Bologna: da laboratorio a “città normale”

Questo post è stato scritto da Paolo Natali il 4 febbraio, 2015

cantierebobo

Il logo del cantiere BOBO

Olivio Romanini, a mio giudizio il commentatore più attento e qualificato della situazione politica locale, ha scritto sul Corriere di Bologna di ieri un articolo dal titolo: Da laboratorio a “città normale”, la centralità persa della politica.

Chi se lo fosse perso può cliccare su articoloromanini.

Non ho molto da aggiungere alle considerazioni di Romanini che condivido integralmente e che meriterebbero una discussione approfondita sulle ragioni che hanno determinato il declino politico-amministrativo della città.

Romanini sembra far coincidere l’ultimo periodo di “eccellenza nazionale” di Bologna con l’inizio della giunta Cofferati che, in effetti, aveva suscitato grandi attese, sia per il carisma del “cinese” che per l’entusiasmante campagna elettorale che portò alla sua elezione.

Essendo stato consigliere comunale in quell’epoca, ricorderei anche alcuni dei buoni risultati amministrativi ottenuti nel corso di quel mandato amministrativo, e dei quali sono stato testimone diretto, come Presidente della Commissione Territorio, Ambiente ed Infrastrutture: il nuovo Piano Strutturale Comunale ed il nuovo Regolamento Edilizio, il Piano Urbano del Traffico ed il Bilancio Ambientale.

Più discutibile il bilancio delle grandi infrastrutture, per le quali l’amministrazione Cofferati cercò di apportare correzioni migliorative ai progetti del metrò e del Civis, senza perdere i finanziamenti governativi. La successiva rinuncia al metrò dovrebbe comunque permettere, con i medesimi fondi, di migliorare significativamente il Servizio Ferroviario Metropolitano ed il sistema di filoviarizzazione della nostra città. Sul Civis non si fu capaci d’individuare tempestivamente le gravi carenze del mezzo e soltanto a distanza di parecchi anni, grazie all’impegno di Tper, si sta dando attuazione al progetto, con nuovi veicoli (il Crealis) senza costi supplementari. Il cantiere BOBO ne è uno dei frutti principali.

L’altro progetto dell’epoca Cofferati che ancora non ha trovato attuazione è quello del People Mover, nel quale io continuo a credere e che mi auguro possa (finalmente) decollare a breve.

Tag:

Aggiungi un commento

* usa un nome vero
* non verrà pubblicata