Verso le primarie
Non conosciamo ancora la data precisa delle prossime elezioni per eleggere il Sindaco, il Consiglio comunale ed i Consigli di Quartiere a Bologna. E’ presumibile che saremo chiamati alle urne nella prossima primavera (marzo, aprile…..).
A livello nazionale stiamo assistendo da mesi ad uno spettacolo indecoroso: il governo , al di là dei proclami del Presidente del Consiglio (la cui vera preoccupazione è quella di liberarsi, almeno temporaneamente, dei suoi guai giudiziari) non si occupa dei problemi del paese, condizionato com’è dalle profonde lacerazioni della maggioranza che lo sostiene. Tanto che non si può affatto escludere una crisi imminente ed un possibile ricorso alle elezioni anticipate.
Ma non è di questo che vorrei occuparmi. Preferisco piuttosto scrivere qualcosa sulla situazione locale e sulle scadenze più ravvicinate che ci attendono.
Il Commissario continua a fare il proprio lavoro con diligenza, ma è ogni giorno più evidente (e la stessa Anna Maria Cancellieri ne è pienamente consapevole) che la città ha bisogno al più presto di un governo nel pieno delle sue facoltà e responsabilità. E’ scaduto insomma il tempo dell’ordinaria amministrazione. A partire dalla definizione ed approvazione del bilancio di previsione 2011 si richiedono scelte che condizioneranno la vita della città nei prossimi mesi.
Come si sta preparando il PD alle prossime scadenze?
Le scelte del partito, da qui in avanti, dovranno mostrare con chiarezza ai cittadini bolognesi, che il PD ha imparato la lezione del passato e vuole ritrovare una sintonia (una “connessione”, come dice il segretrio Donini) con la città,
- nella scelta del candidato sindaco attraverso elezioni primarie vere, non viziate da scelte di vertice, dove tutte le personalità che intendono mettersi a servizio di Bologna con le proprie risorse di idee e di progetti possano farlo,
- in un nuovo clima interno della vita del partito, più aperto all’innovazione e più libero da schemi o “incrostazioni” del passato,
- mediante una coalizione costruita sulla base di un programma efficace e condiviso (e non sulla distribuzione degli assessorati) capace di rispondere ai bisogni ed alle attese della città, un’alleanza non solo per vincere (cosa non scontata ma nemmeno poibitiva, se non commetteremo gli errori del passato), ma soprattutto per governare, fin dai primi giorni del mandato amministrativo.
Il centrodestra, a livello locale, risente delle divisioni e delle lacerazioni nazionali tra berlusconiani e finiani. Il protagonismo della Lega non aiuta certamente a trovare quell’unità attorno ad un candidato credibile, di cui non si vede traccia, che è condizione indispensabile non dico per vincere ma per andare al ballottaggio. L’UdC dovrà prima o poi decidere da che parte stare: la speranza, stando al centro, di essere determinante mi pare francamente illusoria. Il civismo (inteso come caratteristica aggregante di un movimento politico e non come capacità di esprimere le attese e le istanze della società civile) ha fatto il suo tempo.
Vorrei illustrare e commentare, per concludere, il percorso che il PD si appresta a compiere nei prossimi mesi, in vista delle elezioni.
Nella Direzione del 5 ottobre prossimo verranno approvati:
- il documento di indirizzo programmatico della coalizione, che servirà a definire il contorno della coalizione stessa, delle forze politiche, cioè, che si riconosceranno nelle primarie per la scelta del candidato sindaco e nel suo esito;
- le regole delle primarie .
Dopo il 5 ottobre quindi ci sarà la raccolta delle firme per la presentazione delle candidature alle primarie e, presumibilmente dai primi di novembre, la campagna elettorale per le primarie stesse, che si svolgeranno il 5 dicembre, aperte non solo agl’iscritti, ma a tutti i cittadini bolognesi ultra sedicenni, che si riconoscono nella coalizione di centrosinistra.
Nei prossimi due mesi l’elaborazione programmatica del PD proseguirà atttaverso un‘intensa attività di consultazione e di ascolto che coinvolgerà non solo i Forum e le istanze del partito ma la città, in modo da poter consegnare al candidato sindaco del centrosinistra, dopo il 5 dicembre quel programma approfondito che il candidato stesso arricchirà e personalizzerà, anche ccon il contributo delle altre forze della coalizione e tenendo conto delle proposte avanzate dagli altri candidati, in modo da poter unificare attorno a sè tutte le componenti della coalizione.
Capisco che questo percorso possa sembrare lungo, complesso ed un po’ tortuoso, ma questo è il prezzo giusto da pagare alla partecipazione ed alla democrazia. Di sicuro è tutto più semplice per quei partiti dove il candidato è scelto a Roma, da un “caminetto” ed il programma è stilato da qualche esperto in questo “genere letterario”.
Personalmente credo nella validità di quel percorso e cercherò di dare ad esso il mio contributo, all’interno del PD in particolare per le materie di cui mi occupo in prevalenza (urbanistica, mobilità, ambiente) e, quanto al resto, in sostegno ad uno dei candidati alle primarie. Ma di questo avremo modo di parlare al momento opportuno.
Commenti dei lettori
Caro Paolo, ti ringrazio per questo quadro generale in cui si capisce finalmente dove stiamo andando. Pensavo di inviare questo articolo ai miei amici, ma mi sono resa conto che molti stanno in provincia. Mi chiedevo quale può essere il loro interesse per questi argomenti se abitano subito oltre il ponte sul Savena. Tu che sei stato sia in comune che in provincia cosa ne pensi?
Martina
E’ importante che le primarie siano aperte anche ai non iscritti che si riconoscono nel programma.
Buona Domenica
Giuliano
E’ importante che le primarie siano aperte anche ai non iscritti che si riconoscono nel programma.
Buona Domenica
Giuliano
Il PD si dovrebbe fare promotore ed animatore di un “grande” cammino partecipato per costruire il programma amministrativo con cui il centro sinistra - fatto di partiti, associazioni, cittadini - si propone di restituire un governo democratico alla città: si tratta di riavvicinare la comunità cittadina alla politica, farle riacquistare fiducia nel PD. E il cammino dovrebbe sfociare in primarie “di area” più che di coalizione, aperte e vere: a questo proposito lo schema proposto dall’Istituto De Gasperi può essere utile, nello spirito e nella sostanza più che nella sua integralità……!
Certo. Questo è il senso di questa consultazione che serve a scegliere il candidato preferito dai cittadini (che poi voteranno alle elezioni) e non solo agli iscritti.
Ti ringrazio per l’apprezzamento. Il percorso che si seguirà per il Comune di Bologna dovrà servire, se efficace come speriamo, anche per le future elezioni negli altri comuni.