Tira una buona aria.

inquinamentoariaL’elaborazione dei dati sulla qualità dell’aria nel 2014, fornita da ARPA, presenta qualche buona notizia.

Mentre per quanto riguarda il biossido di azoto (NO2) il valore medio annuo della concentrazione misurata nella stazione di Porta S.Felice (quella più rappresentativa della situazione della nostra città) ammonta a 54 mcgr/mc, superiore al valore limite (40) ed in peggioramento rispetto ai dati degli ultimi anni, per quanto riguarda le polveri, sia sottili (PM10), sia sottilissime (PM2,5) i valori misurati sempre a Porta S.Felice segnano un netto miglioramento rispetto agli anni precedenti.

Tanto il valore medio annuo delle PM10 (25 mcgr/mc) che quello delle PM2,5 (18 mcgr/mc) sono i più bassi tra quelli registrati negli ultimi anni, ed entrambi sotto i limiti di legge.

Anche il numero dei giorni (23) nei quali a Porta S.Felice si è superato il limite di 50 mcgr/mc è ampiamente entro il limite di legge (35) ed in calo rispetto agli ultimi anni.

Tutto bene quindi? Sì e no, nel senso che al positivo risultato del 2014 hanno certamente contribuito dati strutturali quali il miglioramento dei mezzi di trasporto e dei sistemi di riscaldamento,oltre alle misure di riduzione del traffico privato (Tdays) adottate dall’amministrazione comunale.

Ma un contributo è venuto anche dalla considerevole piovosità verificatasi l’anno scorso, che ha prodotto un abbattimento delle polveri. D’altra parte, per rendersene conto, basta vedere i livelli elevati di concentrazione di PM10 di questi giorni d’inizio d’anno di alta pressione: ieri a Porta S.Felice si sono toccati gli 81 mcgr/mc di media giornaliera!

Ebbene, mi arrendo

Ebbene, mi arrendo. Per tanti anni ho esaminato con grande attenzione ed interesse le classifiche sulla qualità della vita nelle provinceitaliaoggi italiane che, nel mese di dicembre, i due quotidiani economici (Il Sole 24 ore ed Italia Oggi) pubblicano. E non mi accontentavo di guardare la classifica generale sintetica ma esaminavo anche le graduatorie parziali per i diversi parametri. Mi sono sempre dato una ragione del fatto che le due classifiche non coincidessero essendo basate su indicatori diversi. Ma quest’anno le differenze sono talmente grandi che……..gliel’ho data su.

Alcuni esempi.

Per Il Sole 24 ore, la cui classifica ho già commentato su questo blog, Ravenna è prima, Bologna è settima e tra le prime dieci province ce ne sono ben quattro dell’ Emilia Romagna.

Per Italia Oggi, Trento e Bolzano tra il 2014 ed il 2013 si confermano ai primi due posti (mentre il Sole 24 ore le colloca al secondo e decimo posto), Bologna è 53° (con un peggioramento di nove posizioni) e Ravenna addirittura 55°! Infine tra le province emiliano-romagnole solo Reggio Emilia è ben classificata in entrambe le graduatorie (5° e 6°).

Sono solo quattro le province che compaiono entro le prime dieci posizioni in entrambe le classifiche.

Insomma mi pare che le divergenze superino ampiamente le convergenze e questo, in qualche misura, limita la credibilità di entrambe le ricerche.

Ma non potrebbero i due giornali provare, non dico ad unificare i criteri di valutazione ma almeno a cercare qualche forma di accordo nella scelta degli indicatori e nella loro pesatura?

Per scaricare la classifica di Italia Oggi cliccare su qdv-2014

Qualità della vita in Italia

sole24oreCome tutti gli anni il Sole 24 ore, ai primi di dicembre pubblica la sua classifica sulla qualità della vita in Italia, mettendo a confronto 107 province sulla base di una serie di indicatori che cercano di coprire i diversi aspetti sociali, economici, ambientali.

La classifica di quest’anno, basata sulla situazione del 2013, segnala, per quanto riguarda Bologna un arretramento di 4 posizioni (dal 3° al 7° posto). Al primo posto si colloca, un po’ a sorpresa, Ravenna, confermando ed anzi enfatizzando l’eccellenza dell’Emilia-Romagna, che piazza bel quattro province (Modena e Reggio Emilia, oltre a Ravenna e Bologna) nelle prime sette posizioni.

