E’ passata l’emergenza…..

Questo post è stato scritto da Paolo Natali il 5 gennaio, 2016

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Smog

Come anticipato alla fine del mio ultimo post, torno sul tema dell‘inquinamento atmosferico.

Il tempo è cambiato (pioggia e turbolenza atmosferica) e l’emergenza è (per ora) terminata. Il tema “smog” è uscito dalle pagine dei giornali e dalle notizie tv…… fino alla prossima emergenza.Intanto però si può fare qualche riflessione .

Innanzitutto ARPAE ha pubblicato, con la consueta tempestività, le statistiche dell’anno 2015. Il dato di concentrazione media annua di Pm10 nella centralina S.Felice è di 29 mcrgr/mc, peggiore dei 25 registrati l’anno passato ma comunque nettamente inferiore al limite di legge (40) e si colloca al secondo posto nella graduatoria degli ultimi dieci anni. Si conferma insomma che, al netto delle condizioni meteorologiche, la nostra città non se la passa tanto male, quanto a qualità dell’aria.

A Bologna infatti non c’è stato bisogno di misure straordinarie (blocchi della circolazione o targhe alterne) che, ove applicate, non hanno prodotto risultati apprezzabili. Nè, penso, avranno effetti decisivi le misure concordate in sede ministeriale (l’abbassamento di due gradi di temperatura nel riscaldamento degli edifici e di 20 km/h nei limiti di velocità nelle aree urbane) di dubbia efficacia e, soprattutto, di difficile applicazione e controllo.

Indubbiamente è importante un coordinamento a livello delle regioni padane, ma ciò che conta davvero, a livello locale, sono misure strutturali che abbiano come effetto una diminuzione delle auto in circolazione ed un rinnovo graduale dei veicoli sia pubblici che privati. A Bologna questo lo si è ottenuto attraverso uno spostamento nell’uso dei mezzi di trasporto, soprattutto nei percorsi quotidiani casa/lavoro e casa/scuola, dalle auto alla bici ed al trasporto pubblico: è infatti aumentato in misura significativa il numero delle persone che utilizzano la bici ed il bus. Gli strumenti principali utilizzati dall’amministrazione sono stati da un lato i provvedimenti di limitazione della circolazione dei mezzi privati e la politica della sosta, dall’altro le pedonalizzazioni, l’aumento delle piste ciclabili e l’efficientamento del servizio pubblico, compresa l’intensificazione dei controlli contro l’abusivismo che ha fatto aumentare in misura considerevole i ricavi di Tper.

L’altro fattore di carattere strutturale è, come detto, il miglioramento del parco veicolare circolante: da un lato (sul versante privato) le drastiche limitazioni alla circolazione delle auto più inquinanti in vigore nei mesi invernali, unite alle facilitazioni concesse ai veicoli “virtuosi”, dall’altro (sul versante pubblico) il potenziamento della filoviarizzazione e la prossima entrata in servizio di un centinaio di moderni filobus (compresi i Crealis) dovrebbero contribuire ad un miglioramento permanente della situazione.

Naturalmente quanto detto per gli spostamenti in area urbana vale anche per i movimenti pendolari dove il potenziamento del Servizio Ferroviario Metropolitano dovrebbe spostare sempre più utenti dalla gomma al ferro.

In presenza tuttavia di condizioni metereologiche particolarmente sfavorevoli non si può escludere che si possa ritornare in situazioni di emergenza, almeno fino a fine marzo, quando si spegneranno gl’impianti di riscaldamento. Il protrarsi per sette giorni del superamento del limite dei 50 mcrgr/mc di concentrazione giornaliera di Pm10 farà scattare il blocco della circolazione, con le relative deroghe e con i provvedimenti collaterali. Credo di poter dire, tuttavia, che il principale beneficio dei blocchi, che obbligano ad utilizzare la bici o il trasporto pubblico, è proprio quello di dimostrare che ci si può spostare in modo alternativo all’uso della vettura privata, favorendo un cambio di abitudine.

Un discorso a parte meritano i motoveicoli. Ma di questo parleremo una prossima volta……

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