Quando il leader maximo “sbrocca”

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Berlusconi e Grillo

Tra ieri e l’altro ieri Berlusconi e Grillo hanno offerto uno spettacolo di sé che la dice lunga sulla categoria dei leader autoreferenziali e populisti di partiti e movimenti del nostro paese.

Martedì Beppe Grillo, in un video delirante, ha autocertificato la democraticità del Movimento Cinque Stelle decretando l’espulsione degli aderenti che si permettono di dubitarne dando immediatamente seguito alla minaccia nei confronti di Favia e Salsi.

Ieri Berlusconi, alla presentazione dell’ ultimo libro di Vespa, in evidente stato confusionale, si è esibito in una delle sue abituali performances che ci erano state risparmiate nell’ultimo anno.

Il Pdl ed il M5S, come tutti i partiti ed i movimenti “padronali”, che legano indissolubilmente le loro sorti a quelle di un leader, non mancheranno di pagare un prezzo per il loro indiscutibile declino.

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Di Pietro e Bossi

La stessa cosa, sia pure secondo modalità diverse, è toccata alla Lega ed all’Italia dei Valori e non credo sia casuale il fatto che un politico avveduto e navigato come Casini abbia di recente tolto dal simbolo del suo partito il proprio nome in modo da mitigare questa forma di leaderdipendenza.

Un partito o un movimento prima o poi è chiamato a fare i conti con il suo tasso di autentica partecipazione democratica: l’esistenza legittima di un pluralismo interno che si confronta periodicamente attraverso momenti congressuali dando vita a maggioranze e minoranze, il radicamento territoriale testimoniato dall’esistenza di circoli nei quali iscritti e simpatizzanti si riuniscono, discutono e votano, sono aspetti irrinunciabili della buona politica.

Si guardi anche al confronto tra le primarie del PD e del centrosinistra per la scelta del candidato premier e, prossimamente, dei candidati al parlamento, e le parlamentarie del M5S. Da un lato un grande evento popolare, dall’esito chiaro e trasparente, reso possibile dall’impegno e dal sacrificio di migliaia di militanti e dalla partecipazione di tanti iscritti e non iscritti di ogni genere ed età. Dall’altro un episodio tutto giocato in un mondo virtuale, dalle premesse e dagli esiti non controllabili e manipolabili dall’alto, discriminatorio quanto ai partecipanti (solo gli aderenti e chi ha una certa familiarità col web, escludendo di fatto molti cittadini, soprattutto anziani).

La cosa che più dispiace è lo “spreco” ed il deterioramento di un patrimonio di cittadini anche generosi, spesso competenti ed animati da sinceri propositi d’impegno per una buona politica (al netto di una certa dose d’ingenuità e di massimalismo) che rischia di (dis)perdersi nella crisi del leader in cui avevano creduto.

Una piacevole sorpresa

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La mia Clio

Mentre prosegue il mio percorso riabilitativo, basato sulla terapia fisica “a secco” e sulla piscina, ieri ho pensato di verificare le mie condizioni di pilota d’auto.

Ho chiesto a mia figlia Emanuela di accompagnarmi con la mia Clio in un ampio spiazzo vicino a casa e qui, passato al volante, ho provato, a motore acceso e marcia “in folle”, ad azionare acceleratore e freno con il piede destro: la risposta è stata discreta, soprattutto per l’acceleratore mentre sul freno la pressione è risultata più difficile da modulare. Dopo di che ho provato anche ad ingranare la marcia ed a compiere qualche prudente manovra in uno spazio protetto. Visto che le cose non andavano tanto male ho preso la decisione di provare a misurarmi su un percorso stradale aperto anche se non molto trafficato (era il primo pomeriggio di sabato).

Bene. Vi dirò che l’esperienza è stata positiva e superiore alle attese. Naturalmente da qui a dire che sono pronto a guidare nel traffico normale e spesso intenso che caratterizza Bologna ce ne passa, anche perchè non ho alcuna intenzione di mettere a repentaglio la mia e l’altrui incolumità. Farò altre prove nelle prossime settimane e, quando mi sentirò pronto mi sottoporrò alla visita medica ed alle verifiche ufficiali d’idoneità alla guida.

Intanto lasciatemi condividere con voi la gioia per questo test superato con soddisfazione.

Il significato delle primarie

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Renzi e Bersani

Sulla Stampa di oggi (30 novembre) compare un editoriale di Luca Ricolfi che contiene riflessioni, che mi paiono assai interessanti e che condivido in pieno, relative alle primarie del centrosinistra ed al PD.

