Brexit o non Brexit?
Sarà che sono cresciuto nel mito dell’eccellenza della democrazia britannica e dell’esemplare funzionamento delle istituzioni d’oltre Manica. Fatto sta che lo spettacolo dell’aula del Parlamento di Londra che da qualche tempo ci restituisce la televisione è francamente sconfortante: il succedersi di votazioni inconcludenti su ipotesi di accordo sulla Brexit, mozioni ed emendamenti, dà l’idea di un governo e di partiti che navigano senza sapere bene in che direzione condurre quel grande paese. In questo quadro drammatico ci sono alcuni aspetti curiosi (l’aula parlamentare organizzata fisicamente secondo uno schema bipolare, dove maggioranza e minoranza si fronteggiano ed i deputati non hanno nemmeno un ripiano dove poter scrivere), per me misteriosi (che significato hanno quei parlamentari che di tanto in tanto si alzano mentre parlano Theresa May o Jeremy Corbin per poi sedersi di nuovo?) o pittoreschi (come la voce e le cravatte di John Bercow, lo speaker-presidente della Camera dei Comuni).