Un anniversario
Di solito si ricordano (e si festeggiano) gli anniversari o le ricorrenze di eventi lieti.
Ma io voglio ugualmente ricordare oggi il quarto anniversario della malattia (un’infiammazione al midollo spinale) da cui fui colpito all’improvviso il 20 aprile di quattro anni fa, durante un viaggio in Andalusia. Un fatto che ha cambiato profondamente la mia vita e, indirettamente, la vita di chi la condivide con me.
Mi sono ormai precluse cose che fino a quattro anni orsono facevo con molta soddisfazione, come ad esempio andare in bici, giocare a basket, fare dei lunghi viaggi, delle camminate in montagna, partecipare attivamente alla vita politica e sociale….. Poi penso che quando hai vissuto intensamente certe esperienze non è il caso di replicarle all’infinito, anche perchè, come ci ricorda la sapienza del Qoelet, “c’è un tempo per…. e c’è un tempo per….”
E c’è ancora tanto che posso fare: passeggiare (certo un po’ più lentamente), nuotare , guidare l’auto, leggere, pensare, pregare e soprattutto avere tante relazioni significative, ancor più di prima perchè alleggerite dall’attivismo e dall’ansia del fare. Insomma questo è il tempo di far lavorare di più la testa ed il cuore e meno le gambe.