IMU e altri ricatti
Vista la decisione che è stata assunta a proposito di IMU, ho maturato la convinzione che il governo delle larghe intese (o pretese) rappresenta un abbraccio mortale per il PD e per il paese.
Mi rendo conto che si tratta di un giudizio piuttosto drastico, che cercherò di argomentare.
Al di là del generoso tentativo di Letta di attribuire il merito (?) del provvedimento al governo nella sua interezza, è chiaro ed evidente a chiunque che la decisione di eliminare l’IMU prima casa per il 2013 rappresenta un successo del Pdl e di Berlusconi che ne hanno fatto per mesi il loro cavallo di battaglia dichiarando esplicitamente (in termini ricattatori) che avrebbero tolto l’appoggio al governo se non si fosse cancellata l’IMU.
L’indiscutibile vittoria del Pdl e di Berlusconi non è bilanciata dagli altri provvedimenti positivi adottati (rifinanziamento della cassa integrazione, esodati ecc.) ed è anzi resa ancor più inaccettabile dagli aspetti critici correlati al provvedimento (incertezza sulla copertura della spesa e sulla ricaduta sui bilanci comunali, rinvio di altri provvedimenti più utili come la riduzione del cuneo fiscale e dell’aumento dell’IVA, indeterminatezza della “service tax” ecc.) Il PD, che si era ripetutamente dichiarato favorevole ad un intervento di rimodulazione dell’ IMU nel segno dell’equità ha dovuto/voluto cedere al ricatto del Pdl in nome di un presunto senso di responsabilità verso il paese e della difesa della stabilità del governo.
C’è chi ha detto che adesso il PD è più libero di decidere sulla decadenza di Berlusconi da senatore, non dovendo temere ulteriori ricatti. Io temo invece che Berlusconi ed il Pdl, visto l’esito della vicenda IMU, ci abbiano preso gusto e pensino di fare il bis, ponendo veti e ricatti di fronte ai quali il PD, per dare prova di senso di responsabilità, sia portato a cedere.
D’altra parte si sono già colte, da parte di autorevoli esponenti del PD (oltre che di Udc e Scelta civica), aperture e disponibilità alla richiesta alla suprema Corte di un parere di costituzionalità sulla legge Severino, che è proprio quello che Berlusconi chiede, in modo da guadagnare tempo. Se il valore primo da salvaguardare ad ogni costo e sopra ogni altra cosa è la stabilità del governo e la continuità della legislatura, si troverà il modo di garantire l’ “agibilità politica” di Berlusconi, espressione quanto mai generica e indefinita, che nessuno ha ancora spiegato in che cosa consista esattamente e da quali provvedimenti giudiziari possa essere messa in discussione. Il mio timore insomma è che il PD, al di là delle dichiarazioni fatte in passato, si riveli oggi incapace di scindere le sorti del governo da quelle di Berlusconi, un Berlusconi sempre in piedi e sempre più tracotante.
La vicenda IMU mi pare possa essere il primo sintomo di quello spirito di autoconservazione che caratterizza tutte le istituzioni (il governo in questo caso), propiziato dalla solidarietà tra i membri del governo, ancorchè esponenti di partiti profondamente diversi ed antagonisti.
Credo che il PD debba uscire al più presto da questa situazione, cercando almeno di portare a casa una nuova legge elettorale e non un superficiale maquillage del Porcellum.
Berlusconi va battuto sonoramente e definitivamente alle elezioni, lasciandolo al suo destino giudiziario. Con Berlusconi sconfitto è probabile che il Pdl deflagri e che il centrodestra sia costretto a ristrutturarsi dando vita (finalmente) ad un partito “normale”, di cui l’Italia soffre da tempo la mancanza.
L’unico leader del centrosinistra che, dopo Romano Prodi, può riuscire nell’impresa è Matteo Renzi. Ma il PD, tutto il PD, saprà sostenerlo in questa impresa o continuerà a farsi “tafazzianamente” del male.?