Tanta neve a Bologna!

Mentre sto scrivendo questo “post” (tardo pomeriggio di sabato 11 febbraio) sta ancora nevicando, ma, se le previsioni non nevesbagliano, dovremmo essere alle ultime fasi di un’ ondata di maltempo che dura ormai da una decina di giorni.

Un bilancio compiuto della gestione di questa emergenza meteo nella nostra città potrà essere fatto solo fra qualche giorno ma forse è già possibile esprimere qualche considerazione, che trae spunto non solo dalle notizie dei giornali locali e della Tv, ma anche dalla mia personale esperienza, ovviamente soggettiva e limitata.

Mi pare di poter dire che il “sistema Bologna”, cioè l’insieme di istituzioni e servizi pubblici, componenti diverse della società civile (commerciani, associazioni……) e singoli cittadini, se la sta cavando dignitosamente, anche tenendo conto del carattere piuttosto “severo” ed eccezionale dell’evento e del fatto che questa amministrazione comunale si cimentava per la prima volta con un “piano neve”, potendo contare non sull’esperienza pluriennale di “Hera” ma sulle imprese che gestiscono la manutenzione delle strade attraverso il contratto di “global service”.

La mobilità è stata assicurata, sia liberando con tempestività le principali arterie stradali, sia attraverso un servizio di trasporto pubblico efficiente. Sono stati messi a disposizione (anche con la collaborazione di alcune parrocchie) posti sufficienti per ospitare tutti i senza casa. I quartieri sono stati punto di riferimento per spalatori volontari e per la distribuzione del sale. Piazza Grande ha saputo cogliere l’occasione per offrire lavori di sgombero neve ai senza lavoro.

Sull’operazione di rimozione forzosa delle auto che intralciavano l’azione dei mezzi spazzaneve si potrà dare un giudizio, dati alla mano, solo fra qualche giorno.

Direi che l’unica nota “stonata” è risultata Continua…

Due articoli interessanti

aggiornamentisocialibisSul numero di febbraio 2012 della rivista “Aggiornamenti sociali” edita dai gesuiti di Milano sono comparsi due articoli che mi paiono interessanti e che vi propongo.

Il primo è di p. Bartolomeo Sorge ed ha per titolo: “Il seminario di Todi. Perplessità e prospettive”. Per scaricare cliccare su seminariotodi

Il secondo è di Franco Monaco, senatore del PD ed ha per titolo: “I cattolici democratici dopo Todi”. Per scaricare cliccare su cattolicidemocratici

“Un ISEE che (almeno) non penalizzi le famiglie fondate sul matrimonio”

Merita il massimo apprezzamento la volontà della giunta Merola, anticipata dall’assessore Rizzo Nervo di provvedere, nell’ambitoiseebis dell’annunciata revisione dei criteri applicativi dell’ISEE, a mettere sullo stesso piano le famiglie fondate sulle coppie di fatto e quelle fondate sul matrimonio dei coniugi, per quanto riguarda la considerazione del reddito famigliare,computando sempre i redditi di entrambi i genitori dei figli a cui sono destinate le prestazioni comunali (nidi, refezione scolastica ecc.). Fino ad oggi infatti, nel caso di dichiarazione di residenza diversa tra i due componenti di una coppia di fatto (situazione in diversi casi non corrispondente alla realtà) si considerava il reddito soltanto di quello convivente con i figli, con evidente ed ingiusta penalizzazione delle coppie sposate.

E non è questo, come noto, l’unico caso in cui le famiglie fondate sul matrimonio, lungi dall’ottenere riconoscimenti di carattere fiscale ed economico, risultano danneggiate dalla pubblica assunzione di responsabilità connessa alla scelta matrimoniale. Basta pensare ai criteri di applicazione dei ticket sanitari da parte della nostra Regione, a cui ho dedicato diversi post.

Bene quindi la scelta del Comune di Bologna che è auspicabile trovi quanto prima concreta attuazione sul piano amministrativo.

D’altra parte ricordo che il problema di una revisione dell’ISEE è da lungo tempo all’attenzione del Comune di Bologna.

