Trasparenza e consapevolezza
Ci sono certamente cose più importanti, ma mi sembra comunque utile segnalare con soddisfazione questo piccolo passo avanti verso una sempre maggiore trasparenza e consapevolezza dei cittadini per quanto riguarda il proprio rapporto con lo Stato.
Entrando con il proprio PIN nel sito dell’Inps o dell’Agenzia delle Entrate, è possibile visualizzare e scaricare il file .pdf che contiene la destinazione delle proprie imposte versate nel corso dell’anno 2016, così come risultano dalla dichiarazione dei redditi 2017.
Tralasciando, per ragioni di privacy, le cifre assolute, queste sono le percentuali per le diverse voci di spesa pubblica:
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21% Previdenza e assistenza (Protezione sociale)
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19% Sanità
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11% Interessi su debito pubblico
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11% Istruzione
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9% Difesa, Ordine pubblico e sicurezza
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8% Servizi Generali delle Pubbliche Amministrazioni
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7% Economia e lavoro (comunicazioni, agricoltura, att. manifatturiere)
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4% Trasporti
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3% Contributo Bilancio UE
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3% Protezione dell’ambiente
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2% Cultura e sport
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2% Abitazioni e assetto del territorio
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100% Totale imposte
Lascio a ciascuno i propri commenti.
Personalmente sono colpito, anche se non è una sorpresa, dal peso della spesa per previdenza, assistenza e sanità (40% del totale) e dalla spesa per interessi sul debito pubblico.
Anche la spesa per i servizi generali delle pubbliche amministrazioni mi sembra molto elevata.
A “farne le spese” sono le “cenerentole” (protezione dell’ambiente, cultura, casa e assetto del territorio). Ma ciascuno, a questo riguardo, può avere le proprie legittime sensibilità.
D’altro canto, per poter destinare più risorse a qualche settore (ad esempio l’istruzione o la sanità) è necessario aumentare le entrate (recupero dell’evasione o, del tutto improbabile ed impopolare, aumento delle tasse) o ridurre le spese in altri campi.