Cronache ospedaliere 4

visitare-glinfermi

Visitare gl'infermi

Chi ha la mia età o è anche un po’ più giovane, ed ha frequentato a suo tempo il catechismo, ricorda certamente le 7 opere di misericordia corporale, che si accompagnavano alle 7 opere di misericordia spirituale: tra le prime era compreso “visitare gl’infermi”.

Bene, in questo mese abbondante di degenza al Bellaria ho avuto modo di apprezzarne in modo particolare il significato ed il valore. Continua…

Cronache ospedaliere 3

infermieri

Infermiera che si prepara a farmi un'iniezione

Oggi vorrei dedicare il mio blog al personale non medico che opera nel reparto in cui sono ricoverato, personale che si può distinguere in Caposala, Infermieri, OSS (Operatori Socio Sanitari) e personale addetto alla pulizia dei locali. Quest’ultimo servizio, come diversi altri (portantinaggio, lavaggio biancheria ecc.) è esternalizzato, nella fattispecie alla Manutencoop, ed è svolto, qui da me, da personale femminile in parte straniero (la mia stanza è pulita sovente da due simpatiche e gentili giovani signore della Costa d’Avorio e della Nigeria).

E veniamo agl’Infermieri ed agli OSS, che si dividono, in base alla rispettiva professionalità, tutte le numerose e delicate incombenze non di competenza dei medici. Continua…

Cronache ospedaliere 2

fisioterapisti

Non sono io......

Dopo avere illustrato per sommi capi la mia condizione attuale qui all’ospedale Bellaria, vorrei dedicare la mia attenzione alle tante persone con le quali  vengo in contatto quotidianamente e vorrei cominciare con i medici fisiatri e con i terapisti della riabilitazione che dal 2 maggio si stanno prendendo cura di me. Continua…

Cronache ospedaliere 1

ospedale-bellaria

L'ospedale Bellaria

A poco più di un mese dal manifestarsi della malattia che mi ha colto il 20 aprile nel corso di un viaggio in Andalusia, penso sia il caso di porre fine al silenzio che mi ero imposto. Non per comunicare opinioni di carattere politico (in questo periodo seguo le vicende nazionali e locali con una moderata attenzione) ma perchè mi sembra opportuno raccontare un po’ della mia vita attuale, così diversa da quella di prima. Continua…

Starò in silenzio……per un po’

hospital-universitario-virgen-de-las-neves

Hospital universitario "Virgen de las nieves" GRANADA

Cari amici, questo post è assai diverso (purtroppo) dai tanti altri con i quali vi ho “afflitto”in questi anni. Lo scrivo infatti oggi, 24 aprile, da un letto dell’Ospedale Universitario “Virgen de las nieves” di Granada, dove sono ricoverato da venerdì scorso dopo essere stato colpito nel corso di un viaggio in Andalusia, da una paralisi che ha progressivamente interessato gli arti inferiori ed il bacino. L’unica certezza è che la causa non è di origine cerebrovascolare. Per il resto i medici (gentilissimi e preparati) di questa struttura sanitaria assai ben organizzata e che non ha nulla da invidiare alle nostre, stanno facendo esami per definire il tipo e l’origine di questa “mielopatia”. Al momento non si può dire di più, anche rispetto al possibile decorso della patologia ed alle possibilità di recupero. E nemmeno sui tempi di rientro in Italia che peraltro mi auguro siano rapidi.

Come potete ben immaginare nei prossimi tempi non potrò dedicarmi con il consueto impegno alle mie attività di cui cercavo di dare conto nel blog, e quindi sarete risparmiati dalle mie newsletter.

P.S. Oggi il vassoio del mio pranzo conteneva improbabili “maccarones boloniesas”: non oso pensare che li avessero preparati in mio onore….