Ve ne raccomando la lettura. Questo è il link.

http://www.lastampa.it/2012/11/30/cultura/opinioni/editoriali/la-vittoria-del-partito-superstite-8W3rvFcpEAzW5JmlRRxEMI/pagina.html

Le primarie, come scrive Ricolfi, fanno bene al centrosinistra ed in particolare al PD, ma più in generale fanno bene alla politica, con buona pace di Grillo e del M5S. Il loro valore, ai fini della individuazione del candidato premier del centrosinistra (che sarebbe la loro vera motivazione) mi pare tutto sommato ridimensionato dal fatto che non sappiamo ancora con quale sistema elettorale si andrà a votare. Al contrario queste primarie, indipendentemente dal loro esito, assumono un forte significato nel ridefinire gli equilibri interni ed il profilo del PD, proprio per le ragioni indicate da Ricolfi.

Dalla lettura di questo articolo ho tratto ulteriori elementi che mi confermano nella decisione di votare al ballottaggio per Matteo Renzi, come ho già fatto domenica scorsa.

P.S. (1/12/12) Mentre ritengo che si sarebbero dovute evitare procedure assurde e complicate (come la giustificazione documentata dell’impossibilità di registrarsi nei 21 giorni antecedenti il 25 novembre) per ammettere a votare al ballottaggio nuovi elettori, non condivido in alcun modo l’invito a recarsi comunque ai seggi a tutti coloro che si sono limitati ad inviare un email a cui non sia stata data risposta positiva: questo rischia davvero di generare litigiosità e proteste davanti alle urne, che vanificherebbero la positiva esperienza di partecipazione democratica che le primarie hanno fin qui rappresentato.

Che ci azzeccano le ACLI con Montezemolo?

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Andrea Olivero

Sono iscritto alle ACLI e confesso di essere rimasto piuttosto contrariato dal vedere Andrea Olivero, presidente dell’associazione, tra i promotori con Montezemolo, Bonanni, Riccardi ed altri, della convention di lancio del movimento “Verso la Terza Repubblica”, destinato con ogni probabilità a trasformarsi a breve in un partito (per ammissione dello stesso Olivero in un’intervista a Lilli Gruber di qualche sera fa).

Le ragioni della mia contrarietà attengono al metodo ed al merito dell’iniziativa.

Quanto al metodo mi pare forse illegittimo e certamente inopportuno che il presidente di un’associazione come le ACLI, per il ruolo di alta rappresentanza dell’associazione stessa che egli ricopre, senza alcun mandato (da quanto mi consta) coinvolga di fatto tutti gli associati in una scelta politica discutibile e certamente non condivisa da tutti gl’iscritti (ed io sono tra questi, come dirò nel seguito).

Quanto al merito il mio dissenso nasce dal fatto che ci troviamo di fronte ad un’operazione di rafforzamento del centro, attraverso una formazione sedicente civica che si affianca ai partiti politici centristi di Casini e Fini (che non sembrano per la verità entusiasti della cosa), con l’ambizione di sottrarre voti ad un Pdl in crisi profonda e di poter esercitare un ruolo determinante, magari grazie ad una legge elettorale di stampo proporzionale che renda difficile la formazione di una maggioranza parlamentare attraverso il voto popolare. L’unica cosa chiara, e che accomuna tutti coloro che si collocano al centro dello schieramento politico, non è un programma ma l’autodefinizione di “moderati” e, soprattutto, la volontà che sia Monti a guidare ancora il governo che si formerà dopo il voto. E’ quindi legittimo pensare, in mancanza di chiari impegni sulle alleanze postelettorali, che il centro si dedicherà alla cosiddetta “politica dei due forni” coalizzandosi con la destra o con la sinistra a seconda delle convenienze e questo a me pare francamente inaccettabile.

Le primarie del centrosinistra

Ho assistito qualche sera fa, come (penso) molti di voi, al confronto televisivo fra i cinque candidati alle primarie del centrosinistra e credo che chi ne è imagnifici5emerso come il vincitore indiscusso sia il centrosinistra stesso, ed in particolare il PD che alle primarie ha sempre creduto (per la verità non con la medesima convinzione da parte di tutti i suoi maggiori esponenti) come segno e strumento di democrazia partecipata. Non va trascurato anche l‘effetto mediatico, nel senso che primarie competitive ma non laceranti , sono un sintomo di “buona politica” e possono riconciliare con la politica, cittadini giustamente delusi dagli scandali e dalla inadeguatezza di gran parte della classe dirigente del nostro paese. Ma, va detto con chiarezza, le primarie non sono una “formula magica” che possa essere copiata impunemente: basta vedere cosa sta accadendo, a questo riguardo, nel Pdl.

