Ancora su Provincia e Città Metropolitana
Questo post è stato scritto da Paolo Natali il 17 agosto, 2013
Un articolo comparso alcuni giorni fa sul Corriere di Bologna a proposito del disegno di legge “svuota Province” mi ha indotto a leggere con attenzione il testo approvato dal Governo. Come ho già avuto modo di dire in precedenti post il fatto di avere lavorato per tanti anni presso l’amministrazione provinciale di Bologna fà sì che io segua con molto interesse e partecipazione le vicende che accompagnano una fase cruciale della vita di questa istituzione.
Ne è scaturito un commento non breve ma che confido di lettura abbastanza agevole e che mi permetto di raccomandare a tutti coloro i quali hanno a cuore il nostro sistema istituzionale.
Sarò lieto di ricevere i vostri commenti.
Per scaricare cliccare su disegnoleggeprovince
Commenti dei lettori
prima bisogna accorpare i comuni, poi cassare le province, l’operazione inversa non ha senso
BASTA CON LA DISINFORMAZIONE E L’ATTACCO AI SERVIZI EROGATI DALLE PROVINCE E AI LAVORATORI!
LA F.P. CGIL DELL’ENTE PROVINCIA DI TORINO, IN COLLABORAZIONE LA F.P. CGIL DELL’ENTE PROVINCIA DI ASTI, HA DATO VOCE ai sentimenti di sconcerto dei lavoratori che sono rimasti colpiti nel leggere l’articolo a firma Francesco Merlo pubblicato nell’edizione di Repubblica del 04/07/2013 e quello a firma Stella e Rizzo pubblicato nell’edizione del Corriere della Sera del 21/07/2013 .
Qualunque sia la posizione sull’esistenza e sulle modalità di rappresentanza delle Province ci sono due elementi che, riteniamo, non si possono trattare a colpi di slogan raffazzonati, o addirittura di insulti, come hanno fatto gli autori degli articoli: i servizi ai cittadini e i lavoratori che quei servizi svolgono.
Vogliamo ricordare a cittadini e organi di stampa che le Province si occupano della costruzione e manutenzione delle strade provinciali, degli edifici scolastici di tutti gli istituti superiori del Paese, di pianificazione territoriale, di tutela dell’ambiente dall’inquinamento, parchi e aree protette, della gestione dei Centri per l’Impiego, e di altri servizi: servizi che non vanno solo difesi, ma anche mantenuti al giusto livello territoriale (si chiama principio di sussidiarietà)!
Quando poi si insultano e si diffamano direttamente i lavoratori, non si fa un buon servizio al progresso del Paese.
Definire la Provincia come “ente inutile degli stipendi inventati”, “piccola patria degli uscieri”, “peggiore simbolo dell’arretratezza italiana”, amministrazione che mette un “timbro, parere”, “pedaggio da pagare in tempo e denaro”, giudizi apodittici del tutto privi di qualsiasi argomentazione, equivale a un’offesa grave alla dignità di 60.000 lavoratori incaricati di pubbliche funzioni che da anni svolgono il loro lavoro sempre più delegittimati di fronte all’opinione pubblica, anche grazie ad articoli disinformati e superficiali come quelli citati sopra.
Pertanto chiediamo ai Vostri giornali di rendere pubblica la lettera allegata che in pochi giorni è stata sottoscritta da 589 lavoratori della Provincia di Torino e 99 della Provincia di Asti; ci rendiamo disponibili a spiegarvi nel dettaglio le attività lavorative di nostra competenza che emergono in sintesi dalla mansione indicata a fianco di ciascuna firma: forse, così, si potrà dare un contributo alla reale conoscenza di come funziona una importante parte del sistema pubblico del Paese.
FP CGIL ENTE PROVINCIA DI TORINO
Condivido questa presa di posizione. Gli articoli di Merlo, Stella e Rizzo suscitarono anche la mia indignazione. Cordiali saluti.
Paolo Natali
Giornalisti accreditati come Merlo, Stella e Rizzo, rendono poco onore alla loro categoria; il tutto al di là di pubblicazioni importanti come “la casta” (Stella-Rizzo), perchè delineano pressappochismo e superficialità, dimostrando, di non conoscere assolutamente cosa veramente fanno le Province, in termini di strade, scuole, trasporto pubblico locale, protezione civile, pianificazione territoriale.
Basti pensare al caso della “Concordia”; per almeno un mese, la sala operativa della Provincia di Grosseto, ha gestito la “crisi” navale più importante dai tempi del “Titanic”, e in quella stessa sala presenziavano regolarmente ufficiali della Prefettura, Carabinieri, ecc. Gli eminenti giornalisti Merlo, Stella e Rizzo, pensano forze che una crisi di così grandi proporzioni, potesse essere stata gestina a livello di una qualsiasi Unione di Comuni (magari tra Monte Argentario ed Isola del Giglio, sic!), oppure dal governo centrale o dal Prefetto, che, per le “crisi” utilizza regolarmente la sala operativa della Provincia di Grosseto, che è forse l’unica all’uopo attrezzata? Questo si chiama ingnoranza (nel senso di ignorare…….).
Grazie per questo contributo che nasce da un’esperienza reale e drammatica. Sono convinto che tanti lavoratori delle Province potrebbero parlare di vicende forse non così note ma altrettanto significative