Tira una brutta aria…..

Questo post è stato scritto da Paolo Natali il 19 dicembre, 2011

emissioniautoNei giorni scorsi la Regione, la Provincia ed i Comuni non hanno offerto uno spettacolo di grande tempestività decisionale e di accordo a proposito delle misure di limitazione del traffico per contrastare l’inquinamento atmosferico. In un primo momento era stata presa la decisione di anticipare il blocco del giovedì (che doveva scattare a gennaio in base all’accordo regionale quadro) e di aggiungere due giornate di blocco supplementare all’inizio della settimana prenatalizia. Poi, di fronte ai diversi orientamenti dei Comuni, ad una differente valutazione circa l’efficacia della misura ed alle previsioni metereologiche si è deciso a livello regionale di revocare tale decisione, il che ha provocato ancora giudizi differenziati da istituzione ad istituzione.

Nel frattempo giovedì 15 dicembre a Bologna si è verificato il 63° sforamento del limite per le polveri sottili, pareggiando così il numero degli sforamenti del 2010 che già erano stati ben superiori ai 50 superamenti del 2009, denunciando un costante trend negativo che non può non destare preoccupazione. Infatti le autorità sanitarie hanno ripetutamente segnalato i gravi rischi per la salute dovuti all’inquinamento atmosferico, rischi tanto maggiori quanto più elevate sono le concentrazioni delle sostanze inquinanti (benzene, CO, NOX, PM10, PM2,5 ….), per cui, benchè le condizioni climatiche possano influire fortemente sulla qualità dell’aria, è comunque necessario assumere dei provvedimenti che servano a ridurre, anche di poco, le emissioni.

Coloro che ritengono che la responsabilità principale nel deterioramento della qualità dell’aria sia da attribuire agl’impianti di riscaldamento, sostenendo implicitamente che sia inutile porre delle limitazioni alla circolazione dei veicoli privati a motore, sembrano ignorare gl’inventari delle emissioni che provano inequivocabilmente il contrario.

Fin dal 2002 la Regione, le Province ed i Comuni con più di 50.000 abitanti hanno stipulato accordi di programma per la gestione della qualità dell’aria. Il 9° di tali accordi è attualmente in vigore ed ha validità fino al marzo 2012.

http://www.arpa.emr.it/cms3/documenti/liberiamolaria/accordoaria2010_2012.pdf

In esso sono previste le misure da adottarsi da parte dei Comuni interessati. All’interno di tale documento sono previsti i blocchi ordinari, ma è anche prevista la possibilità, in presenza di perduranti situazioni di criticità, di adottare misure supplementari di blocco, così come, a fronte di mutamenti climatici in senso favorevole (l’ARPA infatti emette bollettini che consentono di prevedere i livelli attesi di concentrazione di polveri sottili) esiste la possibilità di revoca dei provvedimenti. Quindi, tutto bene. Come mai allora si è generata la situazione di confusione e di disaccordo segnalata all’inizio?

Innanzitutto credo vada sottolineato il fatto che la firma dell’accordo dovrebbe implicare, da parte dei Comuni firmatari, l’obbligo di applicare quanto l’accordo prevede. Purtroppo però va detto che il testo dell’accordo, non contenendo procedure fissate in modo preciso (numero dei giorni di superamento dei limiti che configura il perdurare della criticità, autorità abilitata, sulla base delle previsioni ARPA, a decidere sulla disapplicazione dei blocchi ecc.) può dare adito, da un lato al ritardo, come si è verificato nei giorni scorsi, nella decisione di attuare provvedimenti straordinari, dall’altro all‘incertezza circa la necessità di revoca degli stessi, con il risultato, davvero controproducente, di generare comportamente differenziati da comune a comune e di alimentare conseguentemente nei cittadini sentimenti di confusione, di disaffezione e di scetticismo.

Da ultimo va sottolineata la necessità di un coordinamento, di cui dovrebbe farsi carico il ministero dell’Ambiente, di tutte le regioni del bacini padano, in quanto, in presenza di condizioni climatiche di stabilità atmosferica estesa a tutto il nord Italia, come quelle che si sono verificate nell’ultimo mese, è indispensabile che le misure di limitazione del traffico abbiano una valenza extraregionale: l’inquinamento atmosferico infatti non rispetta i confini amministrativi e si genera uno “zoccolo duro” delle concentrazioni che non viene scalfito da provvedimenti locali.

Commenti dei lettori

#1 
Scritto da daniele il 21 dicembre, 2011 @ 13:50

Mi sembra scandaloso non vietare quei bruciatori nei dehors di alcuni bar del centro;vediamo di non essere sempre succubi dei commercianti.
Buon S Stefano

#2 
Scritto da Giuliano Satanassi il 26 dicembre, 2011 @ 12:33

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