Le spese dei gruppi del Consiglio regionale
La vicenda delle spese dei gruppi consiliari della regione Emilia-Romagna, contestate dalla magistratura, mette in evidenza (lo dico con grande amarezza) che le diversità della nostra regione e del PD, in questa circostanza non si sono proprio manifestate e temo che di questo avremo uno spiacevole riscontro nel risultato e nella partecipazione alle imminenti elezioni.
Quanto sta emergendo indica con chiarezza su quali aspetti, il governo regionale che uscirà dalle urne dovrà segnare un radicale “cambiamento di verso” per quanto riguarda la vita e lo stile dei gruppi consiliari e più in generale degli amministratori.
Lo sintetizzerei così: meno soldi a disposizione, regole più chiare, più controlli.
Cominciamo dalle regole.
Dovrebbero essere ammesse a rimborso soltanto le spese (da motivare e documentare) per viaggi, pasti e pernottamenti rigorosamente legati all’attività amministrativa (e non politica) del consigliere , ponendo anche un limite di spesa (per i pasti ed i pernottamenti) per non lasciare spazio alla discrezionalità personale, se non si vuole affidarsi alla sobrietà delle persone.
Per l‘acquisto di beni e servizi dovrebbe valere un analogo criterio di coerenza con l’attività amministrativa, privilegiando in ogni caso l’utilizzo di servizi forniti direttamente dalla regione.
Anche sulle spese per consulenze è necessario darsi regole circa la loro effettiva finalità ed utilità (esigendo anche documentazione sui risultati ottenuti) evitando comunque di passare per consulenza un’attività lavorativa continuativa od occasionale a favore del gruppo (che dovrebbe essere svolta da dipendenti regionali distaccati a tale compito) o, peggio ancora, del partito.
Mi pare evidente che se ci si attiene alle regole di cui sopra i fondi da mettere a disposizione dei consiglieri regionali possono drasticamente diminuire rispetto al passato, senza che questo comprometta l‘efficacia dell’azione politico-amministrativa.
Infine una parola sui controlli. Se in passato si sono verificati degli abusi è possibile che questo in parte sia dipeso dal “combinato disposto” di una carenza o indeterminatezza delle regole, unita ad un certo “delirio di onnipotenza” di qualche consigliere. Comunque, di fronte ad alcune spese di cui ha parlato la stampa in questi giorni (mi riferisco in particolare all’acquisto di alcuni beni che, in tutta evidenza, non avevano nulla a che fare con il ruolo e la funzione amministrativa) mi pare evidente che non venisse esercitato alcun controllo nell’ autorizzazione dei rimborsi, né da parte della segreteria dei gruppi consiliari, né (e questo mi pare francamente assai grave) da parte degli uffici amministrativi (ragioneria, economato) della Regione.
Commenti dei lettori
Caro Paolo mi domando come questo non avvenisse già da tempo…. nelle mie esperienze di dipendente prima dello Stato e poi di Consigliera di Parità in Provincia di Ferrara è sempre stato così.. regole precise con tanto di moduli vidimati per le cosiddette spese di missione ed è per questo che il fiume di amarezza oggi si chiede come mai i dirigenti della contabilità in Regione si siano permessi di prendere scontrini senza far applicare regole che sono per forza applicate…. ???!!!!diversamente mi domando ” forse non c’era l’intento di farlo per poi poter provocare lo scandalo?? Rovesciare uno scatolone di scontrini anziché registrazioni contabili con autorizzazioni… mi apre tutto molto strano!!!!!!!!!!!!
Sono completamente d’accordo con le proposte, ma anche i collaudi delle opere fatte dalla pubblica amministrazione, spesso affidate a proffesionisti indicati dai partitioccorrerebbero di una più severa vigilanza. Il caso del cedimento dell’argine a Marina di Massa carrara forse non si sarebbe verificato se ci fosse stato maggior vigilanza.
Luciano Sarti
Hai pienamente ragione. Al di là delle responsabilità personali dei consiglieri, mi pare evidente che anche la struttura amministrativa e contabile della Regione abbia delle colpe non trascurabili.
Caro Luciano, chi come te e me ha lavorato a lungo nella pubblica amministrazione, conosce bene i punti di debolezza del sistema sui quali è indispensabile intervenire.