In un corposo ordine del giorno da me predisposto ed approvato dal Consiglio comunale di Bologna nel dicembre 2007 (cioè più di quattro anni fa) si diceva testualmente:

che in materia di I.S.E.E. si debba:

promuovere a livello nazionale una revisione delle scale di equivalenza tenendo conto in misura maggiore della presenza di figli;

proseguire ulteriormente nell’utilizzo dell’I.S.E.E. per l’accesso ai diversi servizi e prestazioni;

intensificare i controlli delle dichiarazioni allo scopo di evitare i fenomeni di elusione (false famiglie monogenitoriali) che penalizzano di fatto le famiglie aventi diritto;

nelle dichiarazioni I.S.E.E. per l’accesso ai servizi per minori considerare per le medesime ragioni di equità, se possibile ai sensi della normativa, il reddito di entrambi i genitori ancorché non conviventi;

“Nasce TPER. Ne sono stato nominato vicepresidente”

atcferL’1 febbraio è nata, dalla fusione di ATC e FER, da cui sono state scorporate rispettivamente la gestione della sosta e quella dell’infrastruttura ferroviaria, la nuova società del trasporto pubblico locale denominata TPER (Trasporto Pubblico Emilia Romagna), che si occuperà della gestione integrata del trasporto pubblico passeggeri, su gomma e su ferro, nel bacino bolognese, prevalentemente, ed in altri bacini regionali, oltre che di trasporto merci su ferro.

Questi i numeri essenziali di TPER: valore della produzione 246 Mln€, 51 Mlnbus/Km (39 dei quali su Bologna), 5,6 Mlntreni/Kmpasseggeri e 0,6 Mlntreni/Kmmerci,

Insomma, una grossa realtà, destinata ad ottenere risultati importanti in termini di sviluppo del mercato, dell’intermodalità e delle principali aree di sinergia.

E’ pertanto con grande soddisfazione che ho accettato la nomina a vicepresidente di questa società da parte della Provincia di Bologna e della presidente Draghetti a cui va tutta la mia gratitudine per la fiducia che ha inteso dimostrarmi e che farò di tutto per non deludere.

Il bilancio del Comune e la partecipazione.

In un articolo “postato” su questo blog il 9 settembre scorso (“Questa volta un bilancio partecipativo ci vuole davvero”) bilancio1scrivevo:
Proprio la situazione drammatica delle finanze comunali suggerisce la necessità di costruire, attorno alla definizione del bilancio di previsione 2012, un processo partecipativo assai più ampio che in passato.
Perchè allora non fornire ai cittadini ed alle organizzazioni della società civile, non appena il quadro di riferimento sarà chiarito, ed utilizzando l’efficace supporto del Settore Programmazione e gli strumenti di rendicontazione di cui il Comune dispone come il Bilancio sociale ed il Conto consuntivo economico, le informazioni essenziali sul bilancio e, soprattutto, sulle diverse misure possibili per chiudere in pareggio il bilancio stesso, ciascuna con la propria ricaduta sul budget e con le relative conseguenze di carattere economico e sociale?
E perchè non chiamare cittadini ed organizzazioni della società civile,anche attraverso i Quartieri, ad esprimere motivatamente le proprie opinioni, preferenze ed opzioni?

Ora il quadro di riferimento del bilancio 2012 è definito e sono cominciati l’incontri della Giunta con le parti sociali. A quanto si legge sulla stampa le diverse opzioni possibili sul tappeto riguardano: Continua…

Liberalizzazioni. La situazione dei taxi a Bologna

taxiL’attesa ed il clamore attorno al decreto del governo Monti sulle liberalizzazioni, ed in particolare le proteste preventive della categoria dei tassisti (che hanno assunto in alcuni casi caratteristiche francamente inaccettabili) mi hanno indotto, anche per il mio impegno nella segreteria del PD, ad approfondire il tema del funzionamento di questo servizio, del quale mi ero occupato a suo tempo da consigliere comunale.
In particolare ho cercato di capire, in relazione alla specifica situazione bolognese, in quale misura sia necessario, ed a quali condizioni sia possibile, raggiungere, attraverso i provvedimenti varati (art. 36 del decreto governativo ) gli obiettivi generali delle liberalizzazioni: allargare il mercato, eliminare i monopoli, favorire la concorrenza, lo sviluppo e l’occupazione, agevolare i cittadini utenti nei prezzi e nella qualità del servizio senza “castigare” ingiustamente ed inutilmente le categorie professionali interessate.
La conclusione a cui sono giunto sul servizio taxi ed NCC (noleggio con conducente, le cosiddette auto blu) è che Continua…

L’ingiustificabile ritardo della Regione sui ticket sanitari

lusenti

Carlo Lusenti

Rispondendo ad una interrogazione della consigliera regionale Noè dell’Udc, l’assessore alla sanità Lusenti ha confermato l’intenzione della Regione Emilia Romagna di non apportare modifiche alle modalità di applicazione dei ticket sanitari (già riconosciute come inique e penalizzanti delle coppie sposate e delle famiglie con figli) in attesa che il governo provveda alle preannunciate modifiche a livello nazionale.