Per la classifica generale cliccare su qualita-vita-pagella-2014

Chi è interessato ai particolari può consultare il sito del Sole 24 ore.

L’Italia sott’acqua

Dopo gli eventi calamitosi (frane, esondazioni) che in questo mese di novembre hanno duramente colpito alcune zone del paese (soprattutto Liguria, Toscana e Lombardia) abbiamo assistito alla consueta ricerca delle responsabilità personali ed istituzionali, attraverso scambi polemici alquanto sgradevoli perchè caratterizzati dall’altrettanto consueta pratica dello “scaricabarile”.alluvione

Il 7 agosto, dopo l’esondazione del torrente Lierza che causò diverse vittime, scrissi su questo blog un ampio ed articolato post (“Cambiare verso nella difesa del suolo”), al quale rinvio.

Aggiungerei ora qualche considerazione in merito al tema delle responsabilità, che sono, a mio avviso, di due ordini.

Il primo riguarda tutte le istituzioni che hanno competenza in materia urbanistica e di uso del territorio, principalmente quindi Regioni e Comuni ma anche Stato centrale (mancata approvazione di una legge nazionale evoluta, tre condoni edilizi…): cementificazione esasperata, tombamento di corsi d’acqua, permessi di costruzione in zone inidonee e soggette a rischio di frana o di allagamento sono alcuni dei provvedimenti che hanno posto le premesse dei disastri che hanno colpito il paese.

Il secondo aspetto è quello della mancata prevenzione e dell’inadeguata politica di difesa del suolo e di messa in sicurezza del territorio. A questo proposito le responsabilità risalgono a tutti i governi nazionali che si sono succeduti dal dopoguerra ad oggi e, dagli anni ‘70 in poi, alle Regioni.

Nessuna di queste istituzioni infatti ha saputo dare attuazione coerente alle proposte formulate dalla commissione De Marchi, istituita dopo il novembre (ancora!) del 1966 (inondazione di Firenze ed altri eventi calamitosi un po’ in tutta Italia).

La relazione conclusiva dei lavori di questa commissione contiene un’analisi approfondita e completa di tutti i problemi di carattere tecnico, organizzativo e giuridico della difesa del suolo, indicando le necessità d’intervento per le diverse tipologie di opere e nei diversi bacini idrografici del paese, e formula un piano di lavori da finanziarsi nell’arco di un trentennio, sulla base di precise priorità e ad un ritmo più accelerato nel primo quinquennio. L’importo complessivo previsto era pari a circa 9.000 miliardi di Lire del 1969, un impegno certamente gravoso ma giudicato sostenibile, sicuramente meno ingente di tutte le risorse che si sono spese negli anni successivi per riparare i danni causati dagli eventi che si sono via via succeduti.

E’ ancora presto per affermare che il governo Renzi ha cambiato passo. Voglio comunque sperare che l’istituzione della Struttura di Missione “Italia Sicura” presso la presidenza del Consiglio rappresenti il segno di una presa di coscienza della priorità che la lotta contro il dissesto idrogeologico rappresenta per il nostro paese.

Il primo volume della relazione della Commissione De Marchi è di 900 pagine. Se qualcuno è interessato a leggerne almeno le premesse, le conclusioni e l’indice clicchi su http://www.censu.it/relazione-de-marchi/

E’ una lettura istruttiva e da raccomandare.

Le spese dei gruppi del Consiglio regionale

regioneerLa vicenda delle spese dei gruppi consiliari della regione Emilia-Romagna, contestate dalla magistratura, mette in evidenza (lo dico con grande amarezza) che le diversità della nostra regione e del PD, in questa circostanza non si sono proprio manifestate e temo che di questo avremo uno spiacevole riscontro nel risultato e nella partecipazione alle imminenti elezioni.

Quanto sta emergendo indica con chiarezza su quali aspetti, il governo regionale che uscirà dalle urne dovrà segnare un radicale “cambiamento di verso” per quanto riguarda la vita e lo stile dei gruppi consiliari e più in generale degli amministratori.

Lo sintetizzerei così: meno soldi a disposizione, regole più chiare, più controlli.

Cominciamo dalle regole.

Dovrebbero essere ammesse a rimborso soltanto le spese (da motivare e documentare) per viaggi, pasti e pernottamenti rigorosamente legati all’attività amministrativa (e non politica) del consigliere , ponendo anche un limite di spesa (per i pasti ed i pernottamenti) per non lasciare spazio alla discrezionalità personale, se non si vuole affidarsi alla sobrietà delle persone.

