Elezioni europee
Domenica 26 maggio si vota per eleggere il Parlamento europeo.
Si vota, solo la domenica, dalle ore 7 alle 23, scegliendo una delle liste i cui simboli troverete sulla scheda. Oltre a tracciare una croce sul simbolo prescelto potete esprimere fino a tre preferenze scrivendone i nomi nelle righe accanto al simbolo. Attenzione: se darete due o tre preferenze dovrete scegliere candidati di genere diverso pena l’annullamento, rispettivamente, di una o due preferenze.
Si tratta di un voto di particolare importanza per almeno due motivi.
1) Dalla composizione del Parlamento europeo, dalla maggioranza che si potrà costituire in esso e, conseguentemente, da chi andrà a rivestire i ruoli più importanti nelle istituzioni europee (Presidente della Commissione, commissari, Presidente del parlamento, Presidente del consiglio europeo ecc. ) dipenderà la possibilità di procedere verso una sempre maggiore integrazione politica europea o, all’opposto, il realizzarsi di un maggiore peso dei sovranismi e dei nazionalismi che rendono l’Unione europea sempre più divisa al proprio interno, isolata, debole ed irrilevante a livello mondiale. Non c’è dubbio che questa Europa che oggi conosciamo debba migliorare, ma molte delle critiche che oggi si rivolgono ad essa andrebbero indirizzate piuttosto agli stati membri.
2) Dai risultati delle forze politiche nazionali dipenderà il futuro del nostro paese, un futuro più che mai carico di incognite e di pericoli non soltanto sul piano economico-sociale ma anche su quello delle libertà democratiche.
Il mio voto andrà alla lista del Partito Democratico con preferenze a Carlo Calenda ed Elisabetta Gualmini.
Ecco perchè voterò PD.
1) Per quanto riguarda lo scenario europeo il PD è parte dello schieramento dei socialisti e democratici (PSE) che insieme ai Popolari (PPE), ai Verdi europei ed ai Liberali e Democratici (ALDE) mi auguro possa rappresentare la netta maggioranza nel Parlamento europeo.
Il voto alla Lega di Salvini e quello ai 5Stelle contribuirebbero invece a rafforzare due schieramenti dichiaratamente sovranisti e nazionalpopulisti che hanno per obiettivo di fatto l’indebolimento e, in prospettiva, la fine dell’Unione europea, prospettiva assai gradita a Trump e Putin. Forza Italia è membro del PPE ma si pone l’obiettivo di staccare il PPE dall’alleanza con i socialisti per coalizzarsi con i sovranisti amici di Salvini (lepenisti in Francia, AFD in Germania, Orban in Ungheria…). Tra l’altro non va sottovalutato il peso del partito di Farage in Gran Bretagna che, dopo aver “brillantemente” operato per far prevalere la Brexit nel suo paese (senza perlatro sapere in che modo dare attuazione a questa sciagurata decisione), può ancora giocare un ruolo distruttivo a livello dell’intera Europa.
Gli altri partiti progressisti che presentano liste per le europee (+ Europa di Bonino e Pizzarotti, Europa verde, Sinistra italiana) è assai difficile che possano superare la soglia di sbarramento del 4% e, vista l’importanza della posta in gioco non si può correre il rischio di disperdere milioni di voti.
2) Sul piano nazionale io sono decisamente contrario al governo Lega/5Stelle per tante ragioni che penso possiate immaginare e, spero, condividere. Mi auguro pertanto che Salvini abbia un risultato inferiore alle aspettative suscitate da sondaggi.
Spero anche che il M5Stelle abbia meno voti del PD. Solo così, penso, il governo gialloverde andrà in crisi e si potrà aprire la strada a nuove elezioni politiche nelle quali si produca una situazione di bipolarismo tra una destra egemonizzata (ahimè) da Salvini ed una sinistra guidata dal PD, con i 5Stelle costretti a sciogliere le loro ambiguità, alleandosi, almeno in parte, con la sinistra. Ma la situazione politica nazionale meriterebbe un’analisi più approfondita, soprattutto nei suoi risvolti di carattere economico,il che esula dalle finalità di questo scritto.