Lepore e l’inquinamento dell’aria a Bologna

Questo post è stato scritto da Paolo Natali il 6 febbraio, 2025

Sul Corriere della Sera di ieri Matteo Lepore viene intervistato come sindaco dell’unico capoluogo della valle Padana nel quale nel 2024 si è rispettato il limite annuo dei

Matteo Lepore

Matteo Lepore

giorni (35) nei quali si è rispettato il limite di 50 mcgr/mc di poveri sottili (PM10). Lepore illustra con giustificato orgoglio tutte le misure in tema di mobilità sostenibile, riduzione delle emissioni negli edifici e riqualificazione urbana, i progetti (miglioramento dei mezzi di trasporto pubblico, tram, People mover ecc) e le azioni previste dalla Missione Clima che ha l’obiettivo di rendere Bologna nel 2030 ad emissioni di CO2 nulle o compensate. Tutto vero e condivisibile. La qualità dell’aria a Bologna è in via di progressivo miglioramento, anche rispetto agli altri capoluoghi della regione. Tuttavia nell’intervista ci sono due affermazioni che richiedono una correzione. Non è vero che nel 2024 la media degli sforamenti di PM10 è stata la più bassa negli ultimi 10 anni: se nel 2024 gli sforamenti sono stati 26, sono stati 23 nel 2014, 18 nel 2018 e soltanto 4 nel 2023. Quest’ultimo dato smentisce anche il titolo dell’intervista (“Anche i dati sull’aria premiano la zona 30”) perchè zona 30 è entrata in vigore il 16 gennaio 2024 e, come visto, il dato del 2023 è stato migliore di quello del 2024.

In realtà i fattori che condizionano l’inquinamento dell’aria da polveri sottili sono molteplici, talvolta di contributo incerto e non è scontato, come visto, attribuire ad uno solo tra questi un ruolo determinante.

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