La differenza la fai tu

Sono appena tornato (un po’ infreddolito ma abbastanza soddisfatto) da poco meno di tre ore di banchetto davanti alla COOP di rifiuti_pdS.Donato per la distribuzione delle cartoline e dei questionari sulla raccolta dei rifiuti elaborati dal PD nell’ambito di una campagna che cerca di promuovere la collaborazione e l’impegno dei cittadini per la raccolta differenziata dei rifiuti e di raccogliere osservazioni, proposte, suggerimenti e critiche: Bologna deve fare un salto di qualità nella gestione del ciclo dei rifiuti urbani, a cominciare proprio dalla fase di raccolta.

La risposta dei cittadini è stata nel complesso buona e confido che in tanti restituiranno compilato il questionario cartaceo. E’ stata anche l’occasione per raccogliere lo sfogo di tanti cittadini di fronte ai ricorrenti episodi scandalosi nella gestione economica dei partiti e di degenerazione della politica, piegata ad interessi particolari. Tutto ciò è ancora più grave nel momento in cui è alta la disoccupazione e tante famiglie faticano ad arrivare alla fine del mese.

E’ possibile compilare il questionario on line collegandosi al link http://questionari.network.pdbologna.org/questionario-la-differenza-la-fai-tu/

“Peccato, ma non mi lamento….”

natali

Paolo Natali

Questo è il titolo che il Corriere di Bologna ha scelto per un articolo nel quale vengono riportate le mie dichiarazioni ad un giornalista che mi ha interpellato per conoscere il mio stato d’animo ad un anno circa dalla mia mancata rielezione in Consiglio comunale a Bologna.

L’articolo è parte di un più ampio servizio dedicato anche ad altre interviste a candidati “trombati”.

Se volete leggere l‘intero servizio che comincia in pagina 1 e prosegue a pag.2 e 3 (dove compare la mia intervista),

cliccate su corriere-1-1 corriere-2 corriere-3

La bici che avanza (contromano)

E’ questo il titolo di un articolo in prima pagina del Corriere della Sera di oggi (6 aprile), con il quale si dà notizia del parere espressobicicontromano1 dalla Direzione generale per la sicurezza stradale del MInistero Infrastrutture e Trasporti, in risposta ad un quesito della Federazione Italia Amici della Bicicletta. Con questo parere il Ministero autorizza i Comuni a consentire il transito delle biciclette “contromano” in strade a senso unico per auto e motocicli. Perchè ciò sia legittimo occorre che le strade siano larghe almeno 4,25 metri,ove non sia possibile, per ragioni di spazio, realizzare piste ciclabili in senso opposto a quello veicolare, in zone a traffico limitato e in assenza di traffico pesante.

Si tratta di un atto significativo ed importante, che ha ottenuto anche il gradimento dell’Associazione amici della Polizia Stradale, storica paladina della sicurezza della circolazione, e che conferma a posteriori la validità di una scelta già operata da diversi comuni italiani come Reggio Emilia e Ferrara, e comunemente praticata nel resto d’Europa.

Il Comune di Bologna trarrà certamente da questa decisione ulteriore incoraggiamento per l’introduzione di  misure di “ciclabilità diffusa” , come previsto dal Piano per la nuova pedonalità, in centro storico, dove esistono tutte le condizioni fissate dal Ministero e dove, per la verità, qualche esempio di “contromano” esiste già, come in via delle Moline.

Ovviamente il provvedimento richiede l’apposizione di una segnaletica ben visibile ed implica, da parte dei ciclisti, come da parte degli altri utenti della strada, la massima prudenza e correttezza di comportamento.

Personalmente sono molto contento di questo risultato, sia come ciclista che utilizza assai di frequente la bicicletta per raggiungere il centro, sia perchè avevo già da tempo auspicato tale soluzione attraverso questo blog, in particolare per la zona Universitaria.

Mi auguro che tutto ciò serva ad aumentare il numero di coloro che utilizzano la bici contribuendo a realizzare una mobilità più sostenibile

P.S.

I quotidiani locali di oggi, sabato 7 aprile, danno conto della notizia e di quanto ho scritto su questo blog. Se volete leggere gli articoli cliccate su carlino_2012_04_07 e repubblica

Per saperne di più su Tper

tper

Il logo

Ieri si è svolta la conferenza stampa di presentazione di TPER, la nuova società, di cui sono vicepresidente, nata dalla fusione di ATC e FER.

