Il bilancio del Comune e la partecipazione.
In un articolo “postato” su questo blog il 9 settembre scorso (“Questa volta un bilancio partecipativo ci vuole davvero”) scrivevo:
Proprio la situazione drammatica delle finanze comunali suggerisce la necessità di costruire, attorno alla definizione del bilancio di previsione 2012, un processo partecipativo assai più ampio che in passato.
Perchè allora non fornire ai cittadini ed alle organizzazioni della società civile, non appena il quadro di riferimento sarà chiarito, ed utilizzando l’efficace supporto del Settore Programmazione e gli strumenti di rendicontazione di cui il Comune dispone come il Bilancio sociale ed il Conto consuntivo economico, le informazioni essenziali sul bilancio e, soprattutto, sulle diverse misure possibili per chiudere in pareggio il bilancio stesso, ciascuna con la propria ricaduta sul budget e con le relative conseguenze di carattere economico e sociale?
E perchè non chiamare cittadini ed organizzazioni della società civile,anche attraverso i Quartieri, ad esprimere motivatamente le proprie opinioni, preferenze ed opzioni?
Ora il quadro di riferimento del bilancio 2012 è definito e sono cominciati l’incontri della Giunta con le parti sociali. A quanto si legge sulla stampa le diverse opzioni possibili sul tappeto riguardano: l’aumento dell’addizionale IRPEF, la modulazione delle aliquote IMU (prima casa, seconda casa affittata a canone libero o concordato o sfitta), l’applicazione e la misura della tassa di soggiorno, l’aumento della TARSU, l’aumento delle tariffe per i servizi comunali (quali e di che entità),vendite del patrimonio, dismissioni di quote delle società partecipate, lotta all’evasione e recupero dei crediti, minori spese per la macchina comunale…..
E allora ripropongo l’ opportunità di una consultazione popolare, che servirebbe, oltre che a raccogliere opinioni e pareri, anche ad accrescere l’informazione e la consapevolezza dei cittadini.
Sarebbe un’esperienza di democrazia partecipativa e di responsabilizzazione.
Ciascuno, nell’esprimere la propria opinione terrebbe conto ovviamenete della propria situazione personale (come peraltro capita in tutte le consultazioni) ma credo si debba avere fiducia anche nella capacità dei cittadini di indicare (certo soggettivamente) la soluzione che meglio corrisponde al bene della città. Ciò non diminuirebbe in alcun modo le prerogative della Giunta e del Consiglio, al quale spetta comunque la decisione finale.
Gli strumenti non mancano, soprattutto di carattere telematico.
So che questa Giunta ha a cuore la partecipazione: sull’importante progetto di pedonalizzazione del centro storico (“Di nuovo in centro”) sta per partire un’intensa campagna di coinvolgimento ( slides_percorso ).
Perchè non fare altrettanto sul bilancio di previsione, che rappresenta l’atto più importante di un’amministrazione?