Il governo Conte in rima
Col governo gialloverde
è l’Italia che ci perde.
Con la Lega e i Cinque Stelle
ne vediamo delle belle.
Sono per il cambiamento,
evocato ogni momento,
ma cambiare non conviene
anche ciò che andava bene 1.
Ecco qua la conclusione:
siam piombati in recessione!
Alla base del governo,
di cui rappresenta il perno,
hanno scritto un bel contratto
che assomiglia ad un baratto.
Io ti do la “quota cento”
(pur se un po’ me ne lamento)
perchè in cambio ecco che avanza
bonus di cittadinanza.
Ma il contratto non prevede
tutto quello che succede
e così i due contraenti
or si menano fendenti
e bisticciano di brutto
azzuffandosi su tutto.
In Europa e in occidente
non contiamo proprio niente.
Sulla Libia coi francesi
litighiamo da dei mesi.
Gl’Usa i russi ed i cinesi
ironizzano cortesi
sull’italica potenza
di cui tutti fanno senza.
Il bilancio dello stato
è parecchio dissestato.
Spread e debito van su,
non si fa spending rewiev.
“L’IVA non aumenterà!”
Mi sai dir come si fa?
I cantieri son bloccati
dai grillini scatenati.
Con i costi e i benefici
si trastullano felici
incuranti del paese
e dei conti delle imprese.
Di Alitalia (un tormentone)
non c’è alcuna soluzione,
e i suoi debiti, vedremo,
tutti noi ci accolleremo.
Conte, il premier avvocato
elegante e assai garbato,
pur simpatico alla gente,
non decide quasi niente.
I suoi vice sono un paio.
Il più giovane, Di Maio,
sempre allegro e sorridente
è piuttosto inconcludente 2,
mentre del suo movimento
molto in calo è il gradimento.
Ha trovato un nuovo amor 3,
non è un gran navigator 4.
L’altro vice è della Lega,
del governo se ne frega.
Populista e sovranista,
milanista e un po’ razzista,
urla: “Prima gl’italiani!”
che gli battono le mani.
Scatta selfies coi tifosi
che lo acclamano festosi.
Casa Pound e Forza Nuova
lui li coccola ed approva.
Odia i rom ed i migranti
come fossero briganti.
E’ ministro dell’interno
ma da capo del governo
molte volte parla e agisce:
a quel ruolo certo ambisce.
Fatto sta che al Viminale
(forse è un bene più che un male)
non lo vedon di frequente.
Ma c’è il suo luogotenente,
Piantedosi, ch’è prefetto,
il suo capogabinetto,
che ai prefetti ed ai questori
fa ordinanze e circolari, 5
ma il decreto sicurezza
possiam dir ch’è una schifezza.
Ci son poi gli altri ministri
che convien che qui registri.
Moavéro, Costa e Lezzi
non possiedon molti mezzi 6.
A Bongiorno e Bonafede
c’è qualcuno che ci crede?
Trenta, Stefani e Bussetti
stanno dove tu li metti 7.
Bonisoli e Centinaio
non commettono alcun guaio 8.
Da Fraccaro e da Fontana
si è sentita una panzana 9.
E la Grillo coi vaccini,
è il terrore dei bambini.
Restan quindi da citare
due ministri da imitare.
Crozza in una trasmissione
fa di lor l’imitazione.
Toninelli, concentrato,
molte gaffes ha combinato,
mentre Tria con aria intensa
non si sa che cosa pensa.
Per fortuna al Quirinale
c’è un signore niente male.
Lunga vita a Mattarella,
per l’Italia, buona stella.
Paolo Natali
NOTE
1 Ad esempio il reddito d’ inclusione. Bastava finanziarlo ulteriormente invece di sostituirlo con il reddito di cittadinanza.
2 Tante sono le vertenze non risolte dal Ministro del lavoro: riders, BredaMenarini ecc. ecc.
3 Stando alle cronache ha una nuova fidanzata
4 Trasparente allusione ai navigator che verranno assunti per facilitare (?) il reperimento di posti di lavoro.
5 Licenza poetica
6 Non sembrano possedere molte doti e contare qualcosa.
7 Nel senso che non hanno molta iniziativa autonoma.
8 Dal momento che non prendono iniziative particolari.
9 Soprattutto il ministro della famiglia ha detto cose inaudite.