A proposito di ticket e famiglia
Ricordate quando, non molti giorni , il sindaco Merola dichiarò l’intenzione di prendere provvedimenti a favore delle famiglie fondate sul matrimonio? A fronte di qualche dichiarazione di consenso e di alcune proposte operative (come quelle formulate dal sottoscritto http://www.paolonatali.it/2011/06/18/coppie-sposate-e-coppie-di-fatto/ ) ci fu una sollevazione da parte dei sostenitori dei diritti delle coppie di fatto che lamentavano future ed improbabili discriminazioni.
Bene . Da lunedì prossimo scatteranno in Emilia Romagna gli aumenti dei ticket su farmaci e visite specialistiche resi necessari dai tagli alle regioni previsti dalla manovra del governo.
La nostra regione ha deciso (giustamente) di applicare gli aumenti facendo pagare di più a chi più ha. Ma ha scelto di utilizzare come parametro di valutazione il reddito complessivo della famiglia , così come definita dalla normativa fiscale nazionale, e questo comporta il cumulo dei redditi dei coniugi mentre tiene distinti i redditi delle coppie conviventi ma non sposate generando, come ha riconosciuto anche l’assessore regionale Lusenti, una penalizzazione delle coppie sposate.
Era inevitabile questa sperequazione? L’assessore dice di sì. Resta il fatto che in Toscana si è scelto di utilizzare il parametro ISEE, che è ormai usato sempre più di frequente dal Comune di Bologna per l’accesso e la contribuzione relativa a numerosi servizi e prestazioni (asili nido, refezione scolastica, case popolari ecc.). Il merito dell’ISEE è quello di considerare la “famiglia anagrafica”, cioè quella che risulta dallo stato di famiglia, mettendo almeno sullo stesso piano famiglie fondate sul matrimonio e famiglie di fatto. Inoltre l’ISEE tiene conto del numero dei membri della famiglia e di altri fattori come la presenza di disabili nel nucleo. Intendiamoci: l’ISEE non rappresenta certo un’indicatore perfettamente equo, in quanto andrebbero rivisti alcuni parametri per il suo calcolo e dal momento che si presta ad elusione da parte di coppie di fatto fittiziamente non conviventi. Tuttavia rappresenta un fattore di correzione dell‘iniquità del fisco nazionale che non tiene in alcun conto la famiglia, con buona pace di tutti i governi, di destra o di sinistra, succedutisi in questi anni.
Penso che la nostra Regione dovrà al più presto modificare le proprie determinazioni in modo da eliminare questa reale e non supposta discriminazione nei confronti della famiglia fondata sul matrimonio, l’unica che la Costituzione riconosce e s’impegna a tutelare e favorire.
E’ una richiesta nei confronti del PD, che la governa, ed in particolare di quegli esponenti regionali (penso in particolare all‘assessore Marzocchi ed al presidente Richetti) che so essere sensibili a queste istanze.
Per il momento non posso che prendere atto del fatto che di provvedimenti a favore della famiglia fondata sul matrimonio si parla senza fare nulla, mentre si prendono decisioni che vanno in senso opposto. Se un numero sempre maggiore di giovani decidono di convivere senza sposarsi le ragioni ci saranno……
P.S. Ho colto una certa insofferenza nei commenti di alcuni esponenti del PD (come il capogruppo in Consiglio regionale Marco Monari) nei confronti delle critiche provenienti anche dall’interno del partito al provvedimento di cui si parla. Il meglio non è nemico del bene, come ha detto Lusenti. Migliorare è al contrario un obiettivo di tutte le persone ragionevoli. Ma se non si accettano le critiche e si assumono toni da “lasciate lavorare il manovratore” non si fa molta strada.
Commenti dei lettori
Caro Paolo, condivido a pieno le tue osservazioni. Errani mi è sembrato disponibile a confrontarsi e a trovare una soluzione più equa. Domani sera alla festa dell’Unità c’è un dibbattito sui temi della sanità con tutti i big del settore. Speriamo che questo argomento possa essere affrontato. Un caro saluto Adriana
Penalizzate le coppie sposate e quelle che hanno fatto dei figli..in un Paese con una natalità bassissima..e poi non stupiamoci…..
Io lavoro part-time per prendermi meglio cura dei figli, mio marito è operaio a tempo pieno, 3 figli di cui una disabile grave..ma per 3.000 euro andiamo nella fascia 2!!!
Mi sembra che dopo qualche incertezza ci si sia convinti che conviene imboccare questa strada. Ci vorrà un po’ di tempo ma fa piacere che il parere dei cittadini conti qualcosa. E’ un po’ come per il referendum. Il PD ha sempre bisogno di una spinta…
Cara Daniela, sembra che abbiano capito. Speriamo che facciano presto a rimediare….
Un abbraccio
Grazie paolo per le tue correttissime osservazioni. Al momento non potevamo fare diversamente ed infatti fin da subito (delibera giunta 4 agosto e connesso accordo fra le parti) avevamo previsto un percorso di aggiustamento che partisse proprio dall’isee ben consapevoli che pure questo strumento e’ da adeguare soprattutto a tutela delle famiglie con figli.
Ci stiamo lavorando seriamente con l’intento di utuilizzare questa inuqua coercizione come occasione di ricerca di interventi piu’ giusti ed equi. Teresa
Grazie cara Teresa, comprendo perfettamente. Credo che sia stato utile espimere le critiche, senza sottovalutare le difficoltà applicative e senza tacere il fatto che si tratta di un provvedimento imposto dalla manovra iniqua del governo.
Ma vogliamo aggiungere che la fascia di reddito degli esenti al pagamento dei ticket (non c’entra con i nuovi ticket) è a dir poco assurda? Se uno ha più di 65 anni e come reddito dichiara sotto i 36.000 € non paga i ticket mentre fino ai 64 gli paga eccome anche se guadagna 10.000 €? Be’ la verità è che di sperequazioni ce ne sono fin troppe e sarebbe l’ora di normare le coppie di fatto (dannazione a chi non lo vuole fare perchè si producono cose a dir poco assurde come questa o come il fatto che non essendo un unione di fronte alla legge non hanno gli stessi diritti delle coppie sposate nel caso di malattie, etc.)!!! Il fatto è che si guarda troppo ai principi senza guardare alla realtà delle cose e questi sono i risultati finali.