Ci vorrà sicuramente un po’ di tempo perchè i cittadini si abituino a questa nuova realtà ed al suo logo che richiama graficamente quello di ATC, per comunicare la continuità nella novità.

Intanto mi sembra interessante, per chi vuole saperne di più, prendere visione della documentazione fornita durante la conferenza stampa, scaricabile cliccando suconferenza-stampa-04-aprile-2012-1

Naturalmente sono disponibile a raccogliere osservazioni, domande e proposte. Per parte mia non mancherò di tenervi informati sugli eventi più significativi che riguarderanno la vita di Tper, a partire dalle decisioni che dovremo assumere su Civis e People Mover.

Un commento alla Via Crucis

gesu-spogliato-delle-vesti

Gesù spogliato delle vesti

Anche quest’anno, come ogni anno, il venerdì santo si svolge nella mia parrocchia (S.Domenico  Savio) la Via Crucis, con il commento delle diverse stazioni affidato ai laici. Questa volta mi è toccato il commento alla stazione X, “Gesù spogliato delle vesti”. Lo trascrivo di seguito, unito all’augurio di una buona Pasqua.

I vangeli della passione narrano che Gesù, dopo la sua cattura e la sua condanna a morte viene condotto nel pretorio dove i soldati lo umiliano privandolo delle vesti e lo scherniscono come re impotente facendogli indossare uno dei loro mantelli. Poi lo rivestono, lo conducono al Calvario e, dopo la crocifissione lo spogliano nuovamente dividendo le sue vesti tra loro e sorteggiando la sua tunica, “tessuta tutta d’un pezzo da cima a fondo” (riferisce Giovanni) come doveva essere quella del sommo sacerdote.

La vera regalità di Gesù (un re che a differenza di quelli di questo mondo non opprime e non domina ma serve e si fa ultimo) ed il suo autentico sacerdozio (che non offre in sacrificio cose o animali ma se stesso) non traggono consistenza dalla veste esteriore.

E tuttavia le vesti hanno una loro importanza, non soltanto simbolica. Sono segno della persona umana nella sua dignità, distinzione, ed identità

Nella Bibbia la veste appare da un lato il riflesso dell’ordine divino nel mondo: protegge il corpo non solo contro le intemperie ma contro gli sguardi che potrebbero ridurre la persona ad un oggetto di bramosia, assicura anche la distinzione dei sessi e può simboleggiare i loro rapporti, riflette la vita in società, distingue i tempi della vita, il profano ed il sacro, il lavoro e la festa.

Ma la veste è pure il segno della condizione spirituale dell’uomo. E’ quanto in sintesi esprimono la storia dell’alleanza, simboleggiata sovente mediante la veste, che rappresenta la gloria perduta o promessa,. ed il racconto del paradiso con Adamo ed Eva i quali, dopo il peccato, rimangono impauriti e sorpresi della loro nudità come dinanzi ad uno specchio che non riflette più l’immagine di Dio.

Gesù ha vissuto la sua vita terrena da vero uomo, trovandosi pienamente a suo agio nelle vesti tipiche del suo popolo e dei suoi tempi, tanto che per la donna che soffriva di emorragia, toccare il mantello di Gesù è stato come toccare la sua persona.

Ma Gesù è anche vero Dio ed allora, quando si trasfigura davanti ai suoi discepoli, le sue vesti divengono candide e sfolgoranti come la luce.

E dopo la resurrezione, come gli angeli che l’annunciano “in vesti sfolgoranti e bianche come la neve”, il Signore non conserva della veste che l’essenza, lo splendore. E tuttavia gli occhi non ancora aperti di Maria di Magdala o dei pellegrini di Emmaus non vedono a tutta prima che un ortolano o un viandante, e questo perchè la gloria del Signore, la sua vera veste/identità, non si manifesta che alla fede piena.