PACOB: Posto Accogliente Con Operatori Bravissimi

Nel momento in cui vengo dimesso dall’ Unità Assistenziale Post acuti del Bellaria (PACOB) dopo un mese di degenza  desidero ringraziare tutti coloro che qui operano per la competenza e lo stile di cui danno prova e che ho cercato di documentare in alcuni post. postacuti

Di fronte alla volontà di chiudere il reparto, manifestata dalla direzione dell’Asl ho anche cercato di dare voce a tutti coloro (e sono tanti) che non condividono tale decisione, con un articolo che è stato pubblicato dal Corriere di Bologna e che ha ottenuto una risposta da parte del direttore sanitario dr. Annichiarico apparsa il 29 settembre, il cui contenuto mi astengo dal commentare.

Infine, come piccolo omaggio agli operatori del PACOB, ho composto una delle mia filastrocche. Chi la vuole leggere può cliccare su poesiapostacuti

Due buone notizie

corriereLa prima è che il Corriere di Bologna (inserto locale del Corriere della Sera) ha pubblicato una mia lettera con la quale critico motivatamente la decisione dell’Asl di Bologna di chiudere il reparto Post acuti del Bellaria nel quale sono attualmente ricoverato. Se volete leggere l’articolo potete scaricare il pdf. L’articolo comincia in prima pagina, in alto a destra, e prosegue a pag.7. corriere_2012_09_27-1

La seconda è che giovedì scorso ho ottenuto un permesso (per buona condotta ?) per poter partecipare alla seduta del Cda di Tper, il primo dopo la tper1pausa estiva. Tra parentesi ricordo che quando venni colpito dalla mielite trasversa durante il viaggio in Spagna, il 20 aprile, a Bologna si stava svolgendo una riunione del Cda alla quale partecipai per telefono con grande fatica e disagio perchè già si stavano manifestando i primi sintomi del male. Come potete immaginare è stata per me una prova importante, sotto ogni punto di vista, nel lungo e faticoso percorso di recupero di una certa autonomia, un percorso dagli esiti ancora incerti ma che ho intenzione di proseguire con il massimo impegno.

La quarta tappa sta per concludersi

Qualche aggiornamento sulla mia situazione clinica, continuando a fare ricorso alla metafora ciclistaciclistica.

Nell’ultimo post di carattere personale avevo definito questo periodo di ricovero come la quarta tappa, irta di difficoltà legate alla rimozione del catetere ed alla “riattivazione dell’impianto idraulico”. La rimozione è avvenuta il 3 settembre scorso ed in realtà posso dire (senza scendere in dettagli) che la situazione sembra evolvere positivamente.

Nel frattempo continuo, per un’ora al giorno, la terapia fisica dove, pure, si riscontrano progressi nella mobilità, sia pure meno evidenti di un tempo.

A questo punto si comincia ad intravvedere il traguardo della quarta tappa che dovrebbe essere subito dopo il 3 ottobre, data nella quale dovrò sostenere un esame a Montecatone. Dopo di che avrà inizio la quinta tappa nel corso della quale mi auguro di poter continuare la terapia fisica in day hospital, sempre al Bellaria, con i fisiatri ed i terapisti ai quali devo tantissimo (dopo Micol e Maurizio è Luisa che mi ha trattato in questo mese).

Un ultimo cenno di gratitudine va a tutto il personale del reparto PACOB (post acuti) nel quale sono ricoverato dal 3 settembre. Sono infermieri ed oss davvero straordinari per professionalità ed orientamento al paziente per tutte le sue necessità di assistenza e cura. Purtroppo ed incomprensibilmente si vuole chiudere il reparto a seguito dei provvedimenti connessi con la spending review: ho dedicato a questo tema due post che v’invito a leggere ed ho scritto una lettera ai giornali che purtroppo non è stata fin qui pubblicata.

Il contrasto tra gli sprechi nella spesa pubblica regionale che stanno emergendo in questi giorni ed i tagli al welfare è stridente e suscita scandalo tra i cittadini e (ne sono testimone diretto) gli operatori sociosanitari.

Il finanziamento dei gruppi consiliari

fiorito

Er Batman Fiorito

In questi giormi la pagine nazionali e locali dei quotidiani sono piene delle notizie che riguardano lo scandalo della gestione dei fondi assegnati al gruppo consiliare del Pdl della regione Lazio ed al consigliere regionale dell’Emilia Romagna dell’IDV Paolo Nanni. La sensazione è che basterà attendere pochi giorni per avere notizia di analoghe situazioni riguardanti altri gruppi consiliari di altre regioni (già si parla della Campania).

C’è di che rimanere allibiti. Quello che colpisce sono da un lato l‘entità delle somme assegnate ai gruppi consiliari regionali (cifre dell’ordine di svariati milioni di Euro), dall’altro l’assoluta discrezionalità dell’utilizzo delle somme stesse: sotto la dizione “spese per il funzionamento del gruppo” ci può stare di tutto.