Questa posizione, che può sembrare a prima vista ragionevole, sembra a me del tutto deludente ed ingiustificata in quanto sono ormai passati cinque mesi dall’ entrata in vigore delle norme contestate ed ingiuste. Quanto tempo ancora si dovrà attendere per le correzioni in senso di maggiore equità, posto che non è realisticamente prevedibile quanto tempo occorrerà al governo per definire ed implementare il nuovo sistema ?

Ricordando ancora che altre regioni, come la Toscana, hanno fin dall’agosto scorso previsto la possibilità di utilizzare il parametro ISEE, che tiene conto della composizione del nucleo familiare, non si comprende perchè non sarebbe possibile anche da noi applicare fin da subito il medesimo sistema, sia pure in via transitoria, in attesa della complessiva riforma a scala nazionale.

Ma ci possiamo fidare delle agenzie di rating ?

standard1Di fronte al declassamento da parte di Standard&poor’s del debito sovrano dei paesi di mezza Europa, tra i quali l’Italia, arretrata di ben due posti, si ripropone con forza il giudizio sull’attendibilità delle agenzie di rating (come, oltre alla citata, Moody’s e Fitch).

Non sono un’economista ma provo a dire le ragioni del mio scetticismo.

Senza pensare a pregiudizi di carattere politico-economico, mi sembra che le agenzie non valutino aspetti oggettivi e misurabili delle condizioni economico-finanziarie dei soggetti sottoposti a valutazione (stati o imprese) ma si basino su previsioni del rischio di investimento nei titoli di tali soggetti, previsioni per definizione soggettive e discrezionali (nel caso dell’Italia sembra aver pesato non un giudizio sulla manovra del governo Monti ma sulla supposta precarietà del consenso politico parlamentare di cui il governo godrebbe.

Anche la scala di misura che le agenzie adottano (diversa da agenzia ad agenzia e che mi ricorda, per analogia, i voti dei professori a scuola - 5+, 6– ecc.) non ancorata a parametri trasparenti, mi pare non deponga a favore della trasparenza ed oggettività dei giudizi.

Non sarebbe meglio definire un sistema di valutazione riconosciuto e condiviso, basato su una serie di indicatori misurabili come il rapporto deficit/PIL ed altri di cui gli economisti dispongono, magari considerati anche nella loro evoluzione nel tempo, e su questo basare il voto di sintesi?

Ho una qualche consocenza dei sistemi di certificazione ISO, EMAS ecc, sulla qualità, sull’ambiente, sulla sicurezza . e delle società che li applicano: anche in questo caso sono possibili valutazioni non corrette ma almeno esistono procedure definite da organismi ufficiali a cui ci si deve attenere rigorosamente. Possibile che non si possa, anche in economia, fare qualcosa di meglio?

Una classifica che non convince

Il numero odierno (2 gennaio) del quotidiano economico Italia Oggi, pubblica come ogni anno la sua classifica della qualità italiaoggidella vita delle province italiane. Come sa chi segue da tempo questo mio blog, ho sempre prestato attenzione a questa come alle altre  ricerche (come quelle del Sole24ore o Legambiente), che mettono a confronto le diverse istituzioni del nostro paese, un’attenzione critica, che cerca di non farsi influenzare dai risultati di Bologna, ma che entra nel merito delle valutazioni e della metodologia adottata.

Dico subito che, al di là della conclamata scientificità (Università la Sapienza come estensore del rapporto) e completezza (ben 93 parametri di riferimento) i risultati del rapporto non mi convincono. Continua…

Se arrivano i soldi del metrò…..

sfm2Tra le misure strutturali necessarie per invertire la tendenza al peggioramento della qualità dell’aria (vedi post precedente) sono certamente comprese quelle relative ad una mobilità sostenibile, che producano un miglioramento del sistema di trasporto pubblico, sia dal punto di vista dell’offerta che della qualità ambientale dei mezzi, tale da promuovere l’abbandono dell’uso delle auto private a favore dei mezzi pubblici sia per gli spostamenti interni alla città che per quelli che interessano il territorio metropolitano.

Se verranno devoluti al completamento del Servizio Ferroviario Metropolitano e delle linee filoviarie bolognesi i fondi statali a suo tempo destinati alla metrotranvia, come promesso negl’incontri in sede ministeriale, sarà possibile operare un importante salto di qualità nel sistema di trasporto pubblico locale, i cui contenuti tecnici sono illustrati in un documento di grande interesse che vi consiglio di esaminare. Cliccare su sfm-filovie-dic-2011_02