Pillole di un’esperienza interessante

Questo post è stato scritto da Paolo Natali il 20 agosto, 2015

Il 31 luglio scorso si è conclusa la mia esperienza di consigliere di amministrazione di Tper, l’azienda di trasporto pubblico locale nata l’ 1 febbraio del 2012 dalla fusione di Atc (da cui venne scorporato il ramo d’azienda dedicato alla sosta e ad altri servizi collaterali al trasporto) con la componente di Fer dedicata al trasporto ferroviario, (ad esclusione quindi della parte che si occupa degl’impianti fissi). Un’esperienza durata tre anni e mezzo, che ho avuto la possibilità di vivere su designazione della Provincia di Bologna, che mi ha dato l’opportunità ditper5conoscere dall’interno un’azienda di vitale importanza per i cittadini bolognesi ed emiliano-romagnoli ed a margine della quale vorrei fare alcune considerazioni.

Innanzitutto credo che questi primi anni di vita di Tper confermino la bontà della scelta a suo tempo effettuata, che aveva tra le sue motivazioni la volontà di far nascere una grande azienda di trasporto intermodale, candidata a fungere da polo d’integrazione delle diverse aziende di trasporto pubblico locale della regione.

Con il senno di poi si può dire che, forse inevitabilmente, alcune delle scelte e delle ipotesi che hanno accompagnato la nascita dell’azienda si sono poi rivelate non indovinate. Ad esempio lo scorporo da Atc delle attività legate al controllo della sosta, al rilascio dei contrassegni ecc. ecc. ha generato per qualche tempo diversi problemi, ormai superati con il loro ritorno in capo a Tper a seguito della gara bandita a tale scopo (con conseguente messa in liquidazione di Atc). Anche le rosee previsioni del primo bilancio dell’azienda (2012) si sono rivelate un po’ approssimative, nel senso che il 2012 si chiuse “in rosso” peraltro subito recuperato nel 2013.

L’ultimo bilancio approvato, quello del 2014, ha fatto segnare un utile di 2,6 milioni di €. Al di là della somma, in sé del tutto ragguardevole, va sottolineato che si tratta di un risultato in netta controtendenza rispetto a quelli, purtroppo negativi, di larga parte delle aziende di trasporto, ottenuto per di più grazie ad un considerevole incremento dei passeggeri e dei ricavi dalla vendita di biglietti e, soprattutto, di abbonamenti, effetto soprattutto di un incremento dei controlli dell’abusivismo e delle conseguenti sanzioni.

Da questo punto di vista l’azienda si è mossa con grande impegno ed efficacia, raccogliendo gli stimoli cha da tempo provenivano dall’utenza e dall’opinione pubblica, ed i risultati si sono visti. Credo che su questo tema l’azienda non diminuirà il suo impegno in futuro, affidandosi non soltanto ai verificatori, la cui opera, particolarmente delicata, è sempre soggetta a formazione, ma anche (almeno sulle linee che lo consentono) ad apparati tecnologici come i tornelli.

Se dovessi citare quelli che ritengo i maggiori risultati ottenuti in questi primi anni di vita da Tper, propenderei per la realizzazione di due grandi progetti infrastrutturali che rappresentano il recupero di due finanziamenti di particolare rilievo che, al momento in cui l’azienda è nata, erano bloccati.

Mi riferisco da un lato al Civis, accantonato per lasciare posto ai 49 Crealis Neo, ed al rifacimento di numerose importanti arterie cittadine, dall’altro al potenziamento del Servizio Ferroviario Metropolitano (nuovi treni, nuove stazioni urbane e riconoscibilità del servizio) e della filoviarizzazione in città (55 nuovi filobus ed elettrificazione di varie radiali portanti) utilizzando i fondi ex-metrò. Due progetti in via di realizzazione senza costi aggiuntivi. E’ ancora sospeso, viceversa,il People Mover (navetta di collegamento Aeroporto-Stazione), i cui lavori mi auguro possano avere inizio definitivamente a settembre. In certi momenti mi è venuto spontaneo pensare che la trattativa fra Comune, Marconi Express e banche sul People Mover fosse paragonabile, per complessità e difficoltà,a quella tra Grecia, BCE, FMI e CE. Se ce l’hanno fatta loro chissà…….

