Il prezzo del cambiamento
Capisco che i toni ultimativi (“sulla riforma del Senato mi gioco tutto”, “se fallisco vado a casa”) con i quali Renzi accompagna le sue proposte di riforma possano scandalizzare gli esteti (immobili) della politica. Ammetto che nelle proposte di riforma ci possano essere aspetti che non soddisfano fino in fondo i cultori (inerti) della Costituzione più bella del mondo.
Resta il fatto che la resistenza al cambiamento e la difesa dei privilegi e dello status quo sono tanto forti e consolidati che è possibile superarli e vincerli solo con il coraggio, la determinazione (e la sfrontatezza) di Renzi, anche a prezzo di qualche particolare che può non convincere del tutto.
Sul numero di aprile 2014 di Aggiornamenti Sociali, la rivista dei gesuiti milanesi, è pubblicato uno stimolante articolo sulla figura di Matteo Renzi. Per scaricarlo cliccare su la-c2abvertigine-renzic2bb_-e-possibile-una-politica-pop-democratica_
Commenti dei lettori
Paolo, ma davvero pensi che il problema di Renzi sia quello di essere un personaggio che scandalizza gli “esteti immobili della politica” o che non soddisfi fino in fondo “i cultori inerti della Costituzione”?
Forse è così per la dirigenza PD che vive nella sua bolla isolata dal mondo o per l’intelligentia cattolica che comunque sia vede i suoi privilegi sempre mantenuti chicchessia il premier di turno (Destra o Sinistra poco conta qui)… ma è una grossolana misinterpretazione dei sentimenti dominanti nell’opposizione “di base” a Renzi.
PAURA e TIMORE per l’inizio di una SVOLTA AUTORITARIA da parte di un leader non eletto che sta manomettendo gli equilibri sociali e politici del paese per ottenere vantaggi personali è probabilmente una descrizione molto più accurata di quello che pensano gli oppositori del tuo eroe.
In un precedente post dicevi - riferito a Renzi - “quando avremo assaggiato il budino sapremo se ci piace”… Beh, ti posso dire che ora che l’ho assaggiato, è ancora peggio di come me l’immaginavo… ha il gusto rancido del populismo alla fuffa di Berlusconi, abbinato all’amaro dell’ignoranza italiota (per non parlare del machismo con cui tratta la ministra Boschi, relegata al ruolo di subrette quando lui fa il suo show).
Uno spettacolo tristissimo.
Caro Mac, non provo nemmeno a confutare quelli che non mi sembrano argomenti ma invettive. Mi limito a dire che il gusto del budino sembra piacere al palato degli italiani più che al tuo. Ma vedremo alle europee. Un abbraccio.
Paolo