Per l‘acquisto di beni e servizi dovrebbe valere un analogo criterio di coerenza con l’attività amministrativa, privilegiando in ogni caso l’utilizzo di servizi forniti direttamente dalla regione.

Anche sulle spese per consulenze è necessario darsi regole circa la loro effettiva finalità ed utilità (esigendo anche documentazione sui risultati ottenuti) evitando comunque di passare per consulenza un’attività lavorativa continuativa od occasionale a favore del gruppo (che dovrebbe essere svolta da dipendenti regionali distaccati a tale compito) o, peggio ancora, del partito.

Mi pare evidente che se ci si attiene alle regole di cui sopra i fondi da mettere a disposizione dei consiglieri regionali possono drasticamente diminuire rispetto al passato, senza che questo comprometta l‘efficacia dell’azione politico-amministrativa.

Infine una parola sui controlli. Se in passato si sono verificati degli abusi è possibile che questo in parte sia dipeso dal “combinato disposto” di una carenza o indeterminatezza delle regole, unita ad un certo “delirio di onnipotenza” di qualche consigliere. Comunque, di fronte ad alcune spese di cui ha parlato la stampa in questi giorni (mi riferisco in particolare all’acquisto di alcuni beni che, in tutta evidenza, non avevano nulla a che fare con il ruolo e la funzione amministrativa) mi pare evidente che non venisse esercitato alcun controllo nell’ autorizzazione dei rimborsi, né da parte della segreteria dei gruppi consiliari, né (e questo mi pare francamente assai grave) da parte degli uffici amministrativi (ragioneria, economato) della Regione.

Il Sinodo dei vescovi sulla famiglia

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L'assemblea sinodale

Il 19 ottobre scorso si è conclusa l’Assemblea generale straordinaria del Sinodo dei Vescovi su “Le sfide pastorali sulla famiglia nel contesto dell’evangelizzazione”, prima tappa del percorso che prese avvio il 5 novembre 2013. In tale occasione venne presentato il Documento preparatorio che conteneva un questionario circa le principali sfide sulla famiglia, che le diocesi dovevano “diffondere capillarmente nei decanati e nelle parrocchie al fine di ottenere dati concreti e reali sulla tematica sinodale”. La Segreteria del Sinodo, sulla base dei contributi ricevuti, elaborò l’”Instrumentum laboris” da trasmettere ai padri sinodali in preparazione appunto dell’Assemblea generale straordinaria, testè conclusa. L’Assemblea aveva il compito di definire lo “stato dell’arte” sul tema del Sinodo e di raccogliere testimonianze e proposte dei vescovi per annunciare e vivere credibilmente il Vangelo per le famiglie.

Al termine dei lavori è stata redatta la Relatio Synodi, un documento suddiviso in tre parti e 62 paragrafi, che verrà sottoposto ad una ulteriore consultazione ecclesiale e che servirà ad introdurre e preparare l‘Assemblea generale ordinaria del Sinodo, che si svolgerà nel 2015 ed avrà per compito quello di definire linee operative per la pastorale della persona umana e della famiglia.

Insomma, siamo a metà di un “camminare insieme”(sinodo) della Chiesa-popolo di Dio, che sta facendo rivivere a chi lo desidera ed a chi si lascia coinvolgere, una stagione che ricorda quella del Concilio Vaticano II.

La ventata di novità portata da papa Francesco sta trovando Continua…

Il miracolo dell’Autosole

autosoleQuest’anno ricorre il cinquantenario dell’inaugurazione dell’ autostrada A1 Milano-Napoli, l’Autostrada del sole, lunga circa 700 Km. e realizzata in soli 8 anni, tra il 1956 ed il 1964.

Tale ricorrenza, a cui la RAI sta dedicando una fiction, si presta a qualche considerazione.

Otto anni, per un’opera di quella dimensione, sono davvero un miracolo di efficacia, soprattutto se paragonati ai tempi biblici oggi necessari per realizzare opere ed interventi di entità tecnico-economica incomparabilmente inferiore: gli esempi, locali e nazionali, sono tristemente sotto i nostri occhi.