Ma torniamo al confronto dell’altra sera. Erano di fronte cinque persone che esprimevano in modo evidente un ampio ventaglio di diversità ed erano lo specchio di un partito (il PD) e di una coalizione, plurale ma non frantumata: differenze di genere e di generazione, ma soprattutto di storia e di percorso politico che hanno messo in evidenza diversità di vedute su questioni anche importanti (diritti, coalizione ecc). E tuttavia la sensazione, anche grazie al clima civile e non rissoso del confronto (favorito dal format della trasmissione, governata con grande rigore) era che, nel caso auspicabile che il centrosinistra debba governare il paese dopo le prossime elezioni, non sarà difficile trovare una sintesi, evitando la paralisi di veti incrociati che produsse la caduta dei governi Prodi. Tutto questo non è affatto scontato ma il confronto tra i candidati è stato incoraggiante in tal senso. Dirò di più: a mio parere anche Tabacci e Vendola potrebbero far parte degnamente di un PD plurale, accanto a Fioroni, Marini o Fassina.

Come sappiamo le primarie del 25 novembre (e di un eventuale secondo turno) dovrebbero servire Continua…

Il Grillo parlante

grilloparlanteSenza dubbio Beppe Grillo ha dato prova fin qui di grande abilità ed intuito politico. In una situazione, che dura da anni, in cui i grillopartiti e la classe politica a livello nazionale e locale hanno perduto la capacità di sintonizzarsi con i cittadini, venendo percepiti come una casta di separati e di privilegiati, con il moltiplicarsi di scandalosi episodi di sperpero e di utilizzo improprio del denaro pubblico, Grillo ha saputo interpretare e dare voce (sia pure in modo spesso becero e volgare) al diffuso sentimento di anti(cattiva)politica riuscendo a suscitare impegno e volontà di partecipazione da parte di tanti cittadini che hanno trovato nel M5S lo strumento e l’occasione per esprimere le proprie competenze ed i propri intenti in campo politico. L’innegabile esperienza comunicativa e mediatica di Grillo (esemplare la sua campagna elettorale in Sicilia) hanno fatto il resto, facendo crescere in modo repentino ed esponenziale i consensi elettorali del M5S, che è accreditato ormai dai sondaggi di percentuali che si aggirano attorno al 20%.

Ma con il crescere dei consensi, che si sono già tradotti in alcune vittorie elettorali (come al comune di Parma) hanno cominciato a manifestarsi problemi e divisioni, frutto di contraddizioni che credo saranno sempre più difficili da governare.

Gli episodi che hanno visto come interpreti Giovanni Favia (che ho avuto modo di conoscere e, per certi versi, di apprezzare durante i mesi del mandato Delbono, quando eravamo insieme in consiglio comunale a Bologna) e Federica Salsi (alla quale va tutta la mia solidarietà e che, nello stesso periodo, era consigliera di quartiere a Navile) segnalano un malessere Continua…

Non si uccidono così anche le Province?

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Provincia di Bologna

Non escludo che quello che sto per scrivere sia influenzato anche da una certa nostalgia per l’ amministrazione nella quale ho trascorso quasi per intero la mia vita lavorativa, ma non posso esimermi dal dire qualcosa sull’ultimo atto di “accanimento istituzionale” nei confronti della Provincia compiuto dal governo Monti.

Che ci fosse bisogno nel nostro paese di un energico intervento di “dimagrimento” del sistema politico-istituzionale è certo. Si trattava d’intervenire sull’intera filiera Comuni – Province – Regioni – Stato centrale e Parlamento, attraverso un riordino delle competenze che evitasse doppioni e sovrapposizioni, una semplificazione dei procedimenti amministrativi, una riduzione del numero dei membri delle assemblee e degli esecutivi, una riduzione degli emolumenti e dei vitalizi più scandalosi, un forte contenimento dei costi della politica, in particolare delle cosiddette spese di funzionamento dei gruppi consiliari.

Qualcosa è stato fatto, soprattutto sull’ultimo aspetto, anche a seguito degli scandali emersi in particolare (ma non solo) nella regione Lazio.

Poi, al posto di un razionale e complessivo riordino istituzionale si è fatta la scelta d’intervenire sull‘anello più debole, meno noto ai cittadini, divenuto (ingiustamente ma inevitabilmente) il simbolo dell’ ente inutile per eccellenza, la Provincia.

Così si è deciso di ridurne il numero (e va bene, anche perchè negli anni si era assistito ad una proliferazione dettata da motivazioni campanilistiche), di limitarne le competenze e di farne un ente di coordinamento, termine ambiguo ed inconcludente, declassandone la governance ad ente di secondo grado (e va bene anche questo) dall’inizio del 2014.

Ma poi il governo, Continua…

Un po’ di notizie

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La piscina di Ozzano

Cari amici, dopo tre settimane dalla mia dimissione dal Bellaria ritengo opportuno dare qualche informazione su come me la sto passando.