Ho provato a richiamare alla memoria l’entità e le modalità di gestione delle somme assegnate ai gruppi della Margherita e del Pds prima e del PD poi nei Consigli comunali di Bologna di cui ho fatto parte, dal giugno 2004 al febbraio 2010 e di quelle attribuite alle Commissioni di cui sono stato presidente, negli stessi anni. Continua…

La diversità del PACOB (Post acuti del Bellaria) può dare fastidio a qualcuno?

Dopo due settimane di degenza al PACOB (Post acuti del Bellaria) ho cercato di riflettere sullepacob caratteristiche e sullo “stile” che contraddistinguono questo reparto ospedaliero, per come io le ho percepite soprattutto in confronto con la precedente, lunga degenza in Neurochirurgia.

Ciò che mi ha colpito qui è la cordialità e l’atteggiamento accogliente che contraddistingue tutti gli operatori, infermieri ed oss, che fa sì che ci si senta messi a proprio agio e che si trovi pronta risposta alle proprie esigenze di cura e di assistenza, che sono in certi casi molto onerose ed impegnative per chi le deve fornire. Gli operatori inoltre sono (o appaiono) sempre di buon umore (segno anche di un clima positivo e di armonia nell’ambiente di lavoro), in un modo tuttavia rispettoso dello stato d’animo dei pazienti.

Intendiamoci: non voglio dire che negli altri reparti, infermieri ed oss siano sgarbati e tristi, però qui ho respirato un’aria diversa e mi sono chiesto quale possa essere la ragione di questa diversità.

La risposta che mi sono dato e che sottopongo alla vostra opinione è questa. Continua…

Perchè si vuole chiudere il Post-acuti del Bellaria?

spending review

spending review

Sembra che tra i reparti ospedalieri che subiranno un ridimensionamento in termini di posti letto o che, addirittura, verranno chiusi, come conseguenza dell’attuazione del decreto governativo sulla “spending review” per la parte sanitaria, ci sia anche il PACOB (Post acuti) del Bellaria, nel quale sono attualmente ricoverato (non risulta che la medesima sorte si prospetti anche per l’analogo reparto dell’ospedale Maggiore). Si tratta di un reparto nato nel 1999, destinato ad accogliere quei pazienti che, precedentemente ricoverati in altri reparti del Bellaria (Neurochirurgia, Medicina, Cardiologia ecc.), vengano ritenuti bisognosi di un ulteriore periodo di ricovero, per le cure e terapie necessarie, prima di essere definitivamente dimessi. Si tratta pertanto di un reparto un po’ sui generis, gestito soltanto da infermieri (con la collaborazione degli Oss) dove vengono curati in modo particolare gli aspetti assistenziali e di cura della persona, mentre le terapie mediche e riabilitative vengono somministrate sulla base delle prescrizioni del medico che ha trattato il paziente nel reparto specialistico di provenienza, medico che rimane il referente del personale infermieristico nel corso della degenza.

Da quanto mi risulta, sulla base della mia personale e diretta esperienza, di opinioni raccolte e della numerosa serie di attestati di ex-degenti (alcuni anche assai vivaci e simpatici) affissi lungo le pareti del reparto, le valutazioni sulla qualità assistenziale del PACOB sono sempre state assai lusinghiere e gli obiettivi di budget annuali sempre raggiunti.

Mi sono chiesto allora per quali ragioni si possa giungere ad una decisione del genere ed ho provato a fare, da semplice cittadino non esperto in materia, alcune riflessioni, che vorrei condividere, in tema di spesa sanitaria ospedaliera. Continua…

E’ in pieno svolgimento la quarta tappa…..

Dal 22 agosto scorso sto percorrendo, come previsto, la quarta tappa del mio percorso. Dopo

logo Bellaria

logo Bellaria

qualche giorno di ricovero presso la Neurochirurgia (nuovo padiglione G) del Bellaria, da lunedì scorso 3 settembre sono ospite del reparto denominato Pacob (Post acuti), sempre dell’ospedale Bellaria.

Qui continuo a fare un‘ora di terapia fisica tutti i giorni ma, soprattutto, vengo seguito nel tentativo di ripristino della funzionalità di quello che ho definito “il mio impianto idraulico”. Senza scendere in particolari, mi è stato tolto il catetere permanente e si sta gestendo e monitorando la nuova condizione, sperando che essa possa evolvere verso la normalità.

Qualche parola sulla mia nuova situazione. Per quanto riguarda la “location”, la sistemazione “alberghiera”, è come essere passati da un “4 stelle” (moderne camere a due letti con bagno) ad una “pensione famigliare” (camere a 4/5 letti con bagno condiviso tra due). Però sul cibo si registra un primo elemento a favore della nuova sistemazione, dove è possibile, a differenza della neurochirurgia, scegliere cosa mangiare, all’interno di un menù abbastanza variato.

Tuttavia non sono certamente questi gli aspetti più importanti da considerare. Continua…

Le “pagelle” ai dipendenti pubblici

infermieribisIn questi giorni,stando a quanto riportato sulle cronache locali dei quotidiani, il sindaco Merola ha proposto l’attribuzione ai dipendenti comunali di “pagelle” formulate anche con il contributo dei cittadini. Sulla base di queste valutazioni dovrebbe essere distribuita la parte variabile dello stipendio (premio incentivante) che premierebbe i lavoratori più efficienti e meritevoli.

