso dei bus, non inquina e consente un facile accesso all’utenza debole. Inoltre tutte le strade interessate saranno completamente migliorate non solo nella pavimentazione ma anche nelle pertinenze (marciapiedi ecc.)

Credo inoltre che se la Metrotranvia risulterà alla fine di impossibile realizzazione, per il peso insostenibile che rappresenterebbe per il bilancio comunale, il Civis o, almeno, il sistema filoviario in sede riservata, potrà diventare (in raccordo con il People Mover e con il Sistema Ferroviario Metropolitano, una volta a regime) la modalità di trasporto pubblico locale da generalizzare, almeno sugli assi principali.

Detto ciò, le speculazioni politiche di questi giorni del centro destra, non sono altro che bugie dalle gambe corte, cui il prof.Boschi ha prestato argomentazioni del tutto inconsistenti, come già le prime reazioni da parte dei tecnici e le stesse ammissioni di Boschi, stanno dimostrando.

Infatti:

  1. il Civis è 65 cm. più lungo, 5 cm più largo, 6,5 cm. più basso dei bus e dei filobus che già oggi passano numerosi per S. Vitale e accanto alle Due Torri. Il suo peso a pieno carico è di 30 tonn. contro le 27,9 tonn dei bus. Dal Civis quindi, che sostituirà le linee 27 e 19 che già oggi entrano da S.Vitale, non si debbono temere conseguenze negative sulla stabilità dei palazzi o addirittura sulle Due Torri, come paraltro dimostrato dalla valutazione d’impatto ambientale fatta a suo tempo.
  2. la realizzazione del Civis comporta il totale rifacimento della pavimentazione e della sovrastruttura stradale, il che ne migliorerà ulteriormente la capacità portante e la resistenza alle vibrazioni.

E’ inoltre ingiustificato chiamare in causa il fenomeno della subsidenza. Esso infatti, come hanno dimostrato gli studi, non è causato dal traffico ma dall’emungimento di fluidi liquidi e gasosi dagli strati profondi dell sottosuolo. Il fenomeno peraltro è in fase di rallentamento rispetto all’andamento degli anni ‘70 e ‘80. Le Due Torri sono costantemente monitorate (come ha dichiarato l’ing.Andreon del Comune).

Anche la richiesta di non fare passare il Civis dal centro, oltre che difficile da assecondare in quanto contrasta con il progetto e con il contratto approvato, è contraria alle esigenze di trasporto pubblico che richiedono un collegamento rapido e diretto con il centro, verso il quale si manifesta la maggiore domanda di mobilità.

Per saperne di più sul Civis cliccate su   civis

Commenti dei lettori

Il CIVIS è stato dall’inizio una scelta scellerata: è un filobus con una serie caratteristiche che hanno reso estremamente costosa la sua messa in esercizio (per esempio la tensione di alimentazione, diversa da quella della rete filoviaria esistente). Cofferati, dimostratosi capace di decisioni su lavavetri e Ferrotel, si è barcamenato mettendoci una pezza dimostratasi peggiore del buco.
Ma ormai bisogna andare avanti, ci sono barriere all’uscita troppo alte, che per di più esporrebbero al ridicolo urbi et orbi.
Per di più i cantieri del CIVIS sono mal gestiti: sarebbe interessante la presenza di una verifica tecnica e della contabilità di cantiere periodica da parte di un soggetto terzo lotti.
Se ne vedrebbero delle belle, che a fine lavori finiranno invece nel grande pentolone.
L’unica cosa saggia che si potrebbe fare, a mio avviso, è liberarci di tutti coloro che hanno prodotto questa situazione disastrosa, per poter sperare in un futuro migliore.
Mi raggela invece il riferimento al People Mover, che è lo specchio cofferatiano dell’iniziativa di Guazzaloca: non si fanno contratti impegnativi a fine legislatura.
Quanto a Boschi e alla sicurezza e integrità del centro, Paolo Natali che è stato amministratore ci deve spiegare perchè sono state vanificate le aspettative di un referendum cittadino che aveva scelto la pedonalizzazione del centro.
Ha ragione Boschi, la stella polare per qualcuno sono i voti, costi quel che costi, tanto nel futuro saremo comunque tutti morti.

#1 
Scritto da roberto il 30 luglio, 2010 @ 13:36

Premesso che non sono stato amministratore (cioè sindaco od assessore) ma soltanto consigliere comunale, dovrebbero essere quelli che hanno tenuto spento SIRIO per anni, e quelli che lo vorrebbero spento anche adesso a spiegare perchè si è disatteso il referendum. Dopo di che è bene chiarirsi sulle pedonalizzazioni. Oggi quelli che si dicono favorevoli a pedonalizzare tutto il centro storico (vuol dire impedire anche ai residenti ed ai mezzi pubblici l’accesso?) sono gli stessi che si sono opposti alla cosiddetta pedonalizzazione della zona universitaria, che non è altro che una ZTL rafforzata (cioè estesa ai motocicli dei non residenti ed efficace 24 ore e non solo dalle 7 alle 20, come SIRIO). Sarebbe gradita un po’ di coerenza….

#2 
Scritto da Paolo Natali il 30 luglio, 2010 @ 18:52

Va bè, amministratore in la minore, comunque nelle istituzioni.
Paolo Natali sostiene che i commercianti (del centro?) sono l’origine dei problemi: abbiamo avuto almeno due sindaci e un po’ (Vitali, Cofferati, Delbono) che dovevano rappresentare tutti i cittadini, anche ammettendo che Guazzaloca potesse avere un particolare riguardo per i commercianti. Come hanno affrontato le questioni che questi ponevano?
Sirio è stato spento per anni perchè privo di omologazioni, e quando si sono ottenute era obsoleto e sono stati cambiati anche i pali: chi ha autorizzato la spesa avrebbe dovuto risponderne in solido.
Elettronica Santerno, che ha installato SIRIO aveva a disposizione altri strumenti per finanziare le sue innovazioni, diverse dalle delibere comunali: ormai tutte le città hanno un controllo del traffico con telecamere, quanti sistemi ha installato in giro per l’Italia? Solo quelle di Bologna, più o meno come il CIVIS che con le stesse caratteristiche girerà solo qui.
Poi tutte le volte che si fa qualcosa c’è qualcuno che protesta, basterebbe prevedere misure compensative a cui si pensa solo quando vanno a finire sui bilanci degli altri, ad es. le ferrovie.
Non le pare che sarebbe meglio per tutti (o quasi tutti, tranne quelli che ci marciano) cambiare metodo?
E’ forse questo il motivo del generale consenso al Commissario

#3 
Scritto da roberto il 1 agosto, 2010 @ 15:19

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  1. Un accanimento “non terapeutico”  on dicembre 22nd, 2010 @ 20:08

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