“Ma sia il vostro parlare: sì sì, no no.”
Come sa chi mi conosce e chi ha avuto in questi anni la pazienza di seguirmi attraverso questo blog, sono iscritto al PD dalla sua nascita e sono un convinto sostenitore di Matteo Renzi.
Detto ciò, sono tra quelli (e penso di essere in buona e numerosa compagnia) che sono rimasti sconcertati dal comportamento dei maggiori esponenti del Pd della nostra Regione, i quali, di fronte alla ormai imminente scadenza delle elezioni del Presidente dell’ Emilia-Romagna, chiamato a succedere al dimissionario Vasco Errani, ed alla necessità di procedere, attraverso primarie vere, alla scelta del candidato del Pd o della coalizione (questo ancora non è dato sapere) hanno dato vita in queste settimane ad un balletto fatto di tatticismi e manovre caratteristiche della vecchia politica, che paiono (finalmente) concludersi in queste ore.
Il Corriere di Bologna di oggi pubblica un articolo a firma di Marco Madonia, gustoso ma anche un po’ sconfortante, che riporta le dichiarazioni fatte in questo periodo dagli esponenti di punta del PD della nostra Regione. Per leggerlo (ve lo consiglio) cliccate su madonia
Tra le dichiarazioniriportate ne manca una che mi aveva colpito nei giorni scorsi, quando il sindaco di Imola Manca aveva detto di essere disponibile a candidarsi alle primarie purchè “non fossero divisive”. Ma se le primarie non sono divisive (salvo poi ricomporre l’unità attorno al suo vincitore) che primarie sono? (come nota anche Romanini in un altro articolo del Corriere di Bologna di oggi).