Lo tsunami di Renzi

Questo post è stato scritto da Paolo Natali il 26 maggio, 2014

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Matteo Renzi

Lo straordinario risultato ottenuto dal PD alle elezioni europee è indubbiamente merito in larga misura dell‘impegno profuso da Matteo Renzi negli ultimi mesi, da quando nel dicembre scorso, vincendo le primarie è divenuto segretario del partito, alla successiva nomina a capo del governo, all’attività svolta in tale veste, fino all’instancabile campagna elettorale. Per chi come me è un sostenitore ed un estimatore di Renzi fin dalle primarie del dicembre 2012 questo risultato non può non essere di grande soddisfazione, confermandomi nella convinzione che se l’esito di quelle primarie fosse stato diverso e se Renzi avesse battuto Bersani, la coalizione di centrosinistra avrebbe vinto nettamente le elezioni politiche del 2013, anche con il porcellum, ottenendo una maggioranza chiara non solo alla Camera ma anche al Senato e tutto, nei dodici mesi che sono alle nostre spalle, sarebbe stato differente. Ma tant’è.

Resta il fatto che la netta maggioranza relativa ottenuta dal PD dimostra la capacità di Renzi di mettersi in sintonia con larga parte del paese, ben al di là dei confini tradizionali della sinistra, conquistandone la fiducia ed ottenendo, attraverso il voto, quella larga legittimazione democratica di cui i suoi avversari interni ed esterni al PD gl’ imputavano la mancanza.

Alla luce di questo risultato si comprende anche meglio la ragione per cui Renzi, con una mossa che gli guadagnò anche qui critiche spietate da ogni parte, prese di punto in bianco il posto di Enrico Letta alla guida del governo. L’allora sindaco di Firenze aveva valutato (con lucidità politica) che l’unico modo per evitare alle elezioni europee uno “sfondamento” da parte del M5S era quello di dare all’azione di governo un netto ed energico impulso, avviando un percorso di riforme strutturali i cui primi effetti fossero percepibili ed apprezzabili dal corpo elettorale.

Non si tratta soltanto, io credo, degli 80 € al mese per i redditi medio-bassi, ma di una serie di provvedimenti ( piano per la messa in sicurezza dei fabbricati scolastici e del territorio, taglio del cuneo fiscale e della bolletta energetica per le imprese, primi provvedimenti sul lavoro, taglio degli stipendi ai managers pubblici, aumento del prelievo fiscale sulle rendite finanziarie, tagli alla spesa pubblica, vendita auto blu ecc.) di grande efficacia e, perchè no, di grande valore simbolico e d’impatto mediatico. Oltre a ciò l’avvio delle riforme del sistema elettorale ed istituzionale e l’annuncio delle riforme della pubblica amministrazione, del fisco e della giustizia che il paese attende da molti anni e che, ancorchè lontani dal loro compimento, hanno suscitato in tanti cittadini italiani speranza e fiducia.

L’analisi dei flussi elettorali potrà chiarire da quali parti dello schieramento politico provengano i voti che hanno permesso al Pd di ottenere questo risultato entusiasmante. Ci saranno certamente delusi del M5S che hanno apprezzato la capacità di Renzi di tradurre in risultati reali diverse delle istanze su cui Grillo aveva costruito il successo del suo movimento. Ci saranno pure elettori delusi del centrodestra che non hanno trovato sconveniente fidarsi di un leader che non ha fatto dell’ antiberlusconismo la sua cifra caratteristica. D’altra parte Renzi non ha mai fatto mistero di voler coltivare la vocazione maggioritaria del PD, che non si fa imbrigliare preventivamente dalla ricerca di alleanze a sinistra o al centro e che non rinuncia a pescare in bacini elettorali tradizionalmente di altri partiti.

Questo non significa in alcun modo che il PD di Renzi sia un partito di centro o addirittura, come insinuano i suoi detrattori, di centrodestra. L’alleanza di governo con Alfano e la ricerca della collaborazione con Berlusconi per le riforme istituzionali, sono rese obbligate dalla composizione di questo parlamento figlio del porcellum. Ma che i provvedimenti realizzati ed avviati dal governo Renzi siano di sinistra non può essere messo in dubbio. Anche i riferimenti culturali e politici del presidente del Consiglio sono chiaramente riformisti e progressisti e non è un caso se, solo con Renzi segretario il PD ha aderito al Partito Socialista Europeo.