Sono testimone diretto delle vicende relative alla realizzazione della cosiddetta Variante di Valico, vale a dire il raddoppio della A1 tra Bologna e Firenze (più precisamente l’allargamento in sede, oltre a due varianti, tra Casalecchio e Rioveggio a cui si aggiunge il tratto con la nuova galleria di valico, tra Rioveggio e Barberino del Mugello, per un totale di 58 Km.). Si cominciò a parlarne negli anni ‘80. Il 3 luglio 1987 la Commissione di studio sui profili di interesse ambientale connessi con il nuovo attraversamento autostradalevavappenninico tra Firenze e Bologna, di cui facevo parte, licenziò il proprio parere per il Ministro dell’Ambiente (ricordo che non esisteva ancora la Valutazione d’Impatto Ambientale). Dopo di allora si sono succeduti una serie innumerevole di atti tecnici ed amministrativi (progetti, delibere, ordinanze, decreti, convenzioni, accordi di programma……) che hanno portato a far partire i lavori agl’inizi del terzo millennio. Dal 2002 è attivo l’Osservatorio ambientale e socioeconomico della Variante di valico (di cui sono componente). Nel 2007 si sono ultimati i lavori dei primi 4 lotti, tra Sasso Marconi e La Quercia (20 Km.), mentre nel 2015 dovrebbero essere ultimati anche i lotti 5-13 con la prevista apertura al traffico dell’intera opera.

Insomma, un confronto impietoso: come spiegarlo? Continua…

Il mio voto per la Regione

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Giuseppe Paruolo

Cari amici, fra poco più di un mese, domenica 23 novembre, si voterà per l’elezione del Presidente della Giunta regionale e per il rinnovo dell’Assemblea legislativa (Consiglio regionale).

Per quanto riguarda il Presidente il mio voto andrà a Stefano Bonaccini. Alle primarie avevo scelto Roberto Balzani ma penso che anche Bonaccini possa interpretare positivamente quelle istanze di profondo rinnovamento delle politiche regionali che si rendono più che mai necessarie oggi.

Il motivo per cui vi scrivo riguarda il voto per il Consiglio regionale.

Mi permetto di suggerirvi, a questo riguardo, di votare la lista del Partito Democratico e di dare la preferenza a Giuseppe PARUOLO.

E’ un amico con cui ho condiviso per diversi anni l’impegno politico all’interno della Margherita prima e del P.D. poi, e con il quale ho positivamente collaborato dai banchi del Consiglio comunale di Bologna quando Giuseppe era assessore alla sanità della giunta Cofferati.

Stimo ed apprezzo Giuseppe per la competenza, l’impegno, l’equilibrio, la disponibilità e la serietà che ha saputo dimostrare in questi anni.

Qui di seguito un volantino che contiene una sua breve presentazione e che potrete trasmettere ad amici e conoscenti se condividete la candidatura di Giuseppe. Per scaricare clicca su paruolo2014

La mia passeggiata mattutina

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San Domenico Savio

Come gli amici sanno, ogni tanto mi diletto di scrivere una filastrocca in rima, su argomenti diversi, che riguardano la mia vita.

In questi giorni ne ho scritta una per descrivere la passeggiata che faccio quasi ogni mattina per le strade del mio quartiere.

E’ stata l’occasione per ripensare al posto che occupano nella mia vita ed al senso che danno ad essa, i luoghi ed ancor più le persone che conosco e frequento ormai da più di 46 anni, quando con Anna Stella venimmo ad abitare in questa parte del quartiere S.Donato, in via Emanuel.

Per scaricare la filastrocca, che potrà strappare un sorriso a chi conosce queste strade, cliccare su la-mia-passeggiata-mattutina

Balzani o Bonaccini ?

balzanibonaccini

Bonaccini e Balzani

Domenica prossima 28 settembre si svolgeranno le primarie del PD che devono designare il candidato del partito alla presidenza della Regione Emilia-Romagna, nelle elezioni che avranno luogo il 23 novembre, a seguito delle dimissioni di Vasco Errani.

Attorno a queste primarie non si è creato particolare entusiasmo ed anche l’informazione è stata fin qui limitata, tant’è che è forte il timore di un’affluenza alle urne assai ridotta.

In effetti si è partiti con un certo ritardo nella presentazione delle candidature. Ci sono stati diversi ritiri ed incertezze per ragioni che non sono sempre risultate chiare. Anche la notizia del procedimento giudiziario in corso a carico di Richetti e Bonaccini ha contribuito a confondere le cose. Inoltre va detto che si tratta di un appuntamento importante sì, ma di livello regionale, mentre tutta l’attenzione continua ad essere calamitata dalla situazione politica nazionale ed internazionale.

E tuttavia è importante andare a votare, per almeno due motivi. Continua…