Non mi pare che la proposta sia stata illustrata nei suoi necessari dettagli (si è anche letto, se non sbaglio, del web come strumento a disposizione dei cittadini per i loro giudizi), ma i sindacati hanno subito manifestato tutte le loro perplessità.

Mi pare di capire che attualmente, per ragioni di contenimento della spesa pubblica, il premio incentivante rischi di non essere più assegnato.

Sarebbe un errore perchè, Continua…

Quarta tappa: c’è il gran premio della montagna!

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Paolo con Viola (a sin.) e Margherita

Allora, cari amici che seguite questo mio percorso, come previsto sono rientrato il 22 agosto all’ospedale Bellaria, sempre nel reparto di neurochirurgia che dall’inizio di agosto è collocato al terzo piano del nuovo padiglione G delle neuroscienze che si trova a destra, prima ed al di fuori del fabbricato centrale dell’ospedale. Qui ho ritrovato molti degl’infermieri e degli Oss che già avevo conosciuto nel mio precdente, lungo ricovero.

Questi sono locali moderni e funzionali (ne avete un saggio dalla foto che mi ritrae in corsia con le mie nipotine Margherita e Viola), ai quali è stata applicata un’organizzazione  diversa dalla precedente e che può contare su una minore dotazione di personale. Questo fatto, unito alla novità logistica mi pare stia creando diversi problemi che incidono negativamente non tanto sui livelli di cura sanitaria ma su quelli di assistenza alle persone allettate.

La mia permanenza in neurochirurgia non dovrebbe peraltro essere lunga (tra parentesi sto scrivendo questo post da casa, dove sono in permesso per il fine settimana). Fatti alcuni esami dovrei essere trasferito al reparto post-acuti del padiglione Tinozzi dove si dovrebbe tentare nuovamente di togliermi il catetere con tutto quello che ne conseguirà, nel bene (come spero) o nel male. E’ questo quello che ho definito nel titolo “il gran premio della montagna”, cioè la difficoltà maggiore che prevedo sul percorso.

Non che io cammini ormai speditamente e libero da bastoni od ausili…. Ma, visti i progressi fatti da questo punto di vista, grazie all’impegno dei miei terapisti Micol e Maurizio e, ovviamente, agl’indirizzi terapeutici dei medici fisiatri Bonavita e Milletti, sono fiducioso di poter giungere con il lavoro che continuo e continuerò a fare quotidanamente (anche con compiti a casa e con il ripasso) a buoni risultati.

Un’ultimo accenno alla vertenza di cui ha dato notizia anche la stampa. L’Asl ha deciso che dal primo settembre il parcheggio all’ospedale Bellaria da gratuito diverrà oneroso (1,10 € all’ora). Per il personale saranno resi disponibili 400 posti gratuiti.Quseta decisione è stata fortemente criticata dai sindacati e dalle associazioni dei malati, e con buone ragioni: gli spazi disponibili attualmente appaiono adeguati e sufficienti,  il personale che si trova presente in alcuni momenti sembra superare le 400 unità, i mezzi pubblici che servono il Bellaria andrebbero potenziati, il parcheggio non pare usato impropriamente come parcheggio scambiatore per pendolari ecc. Riconosciuto tutto ciò penso che sarà diffiicile far recedere l’Asl dai suoi propositi. Penso piuttosto che la vertenza andrebbe tenuta aperta per: verificare con precisione le esigenze di sosta del personale (in questo dovrebbe entrare il Mobility manager aziendale che ha il compito di redigere il piano degli spostamenti casa-lavoro dei dipendenti, promuovendo ed incentivando forme di mobilità sostenibile come il carpooling o abbonamenti bus scontati), entrare nel merito delle tariffe che dovrebbero essere calmierate per parenti di lungodegenti ecc., avere garanzia che i ricavi della gestione del parcheggio vengano reinvestiti nel decoro e nella sicurezza degli spazi esterni.

Terza tappa: riposo (meritato, credo)

Michael Phelps

Michael Phelps

Eccomi qua, come previsto, al secondo giorno della mia breve vacanza nell’incantevole (affettivamente parlando) Igea Marina, insieme ad Annastella e ad Emanuela, che nella sua triplice veste di figlia, fisioterapista ed autista, mi ha permesso di sospendere per un po’ i rapporti con l’ospedale Bellaria, dove peraltro so già che sarò di nuovo ricoverato dal 22 agosto prossimo, per continuare la terapia fisica ma soprattutto per un nuovo tentativo (spero coronato da successo) di affrancamento dal catetere.

Ma intanto mi sto godendo questi giorni, tra gli amici del bagno Dino, che frequento da tantissimi anni e che raggiungo ogni mattina con il deambulatore (circa una mezzora di cammino), mentre per il ritorno mi concedo la carrozzina.Qui prendo il sole e l’ombra (fa caldo, ma, rispetto a Bologna, la brezza marina dà un certo sollievo) e, soprattutto, faccio il bagno. Continua…