L’ottimo è nemico del bene
Ogni mattina ascolto “Prima pagina”, la rassegna stampa di Rai3, seguita dai commenti degli ascoltatori e di un giornalista, e spesso micapita di sentire giudizi critici su questa o quella delle riforme approvate o in via di approvazione in parlamento. Così come mi accade di leggere su Repubblica o sul Corriere della Sera opinioni negative di politologi (come Ignazi e Pasquino) e costituzionalisti (come Ainis), in particolare sulla riforma della Costituzione.
Da sostenitore di Matteo Renzi dico che talvolta non posso non convenire con alcune di queste critiche e di queste perplessità. Io stesso, forse anche condizionato “affettivamente”dall’essere stato un dirigente della Provincia di Bologna, non ho condiviso per alcuni aspetti il decreto Delrio che ha portato al superamento ed alla radicale trasformazione delle amministrazioni provinciali.
E tuttavia credo che nel giudicare il governo Renzi non si possa ignorare il fatto che in un anno e mezzo sono state introdotte nel nostro ordinamento o sono in cantiere, riforme importanti che il paese attendeva da anni (lavoro, scuola, fisco, giustizia, pubblica amministrazione, legge elettorale, costituzione…….). Ciascuno di questi provvedimenti nasce attorno ad un’ idea di fondo (assolutamente condivisibile) e cerca di tradurla in norma. E’ quindi possibile che alcuni aspetti delle riforme offrano motivo di critica, ma come trascurare il fatto che la defatigante ricerca di un consenso ampio in un quadro politico come quello offerto dal nostro parlamento attuale equivale ad un immobilismo e ad una conservazione (“la palude”) che non ci possiamo assolutamente permettere?