Un altro grosso risultato ottenuto è stato quello dell’aggiudicazione a Tper, in consorzio con Trenitalia, della gara per il trasporto ferroviario regionale per i prossimi anni.

Le questioni che stanno di fronte al futuro dell’azienda sono diverse.

Tra queste segnalerei il completamento dell’integrazione organizzativa tra il personale delle due aziende da cui è nata Tper.

In secondo luogo si tratta di capire se la Regione intende confermare la strategia che assegnava a Tper il ruolo di polo d’integrazione delle aziende di trasporto locale a livello regionale. La situazione attuale vede la presenza, oltre a Tper, che serve i bacini di Bo e Fe, di Start, che opera nelle province romagnole, di Seta che gestisce i servizi di Mo, Re e Pc, e di Tep,l’ azienda di Parma.

Tper detiene partecipazioni in Start e, soprattutto, in Seta, di cui è, direttamente e tramite Herm, azionista di riferimento. Si tratta di capire se si vogliono fare ulteriori passi avanti in questa direzione, operando attraverso coerenti scelte di governance delle aziende, ovvero se ci si arrende al prevalere dei localismi territoriali.

Un’altro elemento sul quale la Regione dovrebbe intervenire riguarda le Agenzie per la mobilità, che attualmente hanno ancora una dimensione provinciale,ormai del tutto inadeguata. Anche nel settore dei trasporti, come è stato per acqua e rifiuti, si dovrebbe puntare ad un’unica agenzia a livello regionale.

Penso anche che Tper dovrebbe sottoporre a verifica, naturalmente sulla base di indirizzi dei soci, il sistema delle diverse società controllate e partecipate, mettendo ordine e semplificando.

Mi avvio a concludere queste sintetiche osservazioni con un cenno alla dirigenza di Tper. Ho avuto conferma del fatto che si tratta di dirigenti assai capaci e dotati di elevata professionalità. E’ soprattutto a loro, ai quadri ed al resto del personale, che si deve il buon funzionamento dell’azienda.

Concludo davvero con un’ultima considerazione. Si sente dire sovente che a Bologna la politica dei trasporti, della mobilità e del traffico non la determinano gli amministratori comunali ed i politici ma l’azienda, prima Atc ed oggi Tper. In questi tre anni e mezzo ho potuto constatare direttamente che le cose non stanno affatto così. Sono giustamente gli amministratori che prendono le decisioni e tocca all’azienda, che è uno strumento delle politiche, adeguarsi ad esse, anche quando non rispondono agl’ immediati interessi aziendali e riorganizzare il sistema nel modo migliore. Basti pensare ai Tdays, fortemente voluti dall’amministrazione Merola, che hanno costretto Tper ad un radicale adeguamento delle proprie linee nei fine settimana, con inevitabili ricadute sull’utenza.

Commenti dei lettori

Bravo Paolo, mi pare un ottimo rapporto di fine mandato, il tuo. Non so che cosa farai da grande, ora. Secondo me c’è ancora bisogno di uno come te, a Bologna, che sappia lavorare, ed anche raccontare chiari e scuri della situazione. Tanti auguri per i prossimi giorni!….

#1 
Scritto da Umberto Tadolini il 23 agosto, 2015 @ 12:37

Ti ringrazio caro Umberto. Ad un certo punto se non vuoi essere (giustamente) rottamato dagli altri, devi avere la saggezza di ringraziare per le esperienze che hai potuto fare (e che hai cercato di vivere intensamente e nel modo migliore), di fare spontaneamente un passo indietro e di utilizzare il tempo più nella linea dell’essere e del pensare che del fare. “Vaste programme”, per dirla con De Gaulle…..

#2 
Scritto da Paolo Natali il 24 agosto, 2015 @ 09:16

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