Merola2.0
Il sindaco Virginio Merola, dopo il primo turno, nel quale ha riportato un deludente 39,48 %, ed il ballottaggio nel quale ha sconfitto la leghista Borgognoni soltanto con il 9 % di scarto, ha formato la giunta con la quale governerà Bologna nel suo secondo mandato. E’ facile prevedere che non saranno cinque anni tranquilli, perchè la vittoria di Merola non è stata netta come ci si sarebbe potuto aspettare (favorita oltretutto dal profilo “leghista” dell’antagonista e dallo scarso appeal del candidato del M5S), ed anche la formazione della giunta ha dato luogo ad alcune (forse inevitabili) polemiche.
Partiamo da qui.
Il Sindaco, nella scelta degli assessori ha dato prova di una forte autonomia rispetto al suo partito:la giunta infatti non è stata formata tenendo conto delle correnti interne al PD ed è fino in fondo la “giunta Merola”.
Questo da un lato rafforza la coesione dell’esecutivo ma renderà indispensabile fare i conti giorno dopo giorno, per cinque anni, con la maggioranza consiliare che lo sostiene, maggioranza rappresentata pressochè integralmente dal gruppo PD.
Anche il PD, come il sindaco, non ha avuto un risultato brillante in termini di voti (35,46%), ma paradossalmente, grazie al flop della lista Frascaroli ed al premio di maggioranza, si ritrova con 21 consiglieri su 36 (pari al 58%). La maggioranza ne ha in tutto 22 (1 è della lista di Amelia) su 36, pari al 61%. Tra parentesi è strano che tanti critichino l’Italicum per il suo premio di maggioranza del 54% e non trovino niente da ridire sul sistema elettorale per i Comuni che produce un risultato come questo.
Per inciso rilevo con soddisfazione che sono entrati in consiglio comunale i candidati che ho sostenuto e cioè Roberto Fattori e Maria Raffaella Ferri e quelli che stimo maggiormente, vale a dire Marco Lombardo e Francesco Errani. Anche i candidati che avevo appoggiato per il quartiere S.Donato-S.Vitale, Pierluigi Giacomoni e Sara D’Attorre, sono stati eletti.
Tornando al consiglio comunale vorrei ribadire il fatto che il gruppo PD, per la sua forza preponderante, è potenzialmente destinato a svolgere un ruolo determinante d’ indirizzo (soprattutto) e di controllo nei confronti dell’azione della giunta. Il fatto che riesca a svolgerlo è affidato alla capacità, all’impegno ed all’iniziativa dei suoi membri, i quali è doveroso mantengano stretti rapporti con il loro territorio di riferimento, inteso sia come cittadini residenti che come circoli PD e come organo istituzionale (quartiere).
Uno strumento utile per influenzare il lavoro e l’attività della giunta sarà la proposta e l’approvazione di ordini del giorno dei quali chiedere successivamente la verifica, ma soggetti importanti e funzionali allo svolgimento di un autonomo ruolo d’indirizzo nei confronti della giunta stessa saranno il capogruppo PD (auguri di buon lavoro a chi sarà designato, ne avrà bisogno) ed i presidenti delle commissioni consiliari.
Per assicurare il raccordo tra giunta e gruppo consiliare, sarebbe inoltre utile che venissero nominati capigruppo PD all’interno delle commissioni consiliari, figure che oltre a svolgere un ruolo di coordinamento all’interno delle commissioni stesse, dovrebbero rappresentare il referente dei diversi assessori: è fondamentale infatti che le delibere più importanti della giunta possano essere portate a conoscenza preventivamente (e magari concordate) con il gruppo consiliare del PD, onde evitare per quanto possibile di essere posti di fronte, in commissione ed in consiglio, al fatto compiuto, con richiesta di un voto favorevole a prescindere. Importante sarà anche, da questo punto di vista, il ruolo di Virginia Gieri, assessora incaricata fra l’altro dei rapporti giunta/consiglio.
E veniamo così alle nomine di giunta.
Innanzitutto sono rimasto fortemente deluso dalla mancata nomina di Marco Lombardo, un giovane estremamente preparato e politicamente capace. Se la sua esclusione, come ipotizzano i giornali, fosse stata causata dalle polemiche degli ultimi giorni fra il sindaco e la vicepresidente della Regione Gualmini, ci sarebbe davvero da meravigliarsene.
Niente da dire sulle riconferme, con alcune modifiche delle rispettive deleghe, di Lepore, Rizzo Nervo, Pillati e Malagoli. Ciò rappresenta senza dubbio un elemento di continuità, al quale gli assessori saranno chiamati ad aggiungere la necessaria (e non scontata, al secondo mandato), capacità d’innovazione. Segnalerei inoltre, come aspetto positivo, l’attribuzione del welfare a Rizzo Nervo, che già deteneva la sanità.
Anche Davide Conte è stato riconfermato assessore, passando dalla cultura a bilancio, finanze, partecipate ecc. Conosco e stimo Davide da tempo e credo, tenuto conto della sua competenza professionale, che farà bene in questo suo nuovo ruolo.
Virginia Gieri, oltre ai rapporti con il consiglio comunale ed i quartieri avrà la casa e l’emergenza abitativa, competenza quest’ultima assai delicata, che richiederà una stretta collaborazione con Rizzo Nervo, titolare del welfare.
Qualche commento alle mancate riconferme. Quelle di Giannini e Gabellini erano anticipate da tempo per ragioni personali. Quella di Frascaroli si può ipotizzare dovuta alle polemiche che ne hanno accompagnato l’attività, soprattutto in riferimento all’emergenza abitativa, ed all’insuccesso elettorale della sua lista.
