Cronache ospedaliere 14
E’ sabato pomeriggio, ma non scrivo da casa, in permesso come nelle ultime settimane, ma
dalla mia stanza d’ospedale. Infatti già ieri alcuni problemi persistenti, al mio “impianto idraulico” (preferisco non scendere in particolari ma credo di poter essere compreso, almeno da coloro con cui ho avuto occasione di comunicare negli ultimi tempi) hanno sconsigliato il ritorno a casa. Ed infatti proprio questa mattina sono dovuto andare all’ospedale Maggiore, in urologia (mi ha fatto venire in mente che ad ingegneria c’era un esame in impianti speciali idraulici) per un piccolo intervento di…..manutenzione ordinaria.
Detto questo non mi resta che informarvi sui progressi di questa settimana nel programma di terapia fisica, che consistono sostanzialmente nell’utilizzo di due “antibrachiali” e di un “deambulatore a quattro ruote con freni e portapacchi” (un po’ la Ferrari degli ausili). Non pensate che io mi muova con disinvoltuta con essi; siamo appena agl’inizi e ci vorrà ancora molto allenamento, che proseguirò per conto mio in questo fine settimana ospedaliero.
Domani sera non mi perderò certamente la finale degli Europei: avete visto i nastri colorati in azzurro sul dorso di Balotelli? Beh io ne ho di fucsia al piede sinistro (non certo per aiutarmi a calciare in porta…..)
Commenti dei lettori
Caro Paolo, intanto mi scuso perchè dopo un breve sms mi faccio sentire solo ora. Anche se ho seguito i tuoi “resoconti” sul periodo che stai passando. La strada mi sembra che ora sia meno in salità, anche se non puoi ancora abbassare le mani come si fa quando si taglia il traguardo. Ti ammiro per il modo in cui attraversi questa esperienza perchè conosco lo stato in cui ci si trova quando uno deve transitare tra una cura e una terapia riabilitativa. In questo momento sono fuori Bologna, nel mio “eremo di montagna” gli impegni si riducono. Se non ti disturbo posso telefonarti. Ho provato un paio di volta ma non sono riuscito a sentirti. A presto e auguroni.
Fulvio
Grazie, caro Fulvio. So che puoi capirmi bene, pensando a quello che hai passato. Non sempre tengo il telefono acceso. Magari se non riesci a parlarmi mandami un sms e ti chiamo io.
Un abbraccio.
Paolo