Sono lieto che la lista che si presentava alla sinistra del PD e che aveva come riferimento il leader della sinistra greca Tsipras sia riuscita a superare la soglia di sbarramento del 4 % e ad eleggere alcuni candidati al parlamento europeo. Perchè tale risultato possa essere replicato in future elezioni politiche nazionali, potendo offrire un contributo al governo del paese, sarà necessario superare settarismi ideologici e frammentazioni che in passato hanno danneggiato le coalizioni di centrosinistra.

Che effetto avrà il risultato delle elezioni europee sulla politica nazionale dei prossimi mesi? Non sono un analista politico. Tuttavia credo di poter dire che, anche se il parlamento italiano ha una configurazione ben diversa da quella disegnata dai rapporti di forza emersi dalla recente consultazione, le forze politiche in esso rappresentate non potranno non tenere conto, nelle loro scelte, della volontà popolare.

Una considerazione sui sondaggi e sugli exit polls.

Quanto ai primi si è avuta la conferma della loro scarsa attendibilità, dovuta, oltre che a limiti intrinseci nelle metodiche, al fatto che una parte consistente di elettori decide come votare (o modifica la scelta fatta in precedenza) poco tempo prima del voto. Anche gli exit polls si dimostrano poco affidabili e di dubbio interesse, dal momento che anticipano leggermente le proiezioni, che si rivelano al contrario via via più prossime ai risultati reali.

Un’ultima notazione. L‘intervento di Matteo Renzi nella conferenza stampa a commento del voto è stato degno di un grande statista europeo, nello stile e nei contenuti. Per nobiltà d’animo e spessore mi ha ricordato quello che Renzi pronunciò, in condizioni ben diverse, dopo la sconfitta nelle primarie del 2012.

Commenti dei lettori

Chiaramente (e dal mio punto di vista: “purtroppo”) avevi ragione tu quando dicevi che il “budino Renzi” piace al palato degli italiani.

La vittoria conseguita sembrerebbe in effetti una vittoria personale del tuo beniamino più che una del suo partito (e non lo dico per sminuire, ma al contrario per sottolineare l’abilità personale di Renzi nel raccogliere consensi, a dispetto di un partito che sembra invece avere un grande e comprovato talento per perdere anche le elezioni “sicure”).

Personalmente non avevo dubbi che Renzi avrebbe fatto bene e temevo che il tormentone del “#vinciamonoi” del M5S fosse più un auspicio che un dato fondato nel sentire dell’elettorato.

Più del successo di Renzi mi ha sorpreso comunque la vera e propria debacle del M5S (con buona pace di quelli che sottolineano come sia il secondo partito, visto che ha comunque perso 3 milioni di elettori): almeno nell’immediato, potrebbe essere la fine di qualsiasi prospettiva di cambiamento “di sistema”.

Secondo me - salvo eventi catastrofici tipo Grecia (assolutamente possibili, ma non per questo necessariamente probabili) - l’Italia è entrata con la vittoria di Renzi in un lungo periodo sotto la sua guida.

Felicitazioni a chi come te ha sostenuto Renzi fino dall’inizio, e buona fortuna agli Italiani-che-vivono-in-Italia.

Del tuo post - del quale, come potrai immaginare, non condivido tante cose - solo una cosa mi preme sottolineare: la “legittimazione democratica” che tutto il PD ora invoca a gran voce c’è quando si arriva al potere attraverso le urne, non quando si usa il potere ottenuto senza la fiducia popolare per incrementare il proprio consenso e vincere elezioni (peraltro non politiche) ex-post.

Non ci vuole una grande fantasia ad immaginare chi avrebbe vinto se a prendere il posto di Letta fosse stato Grillo, e invece degli 80 euro ci fossero stati i 1000 dell’assegno di cittadinanza.

Speriamo bene…

#1 
Scritto da mac il 26 maggio, 2014 @ 22:56

Caro Giulio, non ho nulla da aggiungere al mio post. Credo che Il M5S e Grillo in particolare debbano sciogliere alcune contraddizioni che il risultato elettorale ha messo in evidenza. Dopo di che potranno svolgere una funzione importante per il paese.

#2 
Scritto da Paolo Natali il 28 maggio, 2014 @ 08:56

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