Qualche parola in più vorrei spendere per l’esclusione di Andrea Colombo.
Personalmente ritengo che sia stato uno sbaglio. Infatti Colombo con alcune delle sue scelte (in particolare i Tdays e la promozione della mobilità ciclabile) ha caratterizzato, anche da un punto vista simbolico, il primo mandato dell’amministrazione Merola. Sono scelte che, per il loro carattere “hard” sono state criticate da alcuni come “ideologiche” ed hanno generato malcontento ma questo non giustifica a mio parere una bocciatura, anche tenuto conto delle numerose preferenze ottenute come consigliere (tra l’altro non so immaginare la presenza imbarazzante di un ex assessore “forte” come Colombo, ed anche di Amelia Frascaroli, in consiglio dopo essere stato assessori). Sarebbe bastato nel prossimo mandato apportare alcune correzioni nel senso di un riequilibrio delle politiche sulla mobilità, di cui peraltro si erano avute anticipazioni in campagna elettorale (navette elettriche nei Tdays, istituzione di un organismo di consultazione preventiva sulle scelte), oltre all’accantonamento della zona ad alta pedonalità. Non credo (ma posso sbagliarmi) che Colombo si sarebbe rifiutato di assumere un orientamento politico-amministrativo capace di tenere conto delle osservazioni critiche.
A questo punto Merola ha tenuto per sé, almeno per ora, la mobilità e questo avrà come immediata conseguenza il fatto di dover gestire nei prossimi mesi, in prima persona, la fase particolarmente delicata, riguardante la discussione del progetto preliminare del Passante di mezzo.
Resta da dire qualcosa sulle tre new entry della giunta (oltre a Virginia Gieri di cui ho già detto).
Si tratta di tre donne scelte dal sindaco come “tecniche”, in ragione della competenza acquisita nei rispettivi settori di attività.
Per la cultura e le nuove centralità culturali nelle periferie è stata scelta Bruna Gambarelli, già animatrice e direttrice di Laminarie, associazione che opera da anni al Pilastro nella cupola Dom. Ho avuto occasione di conoscerla quando ero consigliere comunale ed ho di lei un’ottima opinione: credo che farà bene.
Non conosco Susanna Zaccaria, che ha ricevuto le deleghe alle pari oportunità e differenze di genere, diritti LGBT, lotta alla violenza e tratta sulle donne e sui minori, tutti temi che hanno un importante rilievo sociale e che richiedono di essere affrontati con energia e determinazione ma anche con grande equilibrio.
Infine all’urbanistica e ambiente è stata nominata Valentina Orioli, docente universitaria di architettura a Cesena, che prende il posto, con le medesime deleghe, di Patrizia Gabellini, anch’essa docente universitaria.
Segnalo soltanto, senza trarne alcuna deduzione, che dopo un assessore all’urbanistica politico (si chiamava Virginio Merola) nel corso del mandato 2004/2009, quando venne approvato il PSC ed il Regolamento edilizio, nel 2021 avremo avuto dieci anni di assessori “tecnici” (senza considerare le parentesi di Maurizio degli Esposti e del commissariamento).
Aggiungo che ancora una volta l’ambiente viene trattato come una competenza associata all’ urbanistica. In realtà l’ambiente è un tema tipicamente trasversale, influenzato da diverse politiche (mobilità, lavori pubblici, manutenzione ecc.). E ‘ pertanto auspicabile che l’assessora Orioli, oltre ad occuparsi di energia, verde e rifiuti svolga un ruolo di stimolo e proposta nei confronti dei propri colleghi di giunta affinchè incorporino l’attenzione all’ambiente nella loro attività.
Concludo con un’ osservazione che riguarda la Città metropolitana (ex Provincia). Merola, eletto dai cittadini bolognesi è divenuto automaticamente sindaco di un’ altra Città (appunto metropolitana) che ha tre volte la popolazione del capoluogo. In campagna elettorale di questo non si è praticamente parlato. A questo punto Merola distribuisce le deleghe anche per la Città metropolitana (ha deciso di non confermare all’urbanistica il sindaco di S.Lazzaro Isabella Conti) ed a settembre verrà eletto il Consiglio metropolitano (organismo di secondo grado) da e tra i consiglieri dei comuni. Per alcuni mesi insomma si navigherà a vista e la vita di questo ente, potenzialmente d’importanza strategica, resta circondata da molti punti interrogativi che andranno prima o poi sciolti.
Un’ ultima parola sulle prime scelte della nuova giunta: bene l’esonero dal pagamento dell’addizionale IRPEF per i redditi fino a 15.000 €, e bene l’abbonamento bus gratuito per i ragazzi delle medie inferiori. Molti dubbi invece sul dispendioso e pletorico potenziamento dei servizi di comunicazione. Più che di comunicazione penso ci sarà bisogno di ascolto e questo non è delegabile a funzionari ma è compito precipuo degli amministratori, sindaco, giunta e consiglieri che ne dovranno trarre ispirazione per l’impegno al quale sono stati chiamati dai cittadini.
Commenti dei lettori
Grande Paolo! Sarebbe bello se commenti così equilibrati comparissero sui giornali locali, cioè potessero essere letti da un pubblico vasto. Migliorerebbero il tasso di coscienza politica dei bolognesi.
Il tuo riconoscimento che so sincero, caro Nando, mi gratifica. Ti ringrazio. Seguo sempre le tue avventure con la Pina. Che rimpianto la bici…… Un abbraccio.