Caro amico ti scrivo
Caro Matteo,
sono un tuo sostenitore della prima ora e continuo ad avere fiducia nelle tue capacità politiche, da mettere a servizio del paese.
Proprio per questo vorrei farti sapere ciò che penso dell’attuale, complessa situazione politica ed anche delle scelte da farsi nei prossimi mesi.
Hai espresso con grande determinazione la volontà di andare al voto nei tempi più rapidi possibili, e comunque entro la prossima primavera. A me questo sembra un azzardo assai pericoloso per il futuro politico tuo e del Pd, oltre che per il paese.
Non mi sfuggono le motivazioni di questa scelta: il progressivo esaurimento, dopo l’esito referendario, delle ragioni di questa legislatura, la difficoltà di contrastare l’insistente richiesta di elezioni da parte di Lega, FdI e M5S, accompagnata da accuse populiste (mantenimento delle pensioni dei parlamentari) ed il logoramento al quale sarebbe sottoposto il PD ed il governo.
E tuttavia mi sembrano di gran lunga maggiori i rischi connessi ad un’ accelerazione della crisi e ad un voto anticipato.
Non mi riferisco tanto alla necessità di mettere mano alle leggi elettorali per la Camera ed il Senato, in modo da renderle più coerenti tra loro e da provare a ridurre il rischio d‘ingovernabilità che la loro applicazione è destinata a produrre. Si vedrà in fretta, nelle prossime settimane, se si manifesterà tra le forze politiche una volontà ed una capacità di accordo in questa direzione. Non ho molta fiducia ma non è questo, a mio avviso, il problema principale che sconsiglia un voto anticipato.
I problemi che ti segnalo sono due.
Il primo è la necessità di cercare di tenere unito il PD. Il congresso deve essere fatto prima delle elezioni non tanto per disinnescare la ventilata minaccia di scissione da parte dei vari D’Alema, Emiliano, Bersani, Speranza ecc. ma soprattutto perchè è indispensabile una verifica della linea politica del partito in vista del voto e dei contenuti di un programma di governo, un chiarimento sulle regole di convivenza nella nostra comunità politica, sulla vocazione maggioritaria o sulle alleanze e, non ultima, una chiara rilegittimazione della tua leadership al di là di eventuali primarie di partito o di coalizione.
Il secondo è l‘ inopportunità di chiedere al governo Gentiloni di dimettersi o, peggio ancora, di togliergli la fiducia in parlamento in modo da provocare lo scioglimento delle camere (siamo poi sicuri che Mattarella asseconderebbe questa volontà?). Penso che tanta parte dell’elettorato (non solo del PD) non capirebbe e punirebbe nell’urna questa scelta. Al di là di questo credo che sia controproducente aprire una crisi in un momento nel quale si attendono dal governo importanti provvedimenti in materia di occupazione, sviluppo, sistema bancario, ricostruzione delle zone terremotate, immigrazione, rapporti con l’Europa ecc. La parte più responsabile dell’elettorato (credo ancora maggioritaria, sia pur di poco, nel paese) non so se premierebbe chi, sfiduciando il governo, darebbe luogo ad un lungo periodo d’instabilità politica (crisi di governo, campagna elettorale, elezioni, trattative difficili e dall’esito non scontato per formare un nuovo esecutivo).
La prossima primavera dovrebbe servire al PD sotto la tua guida per: sostenere ed orientare l’azione di governo rispetto ai temi che ho richiamato sopra, cercare un accordo sulle leggi elettorali, disinnescare la mina del referendum della CGIL modificando le norme di cui si chiede l’abrogazione, attrezzarsi in vista delle elezioni amministrative ed aprire il congresso che dovrebbe concludersi in autunno. Subito dopo si potrebbe votare.
Caro Matteo, hai dimostrato di avere grandi doti e capacità politiche, tanta energia, tanta voglia di fare. Il tuo governo ha dato molto al paese. Quello che forse ti ha tradito è stato un eccesso di ottimismo, di fiducia nelle tue capacità. Il fatto che le tue sconfitte più gravi siano legate alle due riforme su cui hai investito di più (legge elettorale e riforma costituzionale) è per certi versi paradossale: hai voluto “strafare”, per generosità, per desiderio di cambiare ed innovare questo paese così bloccato.
Vedi se non sia il caso, ora, di ponderare maggiormente i diversi “pro” e “contro” di ciascuna scelta, senza per questo farsi trascinare nella palude.
L’Italia e l’Europa hanno ancora tanto bisogno del tuo entusiasmo, della tua generosità e delle tue capacità. Cerca, per quanto sta in te, di non farcele mancare. Un sorriso, buon cammino e…… buona caccia!
Commenti dei lettori
Carissimo Paolo, anch’io sono stata sostenitrice di Renzi dalla prima ora. Successivamente alcune posizioni mi hanno lasciato un po’ perplessa. Vero è che fino ad ora non c’è un altro leader nella sinistra in grado di presentare una proposta vincente e positiva per il Paese, a questo si aggiunge (e tu lo analizzi perfettamente) l’enorme rischio instabilità che si produrrebbe andando ad elezioni con questa situazione legislativa, sarebbe un salto nel buio. Il passaggio attraverso un congresso sarebbe segno di responsabilità del PD e potrebbe costituire punto di riferimento per una ricostruzione di una linea politica “di sinistra” che corre il rischio di perdersi in infiniti rivoli, dietro a piccoli vecchi e nuovi leader, e a riprodurre (con tutte le aggravanti che l’attuale situazione socio-economica italiana e lo scenario internazionale aggiungono) un film già visto. Abbiamo bisogno di uomini politici capaci di guardare alle prossime generazioni non di personaggi da quattro soldi preoccupati solo di raccattare voti. In questo senso leggo il tuo “invito” a Matteo Renzi e mi auguro per l’Italia di domani che sia capace di accoglierlo.
Grazie Francesca. Condivido quanto scrivi.La mia speranza è che Renzi, da decisionista solitario, possa trasformarsi in un politico che decide dopo avere ascoltato e riflettuto, senza perdere le sue indiscutibili qualità di leader.