Per quanto riguarda il percorso fisioterapico sono stato preso in carico con grande tempestività dal servizio fisiatrico del poliambulatorio Mengoli, dove farò 15 sedute, due giorni alla settimana. Questa mattina ho fatto il secondo trattamento ed è ancora presto per esprimere un’opinione. Di fatto il mio cammino all’esterno si svolge con due bastoni antibrachiali o con il deambulatore, mentre in casa cerco di muovermi con un bastone solo.

Continuo a fere sedute di agopuntura dalla mia amica Clara.

Ho anche cominciato a frequentare la piscina di Ozzano, dove faccio esercizi sotto la guida di operatori specializzati nella rieducazione motoria in acqua. Ci vado molto volentieri non solo perchè mi dicono essere di grande utilità ma anche perchè in acqua mi sono sempre sentito a mio agio.

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Centro servizi mobilità di Vigorso

Ieri poi sono stato a Vigorso presso il centro Inail, un centro di eccellenza specializzato nella realizzazione, nell’ applicazione e nell’addestramento all’uso di protesi per chi ha completamenete perduto gli arti inferiori o superiori. Anche il grande Alex Zanardi deve a questo centro le sue performances. Qui esiste un Centro servizi mobilità, specializzato nella verifica dell’idoneità alla guida da parte di chi ha perduto del tutto od in parte la funzionalità degli arti, nella consulenza per il conseguimento delle patenti speciali e per l’adattamento dei veicoli alle particolari situazioni di disabilità. Come mi aspettavo il giudizio è stato che al momento non sono in condizioni di guidare una vettura normale ma dal momento che la mia condizione è ancora in fase di evoluzione mi è stato consigliato di sottopormi ad una nuova verifica fra qualche mese. Nel frattempo la mia mobilità è affidata alla disponibilità, davvero grande, di un gruppo di amici che mi permettono di frequantare i diversi momenti terapeutici di cui sopra.

A questi impegni connessi al mio percorso riabilitativo ne aggiungo altri che riguardano le relazioni interpersonali e di amicizia, o gl’incarichi in Tper ed all’ Osservatorio della variante di Valico, cercando di limitarli all’essenziale sia per i problemi di trasporto, sia per la mia autonomia che è ancora parziale. Spero a poco a poco di poter incrementare le mie “uscite pubbliche”. Di questo darò conto nel mio blog.

Tre articoli interessanti

Sull’ultimo numero di Aggiornamenti Sociali, il mensile dei gesuiti di Milano, ho letto tre articoli che mi sono sembrati particolarmente interessanti e che vi propongo.aggiornamentisocialiter

Il primo (”Festeggiare i 50 anni del Concilio, con Carlo Maria Martini nel cuore”) mette in relazione il cinquantesimo anniversario dell’apertura del Concilio Vaticano II con la recente scomparsa del cardinale Martini che del Concilio è stato, con la sua vita ed il suo ministero, interprete fedele. Per scaricare cliccare su concilio-e-martini

Il secondo (”Valori non negoziabili: una categoria che fa discutere”) ha il merito di fare chiarezza su di una espressione (valori non negoziabili) che appare di frequente nei moniti della Chiesa istituzione ai laici cattolici impegnati in politica. Per scaricare cliccare su valorinonnegoziabili

Il terzo (”Misurare il benessere. Gli indicatori alternativi al PIL”) tratta un tema di grande attualità. L’inadeguatezza del PIL quale indicatore del benessere di uno stato e le possibili alternative. Per scaricare cliccare su indicatoripil

Dimesso ma non dimesso.

dimissioniospedaliereDopo 142 giorni di ricovero in ospedale, interrotti da qualche permesso nei week end e dalla pausa ferragostana, sono stato dimesso ieri 5 ottobre dai Post acuti del Bellaria, ma non sono dimesso ma animato da un fermo proposito di ulteriore miglioramento sia dal punto di vista motorio che “idraulico”.

Fin dalla prossima settimana ricomincerò ad andare al Bellaria in day hospital per la terapia fisica , due giorni alla settimana per un’ora al giorno, in attesa di poter proseguire il trattamento al poliambulatorio Mengoli. Sto anche prendendo contatti per andare in piscina per esercizi terapeutici di acquaticità: non penso al nuoto sincronizzato ma ho molta voglia di fare questa esperienza che chi se ne intende ritiene possa essere assai utile.

Il 25 ottobre infine andrò a Vigorso, al centro INAIL, dove esiste un centro servizi mobilità in auto dove verrò sottoposto a visita di idoneità alla guida e, se del caso, consigliato sugli adattamenti da fare all’auto per poter tornare a guidarla.

Intanto ricomincerò gradatamente ad uscire ed a riprendere una vita di relazione, pubblica e privata, nei limiti che la mia autonomia e l’aiuto e la disponibilità di Annastella, delle mie figlie e generi e di tanti amici me lo consentiranno.