I risultati di “Aria pesa”
Nello scorso mese di gennaio avevo dedicato un post alla campagna “Aria pesa” (http://www.paolonatali.it/2018/01/17/la-campagna-aria-pesa/), i cui risultati sono stati resi noti di recente. Vorrei commentarli brevemente.
I campionatori riconsegnati dai cittadini, la cui misura è stata giudicata attendibile sono 273, posizionati per il 90% all’interno del comune di Bologna.
In un grafico generale sono stati riportati i valori medi mensili di concentrazione di NO2, che variano da 20 ad 80 mcgr/mc., suddivisi in 8 intervalli.
Alcuni di questi intervalli vengono descritti con riferimento ai valori di porta S.Felice e dei Giardini Margherita, località che ospitano (insieme a via Chiarini) le centraline fisse ARPAE nelle quali viene misurato anche l’NO2. Dalla relazione non si comprende con chiarezza se questi valori sono quelli medi annui ARPAE del 2017 o quelli medi mensili di febbraio 2018 misurati dalle centraline ARPAE o dai campionatori “Aria pesa”. Oltretutto la relazione contiene un ragionamento piuttosto tortuoso che sembra utilizzare i dati della campagna “Aria pesa” per stabilire in quante località che hanno ospitato i campionatori potrà essere superato a fine 2018 il limite di legge che, ricordo, è di 40 mcgr/mc di NO2 come media annua.
A me pare del tutto arbitrario (come peraltro sembrano riconoscere anche le stesse conclusioni del report “Aria pesa”, su cui tornerò più avanti) desumere da un valore medio mensile (per il quale non è previsto alcun limite di legge) per estrapolazione, un valore medio annuo.
Se guardiamo ai valori dell’anno 2016 (gli ultimi pubblicati come relazione annua sul sito di ARPAE), i valori medi mensili di febbraio sono stati di 66 e 37 rispettivamente per Porta S.Felice e Giardini Margherita. Quelli medi annui sono stati di 52 e 31, con fattori di estrapolazione rispettivamente di 1,27 e 1,19. Non è affatto detto che tale fattore sia il medesimo ogni anno per una medesima centralina.
Non è nemmeno lecito, a tutt’oggi, fare un confronto fra l’anno 2017 e l’anno 2018: di quest’ultimo si dispongono soltanto i valori elaborati da ARPAE per i primi quattro mesi. I valori medi mensili di febbraio 2018 sono inferiori a quelli di febbraio 2017, ma in misura differente fra Porta S.Felice e Giardini Margherita. Se consideriamo invece il mese di aprile, il valore medio mensile del 2017 è stato inferiore a Porta S.Felice rispetto al 2018, mentre ai Giardini Margherita è capitato l’opposto.
Se leggiamo i diversi report di ARPAE dal 2006 al 2016 vediamo infine che il mese di febbraio è statisticamente uno dei peggiori per quanto riguarda la concentrazione media mensile di NO2.
Il rapporto “Aria Pesa” presenta poi una serie di dati per determinare in che collocazione si trovano i campionatori più inquinati.
Affermato che “Le strade principali e trafficate sono quasi sempre foriere di pessime condizioni dell’aria” (il che non rappresenta per la verità una sorpresa) vengono sviluppate alcune considerazioni relative al numero di campionatori delle diverse classi collocati in corrispondenza di “strade trafficate” e “strade secondarie”, senza peraltro fornire parametri quantitativi che permettano di comprendere tale classificazione.
Seguono succinte riflessioni su “Parchi o giardini pubblici”, “Centri commerciali”, “Scuole” e “Strutture sanitarie”.
La relazione elenca quindi in modo dettagliato dove siano collocati i 10 campionatori che hanno misurato le concentrazioni più basse (in provincia e zone collinari) ed i 10 peggiori, collocati tutti in strade trafficate del centro o della periferia cittadina. Non sembra insomma che il sistema tangenziale/autostrada sia il punto più critico della città, anche se lì, ovviamente, la qualità dell’aria lascia molto a desiderare.
E veniamo alle conclusioni del rapporto “Aria pesa”.
Si afferma innanzitutto che “i campionatori hanno mostrato valori precisi e proporzionali che consentono di analizzare con un grado di affidabilità molto buono i valori in una scala relativa. Più problematico l’uso in termini di valori assoluti.” Questa conclusione mi trova del tutto d’accordo anche se non capisco allora perchè nella prima parte della relazione si sia cercato di attribuire proprio ai valori assoluti rilevati un significato in qualche modo legato a limiti di legge che, come detto ripetutamente, non esistono sui valori medi mensili.
Dopo di che vengono forniti dati assai utili e significativi, confrontando i valori misurati da 4 campionatori ubicati nei pressi di Porta S.Felice e 4 campionatori ubicati ai Giardini Margherita con quelli misurati, nello stesso periodo di febbraio 2018, dalle centraline fisse ARPAE ubicate in queste località.
Porta S.Felice: “Aria pesa” 52,1 – ARPAE 68,4
Giardini Margherita: “Aria pesa” 32,8 – ARPAE 41,7
Il fattore di correzione per passare dai valori misurati dai campionatori a quelli ARPAE sarebbe pertanto di 1,3. Ma a tale riguardo il rapporto conclude che “il fattore di correzione per passare dai dati relativi ai dati assoluti non è stato utilizzato essendo più che sufficiente per gli scopi della zonizzazione la scala relativa dei campionatori avvalorata dalla correlazione.”
Le mie personali conclusioni in merito a tutta l’iniziativa sono le seguenti.
Confermo quanto scritto nel post di gennaio: “Di positivo c’è il fatto che la campagna stimola la partecipazione dei cittadini (lo slogan “campionatori passivi – cittadini attivi” è senza dubbio efficace), aumenta la loro consapevolezza delle tematiche ambientali e può produrre un aumento delle conoscenze in materia d’inquinamento atmosferico.”
Quanto alla seconda osservazione che facevo a gennaio (“Nello stesso tempo nella volontà da parte dei cittadini di raccogliere direttamente ulteriori dati mi pare implicita, anche se non enfatizzata, una certa sfiducia nell’operato dei servizi istituzionalmente preposti (ARPAE) oltre alla convinzione che i dati letti dalle centraline fisse non siano sufficientemente rappresentativi dello stato di qualità dell’aria a livello metropolitano/cittadino”) mi pare che proprio il confronto tra i dati misurati dai campionatori e quelli misurati dalle centraline ARPAE (maggiori dei primi) dovrebbe una volta per tutte fugare dubbi e diffidenze nei confronti delle istituzioni preposte.
Così come mi sento di poter confermare la mia osservazione conclusiva.“Va bene monitorare ed aumentare sempre più i dati d’inquinamento a disposizione, ma quello di cui c’è veramente bisogno sono le strategie e le azioni da mettere in campo per migliorare la qualità dell’aria, e su questo c’è ancora molto da approfondire e, soprattutto, da fare.”
Insomma, aggiungerei, c’è un certo “voyerismo da monitoraggio” incline a chiedere di moltiplicare le campagne di misura ed il numero delle centraline fisse (che peraltro hanno un costo non indifferente), ma spesso incapace di tradurre le conoscenze in progettualità ed azione politico-amministrativa.