Cronache domestiche 16
E’ stato molto bello ritornare a casa in permesso dopo due settimane, anche se ciò rinnova la nostalgia di una vita “normale” che io spero ardentemente di poter tornare a vivere, anche se in tempi lunghi.
Questa volta il consiglio (quasi un ordine) dei fisiatri era esplicito: la carrozzina doveva essere usata solo per gli spostamenti per i quali era indispensabile. E così è stato, nel senso che l’ho utilizzata solo per farmi la barba, stirare e andare a Messa. Per il resto i passaggi dall’auto a casa e viceversa, e tutti gli spostamenti in casa sono stati compiuti usando il deambulatore col quale mi sposto con sicurezza e disinvoltura.
In questo fine settimana non ho avuto visite delle nostre figlie ma di quella che si considera nostra figlia adottiva, Yomi, una ragazza nigeriana che ospitammo per tre mesi nel 2003 con suo figlio di tre anni (Eitayo) che è stato di fatto il primo a chiamarci “nonni” .Da alcuni anni Yomi è stata raggiunta da suo marito Kazim, dal quale ha avuto altre due figlie (Titilayo e Tobi, non garantisco della correttezza della grafia). E’ stato, come sempre, un incontro gioioso.
Due notizie per concludere.
In questi giorni ho pressochè ultimato la filastrocca su questa esperienza ospedaliera. La mia degenza al Bellaria si concluderà a fine mese, dopo di che si tratterà di proseguire la terapia nei luoghi e nelle forme che dovranno essere definiti nei prossimi giorni.
Commenti dei lettori
da Castagnole delle Lanze, seguiamo con interesse e gioia le cronache. Complimenti per i successi ottenuti e auguri vivissimi per sempre migliori risultati.Un abbraccio a te e ad Annastella
Grazie cari amici
Nel calcio si direbbe INSISTISCI.
Ciao
Gian Carlo
Diciamolo pure: io insistisco.
Grazie
Ti seguo con affetto in questa prova tremenda e voglio farti gli auguri più fervidi e sinceri per la tua battaglia.
Ti ringrazio vivamente